Poesie di Antonio Machado: le 4 più belle

poesie di Antonio Machado

Antonio Machado è uno dei principali rappresentanti del modernismo poetico spagnolo. Questo movimento letterario si sviluppa in Spagna a partire dalla fine del 1800 e nei primi due decenni del 1900, e nella sua diffusione nel paese ebbe un ruolo decisivo il poeta nicaraguense Rubén Darío. Le poesie di Antonio Machado si iscrivono meglio nella tendenza modernista che la critica spagnola chiama “no exotista”, ovvero un modernismo che si pone come obiettivo l’espressione dell’interiorità dell’anima, attraverso l’uso del simbolismo, cioè un modo diverso di intendere la poesia, in cui la parola poetica si carica di suggestione, magia e musicalità e diventa il simbolo che allude ad una realtà altra.

Una delle principali raccolte poetiche di Machado è Soledades, Galerías y otros poemas. È forse il primo libro della letteratura spagnola che può essere definito simbolista, per via del suo grande intimismo, l’esplorazione degli spazi interiori dell’autore, attraverso simboli nei quali si identifica. C’è un continuo dialogo con la natura, il mondo, il tempo, a cui vengono rapportate le emozioni, le sensazioni, in una realtà che è alle volte sognante, altre volte pregna di un senso di morte, solitudine e ipocondria. Elementi che accomunano le poesie sono spesso la sera, il tramonto, la notte, il sogno, l’acqua che non scorre: sono parole chiave ricorrenti, che spesso si ripetono. La raccolta è stata nel tempo rimaneggiata dall’autore e la versione finale venne pubblicata nel 1907, contenente in totale 82 poesie divise in quattro sezioni.

Vediamo quali sono le poesie di Antonio Machado più belle e suggestive, di cui riportiamo il testo sia nella versione tradotta in italiano, che in quella originale spagnola, per poter apprezzare meglio le scelte stilistiche e lessicali del poeta.

1. ¿Mi corazón se ha dormido?

 Si è addormentato il mio cuore?
Alveari dei miei sogni,
state in ozio? Manca l’acqua
alla noria della mente
e le secchie giran vuote,
sono piene solo d’ombra?
No, che non dorme il mio cuore.
È ben desto il cuore, è desto.
Non dorme né sogna: è intento,
aperti gli acuti occhi,
a lontani segni ascolta
agli orli del gran silenzio.

Il tema del sogno è molto comune nelle poesie di Machado. Alle volte il mondo onirico è specchio di un mondo ideale, che va al di là di quello reale. In altri componimenti, come in questo, invece c’è una consapevolezza diversa: non c’è più spazio per il sogno e l’idealizzazione, il cuore è sveglio e si trova faccia a faccia con la realtà, con il silenzio della vita, il vuoto e l’assenza.

Versi orginali
¿Mi corazón se ha dormido?

Colmenares de mis sueños,

¿ya no labráis? ¿Está seca

la noria del pensamiento,
los cangilones vacíos

girando, de sombra llenos?
No, mi corazón no duerme.

Está despierto, despierto.
ni duerme, ni sueña, mira,

los claros ojos abiertos,

señas lejanas y escucha

a orillas del gran silencio.

2. Desnuda está la tierra

Nuda è la terra, e l’anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perché pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l’amarezza
della distanza… Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro
Morto è il sole… Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

Questa  è una delle poesie di Antonio Machado, in cui il tema centrale è il peso dell’angoscia, l’interrogarsi sul ruolo del poeta quando perde l’ispirazione, in un senso di morte segnato dalla presenza del tramonto e della notte. Il mondo interiore è interpretato da elementi della realtà esterna e concreta, che uniscono la terra e l’anima.

Versi orginali
Desnuda está la tierra,
y el alma aúlla al horizonte pálido
como loba famélica. ¿Qué buscas,
poeta, en el ocaso?
¡Amargo caminar, porque el camino
pesa en el corazón!.¡ El viento helado,
y la noche que llega, y la amargura
de la distancia!… En el camino blanco
algunos yertos árboles negrean;
en los montes lejanos
hay oro y sangre… El sol murió… ¿Qué buscas,
poeta, en el ocaso?

3. Es una tarde cenicienta y mustia

È una sera triste e cenerognola,
disordinata, come la mia anima;
è questa vecchia angoscia
che ospita la solita ipocondria.
La causa di questa angoscia non riesco
a capire neanche vagamente;
però ricordo e, ricordando, dico:

– Sì, ero bambino, e tu la mia compagna.
Non è vero, dolore, io ti conosco,
tu sei nostalgia di vita buona
e solitudine di cuore oscuro,
di nave senza naufragio o rotta.
Come cane abbandonato che non ha
traccia né olfatto e vaga
per le strade, senza una meta, come
il bimbo che la notte di una festa
si perde tra la gente
e l’aria polverosa e le candele
sfavillanti, attonito, ed adombra
il suo cuore di musica e di pena,
così vado io, ubriaco, malinconico,
chitarrista lunatico, poeta,
e pover’uomo in sogno,
sempre cercando Dio dentro la nebbia. 

Questa è una delle poesie più conosciute. In essa Machado esplora una condizione esistenziale di ipocondria. C’è un senso di smarrimento e confusione diffuso tra i versi, la mancanza di uno scopo che accresce l’angoscia. Questi sentimenti sono rafforzati dai simboli concreti che il poeta usa per esternare se stesso.

Versi orginali
Es una tarde cenicienta y mustia,
destartalada, como el alma mía;
y es esta vieja angustia
que habita mi usual hipocondría.
La causa de esta angustia no consigo
ni vagamente comprender siquiera;
pero recuerdo y, recordando, digo:
-Sí, yo era niño, y tú, mi compañera.

Y no es verdad, dolor, yo te conozco,
tú eres nostalgia de la vida buena
y soledad de corazón sombrío,
de barco sin naufragio y sin estrella.
Como perro olvidado que no tiene
huella ni olfato y yerra
por los caminos, sin camino, como
el niño que en la noche de una fiesta
se pierde entre el gentío
y el aire polvoriento y las candelas
chispeantes, atónito, y asombra
su corazón de música y de pena,
así voy yo, borracho melancólico,
guitarrista lunático, poeta,
y pobre hombre en sueños,
siempre buscando a Dios entre la niebla. 

4. Y ha de morir contigo el mundo mago

E morirà con te il magico mondo
Dove il ricordo serba
Gli aliti più puri della vita,
La bianca ombra del tuo primo amore,
La voce che ti toccò il cuore, la mano
Che tu volevi trattenere in sogno,
Moriranno gli amori
Che toccarono l’anima, alto cielo?
Con te deve morire il mondo tuo,
La vecchia vita nell’ordine nuovo?
Le incudini dell’anima, i crogiuoli,
Lavoran per la polvere ed il vento?

Anche il tema dell’amore è spesso trattato nelle poesie di Antonio Machado. Spesso però è un amore passato e ormai quasi appassito, e anche su di lui si fa sentire quel sentore di morte, dell’impossibilità di agire in modo utile. Proprio come in questa poesia, dove amore e morte si intrecciano.

Versi orginali
¿Y ha de morir contigo el mundo mago
donde guarda el recuerdo
los hálitos más puros de la vida,
la blanca sombra del amor primero,
la voz que fue a tu corazón, la mano
que tú querías retener en sueños,
y todos los amores
que llegaron al alma, al hondo cielo?
¿Y ha de morir contigo el mundo tuyo,
la vieja vida en orden tuyo y nuevo?
¿Los yunques y crisoles de tu alma
trabajan para el polvo y para el viento?

Fonte immagini: Wikimedia commons

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