Triangolo d’Oro: l’itinerario turistico più famoso dell’India

Triangolo d'Ori: l'itinerario turistico più famoso dell'India

L’India è uno stato immenso, il settimo per superficie oltre che il più popoloso al mondo, con l’ammontare di 1 miliardo e 400 milioni di abitanti, caratterizzato dalla storica convivenza di un’enorme pluralità di gruppi etnici, minoranze linguistiche e confessioni religiose. Il subcontinente indiano vanta millenni di storia che hanno origine dalla civiltà della valle dell’Indo, estesasi nel bacino dell’omonimo fiume: pertanto, soffermarsi su una sola delle tante aree geografiche da cui è costituito non sarà mai sufficiente a darne un quadro antropologico e culturale esaustivo. Negli ultimi decenni l’India ha vissuto un incremento notevole dei flussi turistici, e l’itinerario più gettonato è stato denominato “Triangolo d’Oro dell’India” (da non confondersi con l’omonima zona montuosa compresa tra Myanmar, Laos e Thailandia), dal momento che comprende le tre località più monumentali del paese: Delhi, Jaipur e Agra.

1. Triangolo d’Oro: Delhi

Prima tappa del Triangolo d’Oro è senz’ombra di dubbio Delhi, la capitale dell’India. Essa è situata nel nord del paese e vanta una popolazione estremamente multietnica, dovuta ai sempre più intensi flussi migratori, e di circa 28 milioni di abitanti, che la rende la terza città più popolosa al mondo. Gli uffici governativi e amministrativi risiedono in realtà nel distretto federale di Nuova Delhi, città moderna fondata nel 1911 per ordine del re Giorgio V durante la dominazione britannica. La medievale e fortificata Delhi Vecchia, invece, anche conosciuta col nome di Shahjahanabad, fu la capitale di disparati imperi indiani, tra cui la dinastia musulmana Moghul dal 1649 al 1857, ed è oggi quella che racchiude i siti storici e artistici di maggior rilievo, compresi il Qutb Minar, il più alto minareto in mattoni al mondo, la Tomba di Humayun, intitolata al secondo sovrano timuride della dinastia Moghul, e infine il Forte Rosso, fatto costruire dall’imperatore Shah Jahan nel 1639, tutti e tre dichiarati patrimoni dell’UNESCO e testimonianze tangibili della presenza islamica nella città e in India.  

2. Triangolo d’Oro: Jaipur

Seconda tappa del Triangolo d’Oro, raggiungibile da Delhi in aereo, con 6 ore di macchina o con treni ad alta percorrenza, è Jaipur, capitale dello stato federato del Rajasthan, il più esteso dell’India. La città fu fondata nel 1728 in modo da spostare la capitale dalla precedente Amber, a causa all’aumento demografico costante e della scarsità d’acqua sul territorio. Jaipur è oggi un’importante destinazione turistica ed è nota con l’appellativo di “città rosa”, colore che contraddistingue gli edifici del suo centro storico, dipinti per dare il benvenuto al re Edoardo VII lì in visita. Tra i siti di maggior interesse storico vi sono le fortezze che svettano dalle varie alture della città, come il Forte di Amber (sito nell’omonima località), di Nahargarh e di Jaigarh; il Palazzo dei Venti (Hawa Mahal), costruito in arenaria rossa e rosa nel 1799 e caratterizzato da una virtuosa facciata barocca, con finestre realizzate in modo tale che le donne di corte che vi risiedevano potessero assistere alle feste senza essere scoperte dall’esterno; il Palazzo di Jaipur, tutt’ora residenza reale, e infine il Jantar Mantar, un intrigante osservatorio astronomico a cielo aperto, che ospita meridiane tra le più grandi al mondo. 

3. Agra

Terza e ultima destinazione del Triangolo d’Oro è Agra, appartenente allo stato dell’Uttar Pradesh e distante 256 km da Nuova Delhi. Agra fu la capitale dell’impero Moghul prima di passare il ruolo a Delhi, ed è a oggi una delle città più famose e visitate al mondo in quanto ospita il Taj Mahal, mausoleo costruito da Shah Jahan nel 1632 in onore della sua consorte, Mumtaz Mahal, e rientrante a pieno titolo tra le sette meraviglie del mondo moderno per la sua notevole complessità artistica e architettonica. Dopo il trasferimento della capitale, il Taj Mahal fu abbandonato e lasciato in balia dell’erosione e dei depredatori di tombe, e rischiò perfino di essere demolito, fino a quando il viceré Curzon non avviò un progetto di restauro che iniziò nel 1899 e si concluse nel 1908: l’inquinamento di polveri sottili sta però minacciando la struttura, ingiallendo il candido marmo di cui è ricoperto. 

Spesso i visitatori aggiungono alle tappe del Triangolo d’Oro anche Khajuraho, un complesso di templi medievali induisti e giainisti, e la città sacra Varanasi. Tutto ciò non è altro che un minuscolo frammento delle bellezze che l’India racchiude, ma, per una prima visita del paese, vale la pena partire da questo itinerario, in quanto concentra dentro di sé tutte le testimonianze storiche e artistiche (soprattutto islamiche, ma non solo) più importanti.

Fonte immagine: Wikimedia Commons (Jola Sik)

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