Le città etrusche: un’architettura sorprendente

Le città etrusche: un'architettura sorprendente

Gli Etruschi, un popolo dell’Italia antica vissuto tra il IX e il I secolo a.C., sono noti non solo per la loro cultura raffinata e la loro arte originale, ma anche per la loro abilità nella costruzione di città. L’architettura delle città etrusche, pur essendo in gran parte perduta a causa dell’uso di materiali deperibili, ci offre preziose informazioni sulla loro organizzazione sociale, sulla loro religione e sulla loro visione del mondo.

 

L’urbanistica delle città etrusche: la dodecapoli e le mura ciclopiche

La dodecapoli etrusca: un sistema di città-stato

Gli Etruschi non formarono mai uno stato unitario, ma erano organizzati in una serie di città-stato indipendenti, spesso in competizione tra loro. Le dodici città più importanti formavano la cosiddetta dodecapoli etrusca, una lega religiosa e politica che comprendeva città come Veio, Cerveteri, Tarquinia, Vulci, Roselle, Vetulonia, Populonia, Chiusi, Perugia, Orvieto (Volsinii), Cortona e Arezzo.

Le mura ciclopiche: esempi a Roselle e Vetulonia

Le città etrusche erano spesso fortificate con imponenti mura, realizzate con grandi blocchi di pietra squadrati o poligonali. Queste mura, dette “ciclopiche” per le loro dimensioni, sono ancora oggi visibili in diverse località dell’Etruria.
Esempi significativi di mura ciclopiche si trovano a Roselle (vicino a Grosseto), dove le mura, alte circa sette metri, racchiudono l’area dell’antica città etrusca, e a Vetulonia, sempre nel grossetano, con mura risalenti al VI-V secolo a.C.

Gli edifici etruschi: templi e abitazioni

I templi etruschi: caratteristiche e il Tempio del Belvedere a Orvieto

I templi etruschi avevano una struttura caratteristica, con un alto basamento (podio), un’ampia scalinata frontale, un pronao (portico) colonnato e una o più celle dedicate alle divinità.
A Volsinii (Orvieto), su una collina di tufo, si possono ammirare i resti di un’antica città etrusca, dove si ritiene ci fossero numerosi templi. Il più noto è il Tempio del Belvedere, di cui non si conosce con certezza la divinità titolare. Questo tempio è particolarmente significativo perché presenta la tipica struttura etrusca con tre celle, a dimostrazione dell’influenza dell’architettura etrusca.

Le abitazioni etrusche: l’uso di materiali deperibili

Le abitazioni etrusche erano generalmente costruite con materiali deperibili, come legno, mattoni crudi (argilla seccata al sole) e paglia. Per questo motivo, ne sono rimaste poche tracce archeologiche. Tuttavia, le tombe, costruite per durare in eterno, ci offrono preziose informazioni sull’architettura delle case etrusche, in quanto spesso ne riproducevano la struttura e l’arredamento.

L’architettura funeraria etrusca: le necropoli

L’architettura funeraria è uno degli aspetti più noti e meglio conservati della civiltà etrusca. Gli Etruschi credevano nella vita dopo la morte e dedicavano grande cura alla costruzione delle tombe, che dovevano essere dimore confortevoli e accoglienti per i defunti.

Le tombe etrusche: un riflesso della vita quotidiana

Le tombe etrusche erano spesso costruite in pietra (tufo, travertino, nenfro) o scavate nella roccia, e per questo si sono conservate in gran numero, fornendoci preziose informazioni sulla vita, la cultura e le credenze degli Etruschi.
Le tombe erano organizzate come vere e proprie case, con diverse stanze, corridoi, porte, finestre e arredi. Le pareti erano spesso decorate con affreschi raffiguranti scene di vita quotidiana, banchetti, giochi, danze, cerimonie religiose e scene mitologiche.
All’interno delle tombe venivano deposti oggetti personali del defunto, cibo, bevande, armi, gioielli e altri beni che potessero essergli utili nell’aldilà.

La necropoli di Populonia: un esempio di architettura funeraria orientalizzante

La necropoli di Populonia (Livorno) è un importante esempio di architettura funeraria etrusca, con tombe a tumulo di tipo orientalizzante, che testimoniano l’influenza delle culture del Mediterraneo orientale sull’arte e sulla cultura etrusca.
Le tombe di Populonia hanno restituito numerosi oggetti di uso comune, provenienti dalla Grecia e dal Vicino Oriente, che testimoniano l’importanza dei traffici marittimi per l’economia etrusca.

Perugia e le sue necropoli: testimonianze dell’espansione urbana

La città di Perugia conserva importanti testimonianze dell’epoca etrusca, tra cui la cinta muraria del IV secolo a.C. e le necropoli situate al di fuori delle mura. La disposizione delle necropoli etrusche fornisce preziose informazioni sull’espansione urbana di Perugia in epoca antica.

Caratteristiche generali dell’architettura e delle città etrusche: materiali e tecniche

L’architettura etrusca è caratterizzata dall’uso di materiali locali, come la pietra (tufo, travertino, nenfro), il legno, l’argilla e la terracotta. Gli Etruschi erano abili costruttori, capaci di realizzare opere imponenti come le mura ciclopiche, ma anche edifici raffinati come i templi, decorati con elementi in terracotta policroma.
Una delle caratteristiche distintive dell’architettura etrusca è l’uso dell’arco a tutto sesto, che permetteva di realizzare aperture più ampie e di sostenere pesi maggiori rispetto al sistema trilitico (architrave poggiato su due sostegni verticali). L’arco etrusco, con i suoi cunei radiali, sarà poi ripreso e sviluppato dall’architettura romana.
Inoltre, è importante ricordare l’ordine tuscanico, molto simile al dorico.

Fonte immagine: wikipedia.org

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A proposito di Di Puorto Paolo

Appassionato di film (di quelli soporiferi, sia chiaro, non di quelli interessanti) ma anche studente di lingua tedesca e russa all'università di Napoli "L'Orientale".

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