Fondatore dell’epistemologia genetica e figura fondamentale della psicologia dell’età evolutiva, Jean Piaget ha dedicato la sua carriera all’approfondimento dello sviluppo dei processi cognitivi del bambino, individuandone 4 fasi fondamentali.
Nel seguente articolo analizzeremo le origini e le caratteristiche della teoria dello sviluppo cognitivo di Jean Piaget e vedremo nel dettaglio quali sono le 4 fasi che la caratterizzano.
Indice dei contenuti
Le 4 fasi dello sviluppo cognitivo a confronto
Stadio (Età) | Caratteristica principale |
---|---|
1. Senso-motorio (0-2 anni) | Il bambino conosce il mondo attraverso i sensi e il movimento. Sviluppa la permanenza dell’oggetto. |
2. Pre-operatorio (2-7 anni) | Sviluppo del linguaggio e del pensiero simbolico (gioco del “far finta”). Forte egocentrismo. |
3. Operatorio concreto (7-11 anni) | Inizio del pensiero logico applicato a oggetti concreti. Capacità di classificare e ordinare. |
4. Operatorio formale (dai 12 anni) | Sviluppo del pensiero astratto, ipotetico e deduttivo. Capacità di problem solving complesso. |
Chi era Jean Piaget: dalla biologia alla psicologia
Jean Piaget (1896-1980), tra i più importanti studiosi di psicologia infantile, nasce in Svizzera. Biologo, psicologo e filosofo, consegue la laurea in Scienze Naturali e si dedica inizialmente allo studio dei molluschi. Proprio questi studi saranno alla base della sua teoria: Piaget, infatti, parte dal principio biologico dell’adattamento per spiegare come si sviluppa il pensiero infantile.
Lo studioso osserva come il Limnaea stagnalis modifichi la propria conchiglia per adattarsi alle acque agitate. Questo processo di adattamento all’ambiente, secondo Piaget, è regolato da due meccanismi che possono essere applicati anche allo sviluppo cognitivo.
I concetti chiave: assimilazione e accomodamento
Secondo Piaget, lo sviluppo dell’intelligenza è regolato da due processi complementari:
- Assimilazione: è il processo attraverso cui il bambino incorpora nuove informazioni e èsperienze negli schemi mentali che già possiede. Ad esempio, un bambino che ha lo schema del “cane” (quadrupede peloso) vedendo un gatto potrebbe chiamarlo “cane”.
- Accomodamento: è il processo attraverso cui il bambino modifica i propri schemi mentali esistenti per adattarli a nuove informazioni. Ad esempio, capisce che il gatto, pur essendo un quadrupede peloso, “fa miao” e non “fa bau”, creando così un nuovo schema per il “gatto”.
L’equilibrio costante tra assimilazione e accomodamento è ciò che permette lo sviluppo della conoscenza.
Le 4 fasi dello sviluppo cognitivo di Jean Piaget
Secondo la teoria di Piaget, l’intelligenza si sviluppa in 4 stadi che si susseguono in un ordine preciso e universale.
1. Stadio senso-motorio (0 – 2 anni)
In questa fase, il bambino per conoscere utilizza principalmente il movimento e gli organi di senso (tocca, assaggia, osserva). Una delle conquiste più importanti di questo stadio è la permanenza degli oggetti: il bambino comprende che le cose e le persone continuano a esistere anche quando non le può vedere o sentire.
2. Stadio pre-operatorio (2 – 7 anni)
Questa fase è caratterizzata dallo sviluppo del pensiero simbolico. Il bambino sviluppa la capacità di rappresentare mentalmente gli oggetti e gli eventi, come dimostra nel gioco del “far finta”. Impara a parlare e la sua curiosità è insaziabile. Il suo pensiero è ancora fortemente egocentrico, cioè fatica a considerare il punto di vista degli altri.
3. Stadio operatorio concreto (7 – 11 anni)
In questo periodo, il bambino è in grado di utilizzare il pensiero logico, ma solo in relazione a oggetti ed eventi concreti. Inizia a compiere vere e proprie operazioni mentali, come classificare oggetti in base a una caratteristica (es. colore) o ordinarli in serie (dal più piccolo al più grande). Per fare calcoli, ha ancora bisogno di supporti concreti, come le dita.
4. Stadio operatorio formale (dai 12 anni in su)
Questa è l’ultima fase dello sviluppo cognitivo secondo Jean Piaget. Si sviluppa il pensiero logico e astratto: l’adolescente è in grado di compiere ragionamenti ipotetico-deduttivi e operazioni mentali su concetti astratti (es. libertà, giustizia). In questa fase si sviluppa anche il cosiddetto problem solving complesso.
Altre informazioni e domande sulla teoria di Piaget
Cos’è la permanenza dell’oggetto?
La permanenza dell’oggetto è la consapevolezza che un oggetto continua a esistere anche quando non è più percepibile dai sensi. Per un neonato, se la mamma esce dalla stanza, “smette di esistere”. Intorno agli 8-12 mesi, il bambino inizia a capire che la mamma esiste ancora e la cercherà. Questa è una tappa fondamentale dello stadio senso-motorio.
Qual è la critica principale alla teoria di Piaget?
La critica principale mossa alla teoria di Piaget è di aver proposto un modello a stadi troppo rigidi e universali. Molti studi successivi hanno dimostrato che i bambini possono sviluppare determinate capacità cognitive prima di quanto Piaget avesse ipotizzato e che lo sviluppo può essere influenzato in modo significativo dal contesto culturale e sociale, fattori che la sua teoria tende a sottovalutare.
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Articolo aggiornato il: 04/09/2025