Nomi napoletani, i 10 più diffusi a Napoli e in Campania

Nomi napoletani

Quali sono i nomi di battesimo più diffusi a Napoli e in Campania? I nomi napoletani sono davvero tanti e la loro diffusione è legata a numerose tradizioni, sia religiose che culturali, che affondano le radici nella storia di questa regione. L’onomastica, ovvero lo studio dei nomi propri di persona, ci aiuta a capire come questi antroponimi si siano evoluti nel tempo. In passato, ad esempio, era tradizione rinnovare il nome della madre della sposa, nel caso in cui nascesse una femmina, e il nome del padre dello sposo, qualora il primogenito fosse un maschio. Oggi, analizzando le statistiche, fornite anche dall’ISTAT, possiamo osservare come alcuni nomi siano particolarmente radicati nella cultura napoletana.

Nonostante le nuove tendenze, in quest’ambito le sorprese sono poche. Nomi come Antonio, Vincenzo e Francesco mantengono una buona diffusione, mentre al femminile resistono ancora Maria e Anna. Il dialetto napoletano, con la sua musicalità unica, ha contribuito a rendere questi nomi ancora più caratteristici. In questa guida vedremo le classifiche dei nomi più diffusi a Napoli e in Campania, analizzando le loro origini e il loro significato.

La classifica dei 10 nomi più diffusi in Campania

Analizzando i dati ISTAT relativi alla regione Campania, si nota quanto la tradizione resti salda. Sul podio troviamo nomi legati a un forte culto religioso, a dimostrazione di un legame ancora molto sentito con la devozione popolare. Se vuoi verificare la diffusione di un nome specifico in Italia, puoi consultare il contatore dei nomi dell’ISTAT.

Nome Origine e significato
Antonio Origine latina, significa “inestimabile”. Legato al culto di Sant’Antonio da Padova.
Maria Origine ebraica, legato al culto della Vergine Maria, madre di Gesù.
Giuseppe Origine ebraica, “Dio aggiunga”. Legato a San Giuseppe, patrono delle famiglie.
Vincenzo Origine latina, significa “vittorioso”.
Francesco Origine latina, significa “francese” o “libero”.
Giovanni Origine ebraica, significa “dono del Signore”.
Anna Origine ebraica, significa “grazia”.
Luigi Origine germanica, significa “guerriero glorioso”.
Salvatore Origine latina, significa “colui che salva”.
Pasquale Origine ebraica, si riferisce alla Pasqua.

 

La classifica dei 20 nomi più diffusi a Napoli

Passando alla provincia di Napoli, la top 10 ricalca quasi perfettamente quella regionale, a dimostrazione di come Napoli sia il centro delle tradizioni campane. La classifica si fa però più interessante estendendola fino alla ventesima posizione, dove entrano nomi iconici come Gennaro, Ciro e Carmela.

Nome Origine e significato
Antonio Latina, “inestimabile”.
Maria Ebraica, legato alla figura della Vergine.
Giuseppe Ebraica, “Dio aggiunga”.
Vincenzo Latina, “vittorioso”.
Anna Ebraica, “grazia”.
Francesco Latina, “libero”.
Salvatore Latina, “salvatore”.
Luigi Germanica, “guerriero glorioso”.
Giovanni Ebraica, “dono del Signore”.
Pasquale Ebraica, legato alla Pasqua.
Raffaele Ebraica, “Dio ha guarito”.
Gennaro Latina, legato al Santo Patrono di Napoli, San Gennaro.
Ciro Greca, legato alla devozione a San Ciro.
Mario Latina, forse legato a Marte, dio della guerra.
Domenico Latina, “consacrato al Signore”.
Carmela Ebraica, devozionale legato alla Madonna del Carmine.
Michele Ebraica, “chi è come Dio?”.
Rosa Latina, legato al fiore omonimo.
Carmine Variante maschile di Carmela.
Giuseppina Diminutivo femminile di Giuseppe.

I cognomi più diffusi a Napoli e in Campania

Se i nomi napoletani riflettono la storia religiosa e culturale, altrettanto fanno i cognomi napoletani. A Napoli e in tutta la Campania, tra i cognomi più diffusi troviamo Esposito, che deriva dal latino “expositus” e si riferiva ai bambini abbandonati sulla ruota degli esposti. Seguono Russo, legato probabilmente al colore dei capelli, e Romano, che indica una provenienza geografica. Altri cognomi tipicamente campani sono Coppola, De Rosa, De Luca, Amato, Greco, Rizzo, Lombardi, Giordano, Ferrara, Conte e Gallo.

La lingua napoletana e i nomi della tradizione: un patrimonio da tutelare

Il napoletano è una lingua, e di conseguenza anche i nomi che compongono la tradizione onomastica ne sono parte integrante. La bellezza dei nomi napoletani è strettamente collegata alla loro musicalità e alla tradizione spirituale e religiosa che, soprattutto in passato, era molto forte e radicata nel tessuto sociale. Questi nomi rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore, un legame con la storia e l’identità di Napoli e della Campania che continua a essere tramandato alle future generazioni.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

 

Altri articoli da non perdere
Bronisław Malinowski, il padre fondatore dell’antropologia moderna
Bronisław Malinowski, il padre fondatore dell’antropologia moderna

Bronisław Kasper Malinowski, nato a Cracovia il 7 aprile 1884, è stato un grande antropologo e sociologo polacco. Durante la Scopri di più

Cos’è il paradosso di Buridano? definizione e formulazione
Il paradosso di Buridan

Il paradosso di Buridano, noto anche come "l'Asino di Buridano" o "il paradosso dell'asino", è un paradosso tradizionalmente attribuito al Scopri di più

Cattività avignonese: significato e storia
Cattività avignonese

Con il termine cattività avignonese si identifica il periodo della storia della Chiesa cattolica che va dal 1309 al 1377, Scopri di più

Frasi in tedesco: le più belle su amore, vita e amicizia (con traduzione)
frasi in tedesco

Nell'immaginario collettivo la lingua tedesca appare ostica, soprattutto per via del suo suono descritto dai più come "duro". Le parole Scopri di più

Essere un Matusalemme: cosa vuol dire e perché
Essere un Matusalemme: cosa vuol dire e perché

Quante volte ci sarà capitato di pronunciare o sentir pronunciare l’espressione “sei un Matusalemme!”. Ma qual è il vero significato Scopri di più

Strumenti a fiato: tipologie e sonorità
Strumenti a fiato

Strumenti a fiato: cosa sono e quali sono? Gli strumenti a fiato, definiti anche aerofoni, sono strumenti musicali che permettono Scopri di più

A proposito di Gerardina Di massa

Vedi tutti gli articoli di Gerardina Di massa

Commenta