Gli scrittori tedeschi sono stati sicuramente tra i più incisivi per lo sviluppo e per gli impulsi della letteratura degli ultimi secoli. Quando parliamo di scrittori tedeschi nella maggior parte dei casi ci troviamo davanti a figure poliedriche. Spesso non sono semplici scrittori, ma anche filosofi, medici, pittori, filologi e profondi innovatori del linguaggio. Il loro contributo spazia da movimenti come lo Sturm und Drang e il Romanticismo fino alle complesse riflessioni del Novecento. In questo articolo vediamo quali sono alcuni degli scrittori tedeschi da conoscere assolutamente.
Indice dei contenuti
Autori tedeschi: un riassunto per concetti chiave
Per orientarsi tra i grandi nomi della letteratura tedesca, questa tabella riassume i concetti fondamentali associati a ciascun autore menzionato.
Autore | Movimento letterario principale |
---|---|
Goethe | Sturm und Drang, classicismo di Weimar |
Novalis | Romanticismo tedesco |
Schnitzler | Modernismo viennese (impressionismo) |
Mann | Realismo, modernismo |
Hesse | Neoromanticismo, spiritualismo |
Grass | Letteratura del dopoguerra, realismo magico |
Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832)
Era impossibile non iniziare con il poeta Johann Wolfgang von Goethe, che è sicuramente il “Gott” della letteratura non solo tedesca ma universale. È considerato un esponente importantissimo del movimento letterario dello “Sturm und Drang” e, per quanto lo sia sicuramente stato, non è soltanto “sturmeriano”, ma anche classico e romantico. La sua più grande opera “I dolori del giovane Werther” (“die Leiden des jungen Werther”) sono un tipico esempio di poetica romantica e sturmeriana, con il giovane Werther che rifiuta la morale “filisteo-borghese”, della vita dedita al lavoro e alla produzione in favore, invece, dell’antichità. Nella fase più tarda della sua vita, però, Goethe definirà quest’opera un “errore di gioventù” dato che la sua opinione cambierà, come si può vedere nell’opera “Wilhelm Meister”. Qui Wilhelm è l’alter ego di Werther ma la differenza però è che Wilhelm alla fine si “imborghesisce”, ma questo imborghesimento non è un qualcosa di negativo, anzi, è un qualcosa di assolutamente positivo perché rappresenta l’aver trovato un proprio posto nel mondo.
Novalis (1772-1801)
Il primo tra gli scrittori tedeschi di cui non si può fare a meno di conoscere è Novalis, pseudonimo di Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg. È tipicamente considerato uno scrittore romantico, se proprio gli si vuole dare un’etichetta. La sua opera più rappresentativa è sicuramente il ciclo di poesie chiamato “Inni alla notte” (“Hymnen an die Nacht”). Quest’opera è una composizione di poesie in prosa e in versi, in cui è presente la particolare visione della vita dello stesso autore: senza la morte non c’è vita così come senza la notte non c’è giorno; infatti, c’è l’esaltazione della notte (metafora della morte), verso la quale ci si apre ad una nuova dimensione.
Arthur Schnitzler (1862-1931)
Come già detto, gli scrittori tedeschi sono figure estremamente poliedriche, spesso non sono soltanto semplici scrittori ma anche altro, come nel caso di Arthur Schnitzler. Quest’ultimo, infatti, è un medico. Originario della Vienna di fine ‘800 risente fortemente della teoria psicoanalitica di Freud. È uno scrittore molto interessante perché dà vita ad una nuova tecnica narrativa, ossia il “monologo interiore”: questa tecnica narrativa consiste nell’inserire il lettore direttamente nel flusso di pensieri del personaggio. Così facendo, infatti, non c’è continuità logica, siamo immersi nei pensieri di un personaggio e il racconto procede per libere associazioni, senza linearità logica, proprio come avviene nella mente umana. Schnitzler pubblica la prima opera scritta interamente con questa tecnica nel 1899, ovvero “Il sottotenente Gustl” (“Leutnant Gustl”).
Thomas Mann (1875-1955)
Il terzo tra gli scrittori tedeschi da conoscere è Thomas Mann, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1929, è tra gli scrittori più complessi che ci siano. Le sue opere si rifanno a numerosi temi, in particolare al pensiero del filosofo Friedrich Nietzsche. Nelle sue opere “La morte a Venezia” (“der Tod in Venedig”) e “La montagna incantata” (“der Zauberberg”) sono evidenti i riferimenti non solo ai concetti di dionisiaco ed apollineo così come sono interpretati da Nietzsche, ma anche i riferimenti alla tragedia greca oltre che a tutta l’antichità classica così come la conosciamo noi. Le sue opere sono estremamente introspettive e sono veri e propri viaggi interiori.
Hermann Hesse (1877-1962)
Un altro gigante della letteratura del Novecento, Hermann Hesse è stato un autore profondamente influenzato dalla spiritualità orientale e dalla psicanalisi junghiana. Le sue opere esplorano la ricerca dell’individuo per la propria autenticità e l’armonia tra corpo e spirito. Romanzi come “Siddhartha”, “Il lupo della steppa” e “Il gioco delle perle di vetro” sono diventati testi di riferimento per generazioni di lettori. Anche lui fu insignito del premio Nobel per la letteratura, nel 1946, per la sua capacità di rappresentare ideali umanitari e per l’alta qualità stilistica.
Günter Grass (1927-2015)
Figura centrale della letteratura tedesca del secondo dopoguerra, Günter Grass ha costretto la Germania a confrontarsi con il suo passato nazista. La sua opera più celebre, “Il tamburo di latta” (“Die Blechtrommel”), è un capolavoro del realismo magico che racconta la storia della Germania attraverso gli occhi di Oskar Matzerath, un bambino che si rifiuta di crescere. Il suo stile narrativo potente e spesso grottesco gli è valso il premio Nobel per la letteratura nel 1999, riconoscendolo come una delle coscienze critiche più importanti del suo tempo.
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Articolo aggiornato il: 07/09/2025