Smorfia napoletana: cos’è, interpretazione, origine e numeri

Smorfia napoletana

La smorfia napoletana: un intricato mosaico di sogni, cultura e scaramanzia

Nel cuore pulsante della Campania, avvolta da secoli di leggende e gesti scaramantici, Napoli spicca non solo per le sue bellezze architettoniche e le sue delizie gastronomiche, ma anche per un patrimonio culturale unico al mondo: la smorfia napoletana. Lungi dall’essere semplicemente una lista di numeri associati a parole o immagini oniriche, la smorfia napoletana classica rappresenta un vero e proprio percorso iniziatico tra tradizione, superstizione e suggestivi significati nascosti.

Origini avvolte nel mistero

Le radici della smorfia napoletana, della cabala napoletana, affondano in un humus storico e culturale che ne rende complesse le origini. Sebbene non si possa risalire con precisione a un unico creatore o data di inizio, si ritiene che la smorfia napoletana classica abbia ricevuto influenze dalla Cabala ebraica, dalle antiche pratiche divinatorie greco-romane e dalle forme di interpretazione dei sogni presenti in varie culture del Mediterraneo.

Una teoria particolarmente affascinante associa il termine “smorfia” al dio greco del sonno, Morfeo, sottolineando così il legame indissolubile tra il mondo onirico e questa pratica cabalistica di numerologia. Ogni numero è più di una cifra: è una storia, un simbolo, una finestra aperta verso l’inconscio collettivo e individuale.

Una tradizione popolare che resiste al tempo

Uno degli aspetti più straordinari della smorfia napoletana è la sua persistenza nel corso dei secoli. Nonostante l’avvento di nuove tecnologie e avanzamenti scientifici, la smorfia napoletana classica non solo sopravvive, ma prospera. La ragione di questa longevità risiede nella sua capacità di adattarsi ai tempi, modernizzarsi senza perdere la sua essenza.

Numeri famosi e curiosi aneddoti

Le pagine della smorfia napoletana brillano di numeri iconici, che sono diventati parte integrante del linguaggio quotidiano. Scopriamo insieme dieci dei numeri più famosi, ciascuno con la sua storia unica e il suo significato:

  • Il 1: L’Italia. Simboleggia la nazione stessa, spesso interpretato come un riflesso di eventi o sentimenti patriottici.
  • Il 3: La gatta. Un animale misterioso, spesso associato a segreti svelati o intuizioni improvvise.
  • Il 13: Sant’Antonio. Un patrono che con un pizzico di fortuna aiuta i bisognosi, simboleggiando una protezione universale.
  • Il 17: La disgrazia. In molte parti del mondo considerato un numero sfortunato, nella visione scaramantica napoletana diventa un elemento quasi di sfida.
  • Il 33: Gli anni di Cristo. Un numero che richiama la vita e gli anni cruciali di Gesù, spesso legato a eventi di riflessione profonda.
  • Il 48: ‘O muorto che parla. Simboleggia il soprannaturale, il contatto inaspettato con chi non c’è più.
  • Il 57: Il gobbo. Tradizionalmente, la figura del gobbo è legata alla fortuna e alle sorprese positive.
  • Il 71: L’uomo di merda. Simbolizza una persona di cui si diffida, spesso usato in chiave ironica per rappresentare avversità.
  • Il 77: I diavoli. Richiama immagini caotiche e turbolente, rappresentando conflitti interiori o tensioni.
  • Il 90: ‘A paura. Il numero che incarna le ansie e le paure più profonde, ma che abbraccia anche l’idea di superare l’ignoto.

Tra credenza e superstizione

A Napoli, la smorfia napoletana classica non è solo un divertimento: è una tradizione intrisa di superstizione e credenze popolari. Nei quartieri popolari, alle pendici del Vesuvio, il gioco del lotto e della tombola diventano quasi un rito, un’esperienza comunitaria dove i sogni notturni vengono discussi e analizzati con entusiasmo.

Le interpretazioni dei sogni sono arricchite da influenze personali e situazioni specifiche. Infatti, due persone potrebbero interpretare lo stesso sogno in modi diversi, portando a numeri distinti e, spesso, a esiti altrettanto differenti. È in questa ambiguità creativa che risiede il cuore pulsante della smorfia: essa incarna la soggettività delle esperienze umane.

La smorfia napoletana nella cultura popolare

La smorfia napoletana non è solo un insieme di numeri e interpretazioni oniriche; è un elemento fondante del tessuto culturale di Napoli. Questo rituale affascinante è presente ovunque nella vita partenopea, dalle conversazioni nei vicoli più antichi alle rappresentazioni artistiche più moderne, confermando il suo ruolo centrale nella cultura popolare

Il teatro di Eduardo De Filippo offre, in commedie come Non ti Pago, un’interpretazione vivida e personale di questa tradizione, esplorando la psicologia e la vivacità del popolo napoletano attraverso sogni e simboli numerici. L’opera di De Filippo mantiene viva l’essenza della smorfia, elevandola a linguaggio universale comprensibile e apprezzato da tutti.

Da qui si dipana una rete di omaggi e reinterpretazioni che trovano spazio anche nell’arte comica. Massimo Troisi, con il suo trio “La Smorfia“, ha saputo rendere questa tradizione un fenomeno di comicità e riflessione, insieme a Lello Arena ed Enzo Decaro, incantando intere generazioni con sketch che vivono ancora nell’immaginario collettivo.

Anche il cinema partenopeo non si è lasciato sfuggire l’opportunità di celebrare la smorfia napoletana. Totò, con il film “Totò e Peppino divisi a Berlino” (1961), ha inserito l’eccentrica pratica in una delle scene più memorabili della commedia italiana, regalando al pubblico quell’eterno connubio tra fortuna e superstizione.

La musica napoletana, con artisti come Pino Daniele, e la letteratura di autori come Luciano De Crescenzo, amplificano ulteriormente l’impatto della smorfia, fondendo i suoi significati con testi e storie che celebrano l’identità napoletana in tutta la sua complessità ed emozione.

Smorfia napoletana, cos’è? Un patrimonio da preservare|

La smorfia napoletana è più di una semplice lista di numeri o una raccolta di sogni. È uno specchio della cultura e dell’anima napoletana, un tesoro vivo che attraversa le generazioni. È una guida che accompagna chi vive e ama Napoli in un percorso tra passato e modernità, ricco di fascino e suspense.

In un mondo sempre più razionale e digitale, la smorfia napoletana classica resiste come uno spazio di magia e mistero, un luogo dove l’immaginazione e la tradizione continuano a prosperare. Mantenere viva la smorfia significa preservare un tassello fondamentale dell’identità napoletana, un modo per onorare l’intreccio magico tra sogno e realtà che rende unica questa città.

In conclusione, che siate scettici o credenti, studiosi o avventori, una cosa è certa: la smorfia napoletana sa regalarci un pezzetto di quel sogno che ci accompagna nella vita di tutti i giorni, con un sorriso, un po’ di sana fortuna e, naturalmente, con il numero giusto al momento giusto. Buona fortuna e, soprattutto, buoni sogni!

 

Tabella della smorfia napoletana: numeri e interpretazioni

Numero Interpretazione Napoletano
1 Italia L’Italia
2 La bambina ‘A piccerella
3 La gatta ‘A jatta
4 Il maiale ‘O puorco
5 La mano ‘A mano
6 Quella che guarda verso il basso Chella ca guarda ‘ncoppa
7 Il vaso ‘O vase
8 La Madonna ‘A Maronna
9 La figliolanza ‘E figlie
10 I fagioli ‘E fasule
11 I topi ‘E surice
12 Il soldato ‘O surdato
13 Sant’Antonio Sant’Antuono
14 Il vuoto ‘O mbrello
15 Il ragazzo ‘O guaglione
16 Il culo ‘O culo
17 La disgrazia ‘A disgrazia
18 Il sangue ‘O sanghe
19 Risata ‘A risata
20 La festa ‘A festa
21 La donna nuda ‘A femmena annura
22 Il pazzo ‘O pazzo
23 Lo scemo ‘O scemo
24 Le guardie ‘E guarde
25 Natale ‘O Natale
26 Nanninella Nanninella
27 Il cantante ‘O cantante
28 I seni ‘E zizze
29 Il padre dei bambini ‘O pate d’e criature
30 Le palle del tenente ‘E palle d’o tenente
31 Il padrone di casa ‘O padrone ‘e casa
32 Il capitone ‘O capitone
33 Gli anni di Cristo ‘E ll’anne ‘e Cristo
34 La testa ‘A capa
35 L’uccello ‘O ciucciuvettole
36 Le nacchere ‘E castagnelle
37 Il monaco ‘O Monaco
38 Le botte ‘E mazzate
39 Il cappio al collo ‘A fune ‘nganna
40 L’incudine ‘A ncudine
41 Il coltello ‘O curtiello
42 Il caffè ‘O cafè
43 La donna al balcone ‘A femmena ncopp’ ‘o balcone
44 La prigione ‘E carcere
45 Il vino buono ‘O vino buono
46 Il denaro ‘E sorde
47 Il morto ‘O muorto
48 Il morto che parla ‘O muorto ca parla
49 La carne ‘A carne
50 Il pane ‘O pane
51 Il giardino ‘O ciardino
52 Mamma ‘A mamma
53 Il vecchio ‘O viecchio
54 Il cappello ‘O cuffiello
55 La musica ‘A museca
56 La caduta ‘A caduta
57 Il gobbo ‘O scartellato
58 Il regalo ‘O regale
59 I peli ‘E pile
60 La lacrima ‘A lacrema
61 Il cacciatore ‘O cacciatore
62 Il morto ammazzato ‘O muorto acciso
63 La sposa ‘A sposa
64 La marsina ‘A marsina
65 Il pianto ‘O chianto
66 Le due zitelle ‘E ddue zietelle
67 Il totano nella chitarra ‘O totano ‘nchitarra
68 La zuppa cotta ‘A zuppa cotta
69 Sottosopra Sott’e ‘ncoppa
70 Il palazzo ‘O palazzo
71 L’uomo di merda ‘O mmaniere
72 La meraviglia ‘A maraviglia
73 L’ospedale ‘O spitale
74 La grotta ‘A caverna
75 Il cavallo ‘O cavallo
76 La fontana ‘A fontana
77 I diavoli ‘E riavule
78 La bella figliuola ‘A bella figliola
79 Il ladro ‘O mariuolo
80 La bocca ‘A vocca
81 I fiori ‘E sciure
82 La tavola imbandita ‘A tavula accunciata
83 Il maltempo ‘O maletiempo
84 La chiesa ‘A chiesa
85 L’anima del Purgatorio ‘L’amma d’o Priatorio
86 La bottega ‘A puteca
87 I pidocchi ‘E ppidocchi
88 I caciocavalli ‘E casecavalle
89 La vecchia ‘A vecchia
90 La paura ‘A paura

Fonte immagine per l’articolo Smorfia napoletana: cos’è, interpretazione, origine e numeri: Pixabay

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