Poesie di Giuseppe Ungaretti: le 5 più belle

Poesie di Giuseppe Ungaretti: le 5 più belle

Giuseppe Ungaretti (1888-1970), considerato dai critici un anticipatore dell’ermetismo, è stato un poeta, scrittore, traduttore e giornalista italiano. La sua poesia ha attraversato varie fasi: inizialmente i suoi componimenti erano brevissimi ed essenziali, pieni di analogie. Successivamente i suoi lavori divennero più articolati, e infine quando morì il figlio le sue opere divennero molto meditative e riflessive. Ecco le 5 poesie più belle di Giuseppe Ungaretti!

Poesie di Giuseppe Ungaretti: Sereno

Sereno, una delle poesie più belle di Giuseppe Ungaretti, è stata scritta nel luglio 1918, a pochi mesi dalla fine della Grande Guerra, a cui il poeta aveva partecipato. Finita la guerra, il poeta riesce finalmente a guardare le stelle e a respirare aria pulita, ricongiungendosi con la natura e con la vita stessa, consapevole però del fatto che la vita sia solo passeggera.

Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore del cielo
Mi riconosco
immagine
passeggera
Presa in un giro
Immortale.

 

Mattina

Mattina, una delle poesie più belle di Giuseppe Ungaretti, fu scritta nel 1917 ed è la sua poesia più breve. Fa parte della raccolta “L’allegria”, nella sezione Naufragi. Il titolo originario della lirica era Cielo e mare, sottolineando il significato profondo ed interpretativo della poesia, che parla della fusione con l’infinito rappresentata dall’incontro, di mattina, tra cielo (rappresentato dal sorgere del sole) e mare. Il risultato è un’intensa e immensa luminosità che illumina magicamente il poeta, facendolo sentire finalmente libero.

M’illumino
d’immenso.

 

Poesie di Giuseppe Ungaretti: San Martino del Carso

San Martino del Carso parla della distruzione di un paese (San Martino), che diventa l’emblema del dolore e della distruzione del cuore poeta, straziato dalle rovine della guerra e dai ricordi dei compagni morti in battaglia. La poesia è uno strumento fondamentale per testimoniare gli orrori della guerra e per non dimenticare.


Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
È il mio cuore
il paese più straziato

 

Il porto sepolto

Il porto sepolto, una delle poesie più belle di Giuseppe Ungaretti, parla della funzione del poeta, che è quella di riportare alla luce ciò che è sepolto e nascosto. Così la poesia fa risorgere sentimenti, persone, cose a lungo lasciate da parte, ma resta essa stessa inafferrabile e paradossalmente il porto resta sepolto. C’è sempre, secondo Ungaretti, un inesauribile segreto nella poesia.

Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde
Di questa poesia
mi resta
quel nulla
d’inesauribile segreto

 

Poesie di Giuseppe Ungaretti: Soldati

Soldati, una delle poesie più belle di Giuseppe Ungaretti, esprime con poche e intense parole la drammatica provvisorietà e precarietà del vivere in guerra, attraverso un’allusione e un paragone tra le foglie autunnali ed i soldati in guerra: entrambi deboli, fragili e sempre in allerta, sperando di non cadere.


Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie

 

Fonte immagine: Pixabay

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