Scrittori fiorentini, i 4 più famosi

Scrittori fiorentini, i 4 più famosi

La letteratura italiana è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo e quando pensiamo agli scrittori italiani che hanno rivoluzionato il panorama letterario italiano e internazionale, il nostro pensiero va sicuramente agli scrittori fiorentini. La Toscana è la regione italiana che più di tutte ha dato vita al genio creativo essendo la terra natìa di alcuni degli scrittori più famosi al mondo. In questo articolo parleremo di 4 scrittori fiorentini che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo letterario

I 4 scrittori fiorentini più famosi:

1. Dante Alighieri

Padre della lingua italiana e della letteratura italiana, Dante Alighieri (1265-1321) è riconosciuto come uno dei più autorevoli scrittori a livello mondiale. Dante nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltà guelfa e da giovane stringe amicizie con giovani poeti che si fanno chiamare stilnovisti. Ancora giovanissimo conosce Beatrice, che sarà la figura femminile centrale nell’opera del poeta, Beatrice muore nel 1290 ma Dante resterà legato a lei per sempre. Nel 1295 scrive Vita Nuova, un’opera che nasce dal suo amore per Beatrice ed è una raccolta di poesie giovanili in cui l’amore viene descritto come un sentimento capace di elevare l’uomo. Dante oltre ad essere uno dei scrittori fiorentini più celebri al mondo, è stato il primo studioso e teorico della lingua volgare, con il suo trattato De vulgari eloquentia dona dignità alla lingua volgare in un’epoca in cui il latino era la lingua culturalmente rilevante. Attivamente coinvolto nella vita politica di Firenze, Dante guelfo bianco ricoprì il ruolo di priore della Signoria nel 1300 all’età di 36 anni, egli era un politico moderato che sosteneva la libertà di Firenze dalle ingerenze del potere del Papa. L’anno successivo però Papa Bonifacio VIII invia a Firenze Carlo di Valois con lo scopo di eliminare i guelfi bianchi, Dante parte da Firenze e cerca di convincere il Papa a non intervenire, ma sarà troppo tardi lo scrittore fiorentino verrà esiliato da Firenze. Nei primi anni d’esilio, scrive il Convivio in lingua volgare con l’obiettivo di ricordare alle persone che governano l’importanza della filosofia e del rispetto delle leggi morali. Tra le opere più famose degli scrittori fiorentini La Divina Commedia di Dante Alighieri scritta nel 1306 e conclusa nel 1321, è considerata il capolavoro della letteratura italiana e mondiale. Composta da 14.233 versi, La Divina Commedia è un viaggio allegorico attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso

2. Francesco Petrarca

Tra gli scrittori fiorentini più famosi al mondo ritroviamo Francesco Petrarca (1304-1374). Considerato il padre dell’Umanesimo, il movimento che pose le basi per il Rinascimento, Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304 dal notaio fiorentino Ser Petracco che era stato esiliato per ragioni politiche e Eletta Canigiani. Nel 1312, lo scrittore si trasferisce con la sua famiglia a Carpentras in Provenza, studia legge a Montpellier e poi a Bologna, in questi anni viaggia molto e conosce molti nomi noti all’epoca come Visconti e Boccaccio. Si appassiona ai classici e ai padri della Chiesa, soprattutto a Sant’Agostino. Alla morte del padre, torna ad Avignone e qui nel 1327, nella Chiesa di Santa Chiara avviene l’incontro-innamoramento con Laura, la protagonista de Il Canzoniere considerato il capolavoro del poeta. L’opera è una raccolta di poesie in lingua moderna in cui viene celebrato l’amore per Laura, prima e dopo la sua morte. Accanto alle poesie d’amore nell’opera ci sono anche canzoni e sonetti che illustrano la condizione politica dell’Italia e di Roma. Petrarca è considerato uno degli scrittori fiorentini più importanti tra quelli che trattano il tema dell’amore. Dopo la morte del padre, per pagarsi gli studi, Petrarca intraprende la carriera ecclesiastica e diventa il cappellano di famiglia del cardinale Giovanni Colonna, entra in contatto con diversi intellettuali e si dedica alla composizione di opere come il poema epico Africa nel quale racconta le vicende della seconda guerra punica e l’autobiografia Secretum all’interno della quale ritroviamo un’analisi dell’anima poeta divisa tra passione e attaccamento ai beni terreni. Nel 1341, riceve a Roma un’incoronazione poetica. Nel 1348 in Europa scoppia la peste nera che causerà la morte di Laura esattamente il 16 Aprile 1348, dopo 21 anni dall’incontro con il poeta. Quando Petrarca rientra in Italia, scrive i Trionfi, una serie di poemetti allegorici in volgare sui temi dell’amore, della morte e della fama e stringe amicizia con un altro scrittore fiorentino importante Giovanni Boccaccio. 

3. Giovanni Boccaccio

Al terzo posto, è assolutamente necessario menzionare Giovanni Boccaccio (1313-1375) tra gli scrittori fiorentini più apprezzati in Italia e nel mondo. Insieme a Dante e Petrarca, Boccaccio fa parte delle Tre Corone della letteratura italiana del Trecento. Lo scrittore nasce a Firenze nel 1313, figlio illegittimo di ser Boccaccino di Chellino, ricco uomo d’affari di Certaldo. Sarà il padre ad indirizzare Boccaccio verso la carriera finanziaria e lo porterà con sé a Napoli; qui l’autore ha la possibilità di frequentare gli ambienti signorili della città e proprio qui compone la Caccia di Diana, poemetto allegorico-mitologico in cui celebra le belle donne dell’aristocrazia napoletana. Sempre a Napoli, compone il Filocolo, un romanzo in prosa che racconta un’avventurosa storia d’amore con una certa Fiammetta (Maria d’Aquino, figlia illegittima di re Roberto d’Angiò) che rimarrà la sua musa ispiratrice nell’autobiografia sentimentale. Tra il 1340 e il 1341, ritorna a Firenze e qui raggiunge la sua piena maturità artistica: lavora allaCommedia delle ninfe fiorentine, una poesia allegorico-didattica, e al romanzo Elegia di madonna Fiammetta, ambientato a Napoli, in cui la protagonista in prima persona racconta storie di travagli amorosi. Tra le opere più apprezzate e studiate in Italia e nel mondo vi è sicuramente il Decameron, una raccolta di cento racconti e una delle prime opere di prosa scritte in italiano volgare. La peste nera del 1348 è lo spunto principale dell’opera, i protagonisti infatti sono un gruppo di dieci giovani che durante il periodo di peste che colpisce Firenze si rifugiano in una villa sulle colline del fiorentino e, per occupare il tempo, ognuno di loro narra una novella ogni giorno. 

4. Niccolò Machiavelli

Niccolò Machiavelli (1469-1527) è indubbiamente uno degli scrittori fiorentini rinascimentali più famosi e uno dei più importanti nella storia della letteratura e della politica italiana. Nasce a Firenze nel 1469 e durante l’esilio della famiglia Medici lavora come diplomatico nella Repubblica Fiorentina, sarà segretario della Seconda Cancelleria della Repubblica di Firenze dal 1498 al 1512, mentre i Medici erano senza potere, Machiavelli sarà anche una figura di rilievo nel panorama politico del periodo.
Tra le opere principali di Niccolò Machiavelli, ritroviamo Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, un’opera composta da tre diversi libri (che ha come punto di riferimento la prima Deca della storia di Roma redatta dallo storico Tito Livio e che racconta il pensiero politico di Machiavelli) e La Mandragola, una satira teatrale sulla corruttibilità della società italiana dell’epoca. L’opera per cui è più noto invece è sicuramente Il Principe, un trattato politico dedicato a Lorenzo de Medici che illustra i diversi tipi di Stato governati da un principe e in cui Machiavelli spiega come, secondo lui, un principe dovrebbe agire per rendere stabile e forte il suo potere, una sorta di manuale del comportamento.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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