Marcel Janco, storia del fondatore del movimento dadaista

Marcel Janco, storia del fondatore del movimento dadaista

Chi è Marcel Janco? Scopriamo insieme la storia del fondatore del dadaismo.

Marcel Hermann Iancu, comunemente conosciuto come Marcel Janco, è il fondatore del movimento dadaista. Egli nacque a Bucarest il 24 maggio del 1895 da una famiglia ebrea dell’alta borghesia ed era il maggiore di quattro figli. È stato un pittore rumeno-israeliano e studente di architettura a Zurigo. Partecipò alla fondazione del dadaismo nella seconda metà degli anni Dieci, formato in gran parte da poeti, pittori e filosofi che si opposero alla Prima Guerra Mondiale e all’arte borghese, con la concezione che il caos, il Nichilismo e l’irrazionalità avrebbero fatto del mondo un posto migliore in cui vivere. Durante il suo periodo dadaista, fu affiancato dai fratelli Georges e Jules Janco, suoi partner artistici. Il suo debutto fu nell’Art Nouveau, ma è stato anche esponente del simbolismo ed uno dei principali esponenti del Costruttivismo in Europa orientale. Negli anni ’10, Janco si interessò anche allo sviluppo della letteratura francese e lesse autori come Paul Verlaine (il poeta maledetto) e Guillaume Apollinaire.
Un’altra fonte di ispirazione per il suo atteggiamento nei confronti della vita fu il Futurismo, un movimento anticonformista creato in Italia dal poeta Filippo Tommaso Marinetti e dalla sua cerchia di artisti. Nel 1915 realizzò il quadro Ballo a Zurigo e nel 1916 fu tra i fondatori del Cabaret Voltaire.

Dopo un breve soggiorno in Francia dove entrò in contatto con un gruppo di futuri surrealisti, nel 1923 Janco fece ritorno nel suo paese natale.
A 17 anni, iniziò a scrivere la rivista Simbolul collaborando con i poeti Tristan Tzara e Ion Vinea. La rivista, tuttavia, faticò a trovare la sua voce, alternando il modernismo al simbolismo più convenzionale. Insieme con Tzara e altri artisti tra cui Hans Arp, Richard Huelsenbeck, Hans Richter, alcuni anni dopo, fonderà il gruppo “Artisti radicali”, mentre con Vinea diresse Contimporanul (dal 1923 al 1932), rivista dell’avanguardia rumena. Inoltre, pianificò la costruzione di alcuni dei più innovativi monumenti delle periferie di Bucarest, immaginando una vera e propria rivoluzione nello sviluppo della città.

Marcel Janco fu vittima di persecuzioni antisemite prima e durante la Seconda Guerra mondiale. Per questo motivo, fu costretto ad emigrare in Palestina nell’anno 1941 e divenne un cittadino israeliano contribuendo alla crescita dell’arte ebrea israeliana. Nel 1947, Janco partecipò alla fondazione del gruppo Ofakim Hadachim (Nuovi Orizzonti) con Joseph Zaritsky, Moché Castel e altri. Egli divenne il capo dell’arte moderna in Israele e nel 1950 ricevette il Premio Dizengoff. Nel 1953, sulle rovine di un villaggio arabo abbandonato, fondò sul Monte Carmelo il villaggio di artisti Ein Hod, attualmente un museo all’area aperta (Museo Dada Janco), creato un anno prima della sua morte dal suo gruppo di amici, con l’obiettivo di preservare le opere e le idee dell’unico dadaista vissuto in Israele durante questo periodo.

Infine, Janco morì il 21 aprile del 1984 a Tel Aviv (Israele), a pochi giorni dal suo ottantanovesimo compleanno.

Fonte immagine: Wikipedia

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