Simbolismo barocco: approfondimento dei significati

Simbolismo barocco: approfondimento dei significati

Simbolismo barocco, di cosa si tratta?

Il simbolismo è una delle peculiarità fondamentale del Barocco, corrente artistico-letteraria propria del XVII secolo, che si è diffusa in tutta Europa, dall’Italia alla Spagna, fino ad arrivare in Olanda (ovviamente, ogni stato ha poi sviluppato a modo proprio certe specificità e peculiarità).

Il simbolismo barocco è l’essenza di un’epoca, di uno stile, di un modus operandi, che contraddistingue qualsiasi opera, indipendentemente dal tipo di arte –  letteraria, pittorica, scultorea o architettonica. Sotto un certo punto di vista il simbolismo barocco potrebbe essere giustificato da una motivazione, da un’esigenza o anche, sotto certi punti di vista, da un’urgenza: manipolare le genti, il popolo, le masse, attuando celatamente e implicitamente una persuasione sottile, ma anche molto profonda ed efficace. Durante il Seicento, il clero e la Chiesa Cattolica sentivano l’esigenza di riaffermare il proprio potere, vista la crescente popolarità dei movimenti protestanti, e simultaneamente necessitavano anche ripulire il proprio volto dagli scandali e dai mormorii. In questo modo, l’arte avvicina le masse alla fede; l’arte è uno strumento divulgativo ed evangelizzatore, attraverso un’azione di proselitismo. Inoltre, il simbolismo barocco assume anche un’altra valenza, quella di veicolare messaggi occulti, velati, ma soprattutto subliminali, agendo sull’inconsapevolezza e sull’inconscio dell’osservatore. 

Fondamentale è notare come agisce il simbolismo barocco in maniera pratica. Prima di passare in rassegna i simboli barocchi principali, e i relativi significati, è opportuno sottolineare che è essenziale è l’elemento della luce (in pittura dato dal gioco del bianco e del nero, mentre, invece, in architettura e scultura è dato dagli elementi circolari, concavi e convessi), che riesce a sottolineare un elemento piuttosto che un altro; infatti, attraverso la tecnica del chiaroscuro si crea tridimensionalità e plasticità, e la penombra può occultare gli elementi secondari al fine della comprensione e dell’interpretazione di certi aspetti, come è chiaro con le opere di Bernini.

Innanzitutto, il simbolismo barocco è già rintracciabile nella selezione temi: gran parte degli artisti del XVII secolo hanno creato opere che sono state commissionate dal clero, da ordini monastici, grandi casate o dalle corti per affermare la supremazia di una famiglia, di un illustre personaggio, o di un’intera comunità su un’altra. Quindi, già rintracciare soggetti eroici, mitologici, sacri, biblici è un simbolo fondamentale da dover tenere in considerazione, poiché si crea una correlazione allusiva, simbolica e metaforica tra due oggetti, attraverso un processo di comparazione e questa è una retorica assai efficiente e vincente, sia per persuadere sia per manipolare.

Più nello specifico, uno dei grandi elementi del simbolismo barocco è la morte, con la caducità della vita, il senso di frivolo, inutile, vano, effimero, vacuo e vuoto, che sono rappresentati da molti simboli, ad esempio, in Caravaggio, oltre che l’utilizzo della tecnica del chiaroscuro, che simula un’atmosfera tetra, cupa, asfissiante e irrespirabile attraverso i punti di ombra, è molto utilizzato il colore rosso, che rappresenta anche la violenza, la brutalità, la sofferenza e il dolore. In più, altri simboli che indicano il memento mori o la vanitas, che lo stesso Caravaggio utilizza, sono frutti e fiori spenti, appassiti e marci (quindi la natura morta), ma anche i teschi. Ancora poi, nel simbolismo barocco è fondamentale non solo la luce, come già spiegato, ma anche il colore stesso, a cui già è stato fatto riferimento con Caravaggio: spesso, soprattutto nelle rappresentazioni sacre e bibliche, gli artisti adoperano nuances chiare, nitide, splendenti, quasi accecanti, brillanti e vivide per indicare un successo, delle gesta eroiche o un momento glorioso; mentre, invece, si usano toni scuri e cupi per descrivere elementi da condannare, giudicare e perseguitare. Sempre in pittura, non è difficile rintracciare elementi a favore per una casata piuttosto che un’altra, ad esempio, Pietro da Cortona utilizza stemmi e stendardi per lodare le più illustre famiglie a lui contemporanee (come in La Divina Provvidenza, in onore della famiglia Barberini). 

Nell’arte architettonica, impiegata nella costruzione dei giardini, anche si ha una forte simbolismo barocco, ad esempio, nei giardini di Versailles sono presenti dei simboli dati da alcune statue, come il sole o Apollo (divinità del Sole e delle arti), che rappresenta implicitamente Luigi XIV (il Re Sole); ancora poi, la Fontana di Latona ricorda l’evento storico della Fronda (cui schema costruttivo vede statue che simboleggiano vari reali e parlamentari). Altro esempio può essere Villa Barbarigo, in Italia (Padova), pensato come un percorso catartico e si intende grazie alla presenza della statua di Diana (dea della mutevolezza), che invita a intraprendere un labirinto, simbolo di un percorso per ritrovare sé stessi. 

Infine, in scultura e in architettura, durante la fine del Seicento, erano anche in voga i mascheroni, rappresentazioni orrorifiche e disgustose, che solitamente sormontavano le colonne, e tanto potevano essere i protettori dei luoghi sacri, o, al contrario, simboleggiare la presenza di spiriti oscuri e maligni, da cui allontanarsi e verso cui far molta attenzione; infine, altre volte ancora, potevano essere sinonimo, allegoria e simulazione della malvagità e della cattiveria della società.  

 

Immagine di copertina: Wikipedia

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