Shakespeare e Cervantes: due grandi autori a confronto

Shakespeare e Cervantes

Shakespeare e Cervantes, da un punto di vista storico, hanno vissuto due realtà distinte. L’Inghilterra di Shakespeare passò dall’autorità di Elisabetta I a quella di Giacomo I, la prima aveva ambizioni imperiali e il secondo si preoccupava delle questioni interne, entrambe le situazioni furono raccontate nelle sue opere: Hamlet, Julius Caesar, Macbeth e Re Lear. Il teatro era un’arte compromessa in Inghilterra: quando Shakespeare morì, dopo aver scritto alcune delle sue opere più importanti, non ci furono cerimonie ufficiali a Stratford-upon-Avon, nessuno dei suoi contemporanei europei scrisse un elogio funebre in suo onore e nessuno in Inghilterra propose che fosse sepolto nell’abbazia di Westminster. Shakespeare era il figlio di un macellaio e da adolescente amava recitare poesie, egli fu attore ed esattore di tasse e non sappiamo se nella sua vita viaggiò mai all’estero. 

Continuando con ciò che differenzia Shakespeare e Cervantes, c’è anche il luogo geografico: Cervantes visse in Spagna. Una Spagna che estendeva la sua autorità nella parte del Nuovo Mondo che le era stato assegnato grazie al Tratado de Tordesillas. Per colpa delle successive espulsioni di ebrei ed arabi, la Spagna aveva voluto inventare una propria identità cristiana pura. In queste circostanze, il Don Quijote risulta essere un atto sovversivo, e diventerà l’opera più importante della letteratura spagnola. Cervantes fu soldato per molti anni e durante la Battaglia di Lepanto perse la sua mano destra, fu esattore di tasse e membro della Congregazione degli Schiavi del Santissimo Sacramento. La sua opera il Don Quijote lo rese molto famoso.

Un altro punto di differenza tra Shakespeare e Cervantes è la lingua: la lingua di Shakespeare si mischia con le lingue germaniche e latine, il ricchissimo vocabolario inglese del XVI secolo permise a Shakespeare di ottenere un gran successo. Nell’opera Macbeth i lenti epiteti latini si contrappongono alla brutalità dell’atto. Nel 1667, nell’opera chiamata La storia della realtà sociale di Londra, il vescovo Sprat avverte i seduttori che sostenevano la stravaganza del Barocco e raccomandava di tornare alla purezza primitiva.  Nel linguaggio di Shakespeare notiamo un insieme di metafore, aggettivi, i cambi di lessico e tono approfondiscono il significato dei suoi versi. Al contrario, lo spagnolo di Cervantes è spensierato e generoso. Egli preferisce concentrarsi sul modo di raccontare le cose e non sul modo di arrangiare più parole insieme. Ogni frase è un fluire di parole per percorrere il cammino della lingua spagnola. 

Dopo aver analizzato diversi punti possiamo considerare Shakespeare e Cervantes due scrittori come opposticomplementari . Possiamo vedere Shakespeare e Cervantes come uno, l’esponente della Riforma e l’altro, della Controriforma. Possiamo vedere il primo come il maestro di un genere poco prestigioso e l’altro come il maestro di un genere popolare prestigioso. Possiamo vedere Shakespeare e Cervantes come uguali, entrambi autori che cercano di utilizzare i mezzi a loro disposizione per creare opere illuminanti e geniali. Shakespeare non ha mai riunito i testi delle sue opere teatrali e Cervantes era convinto che la sua fama dipendeva dalla propria opera Viaje del Parnaso e Los trabajos de Persiles y Segismunda. 

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2 Comments on “Shakespeare e Cervantes: due grandi autori a confronto”

  1. “….. il ricchissimo vocabolario inglese del XVI secolo permise a Shakespeare di ottenere un gran successo”.
    Ma di quale ricchissimo vocabolario inglese del 1500 parlate? É stato il più grande ed importante lessicografo AngloItaliano John Florio (ghost writer delle opere di William Shakespeare) che regalò al vocabolario Inglese anche con il suo Glossario del 1598 “A World of wordes” migliaia di neologismi.

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