Gli zoo andrebbero chiusi? Pro e contro

Gli zoo andrebbero chiusi? Pro e contro

Nonostante gli zoo, o parchi zoologici, siano considerati come luoghi ricreativi che ormai vengono dati per scontati (come possono esserlo il cinema, i parchi a tema o i musei), è inevitabile che nel dibattito contemporaneo la loro esistenza venga messa spesso in discussione. Non sono solo le associazioni animaliste a sostenere che gli zoo andrebbero chiusi: anche la collettività, divenuta negli anni più sensibile a tematiche quali il benessere degli animali e il rispetto per ogni essere vivente, ha iniziato a domandarsi quale sia l’effettiva utilità degli zoo e quanto possa essere educativo per i bambini mostrare degli animali in gabbia come forma di intrattenimento. Ad essere messe in discussione sono, soprattutto, le cattive condizioni di cattività degli animali in buona parte degli zoo e, in generale, il fatto di tenere gli animali in detenzione, lontani dal proprio habitat naturale, al solo scopo di intrattenere il pubblico: ciò non può essere non considerato eticamente discutibile, data la sensibilità attuale. D’altra parte, diverse persone continuano a schierarsi a favore di queste strutture, sostenendo che queste siano addirittura utile per la salvaguardia di determinate specie in via d’estinzione, soprattutto per quanto riguarda determinate tipologie di zoo.

Si tratta, insomma, di un tema piuttosto delicato: gli zoo andrebbero chiusi o ciò potrebbe compromettere l’esistenza di alcune specie animali? Esistono tipi di parchi zoologici che tutelano gli animali? Vediamo insieme quali sono considerati i pro e i contro di zoo e parchi zoologici secondo il dibattito attuale.

Esistono parchi zoologici in cui gli animali sono tutelati?

Quando si pensa agli zoo, le prime strutture che vengono in mente sono quelle che vedono gli animali rinchiusi in parchi e recinti, avendo a disposizione spazi decisamente troppo ristretti per loro: se si considera questa tipologia di parco zoologico, è piuttosto ovvio sostenere che gli zoo andrebbero chiusi, poiché sottopongono gli animali a limitazioni e sofferenze. In realtà, nel corso degli ultimi anni, c’è stato un grande cambiamento in merito alla qualità di vita degli animali tenuti nei parchi zoologici: vi è una maggiore attenzione alla riproduzione dell’habitat naturale delle varie specie e al garantire gli spazi adeguati a seconda della necessità dell’animale; diventa, inoltre, sempre più raro vedere animali da soli all’interno del proprio spazio, poiché è aumentato anche l’interesse per le necessità sociale di ciascun ospite e vengono creati gruppi adeguati per evitare l’isolamento. A tal proposito, in Europa è stata istituita l’EAZA (European Association of Zoos and Aquaria), organizzazione che ha come scopo quello di cooperare per garantire la salvaguardia e la conservazione delle specie animali contenuti nei parchi zoologici e negli acquari, attraverso la ricerca e la cura da parte di un personale specializzato. Diversi parchi zoologici in Italia hanno scelto di aderire agli standard dell’EAZA, prediligendo, inoltre, l’utilizzo del nome di bioparco piuttosto che quello di zoo: tra questi, vi è anche il noto Acquario di Genova.

Quali sono gli argomenti a favore degli zoo?

La maggior parte delle argomentazioni da parte di chi si oppone all’idea che gli zoo andrebbero chiusi si basa proprio sull’importanza che parchi zoologici, bioparchi e acquari hanno per la ricerca e la conservazione delle specie animali in via d’estinzione. Particolarmente importante, a tal proposito, è il fatto che diverse strutture – e in particolare quelle che aderiscono all’EAZA – abbiano un programma specifico per la riproduzione animale: a causa della scarsa presenza di determinate specie animali (poiché, appunto, in via d’estinzione), può capitare che questi abbiano difficoltà nel trovare un partner per l’accoppiamento nel proprio ecosistema naturale, mettendo a rischio la conservazione della propria specie. Per gli animali in cattività, questo problema non si pone: gli zoo EAZA hanno il dovere di scambiarsi gli animali per facilitarne la riproduzione.

Altro importante elemento da tenere in considerazione è il fatto che, talvolta, gli animali si trovano più a rischio di sopravvivenza nel proprio habitat naturale che non in cattività: in alcune zone vi è una sovrabbondanza di bracconieri o di predatori, oltre al fatto che alcuni ecosistemi sono ormai compromessi a causa degli interventi umani o dei cambiamenti climatici. Gli zoo possono, dunque, rappresentare per alcuni animali un ambiente molto più sicuro, mantenendo comunque le caratteristiche fondamentali dell’habitat di cui necessitano le varie specie animali. A tal proposito, altro punto a favore degli zoo è il contributo che essi offrono alla ricerca: la possibilità di osservare e studiare costantemente gli animali aiuta a comprendere le loro necessità, la loro psicologia, i modi più efficaci per combattere le malattie degli animali esotici; inoltre, i fondi monetari degli zoo vengono spesso utilizzati per finanziare iniziative di ricerca e progetti sulla fauna selvatica e sulla riparazione degli ecosistemi naturali. 

Al di là del discorso sulla salvaguardia e la conservazione delle specie, poi, c’è chi attribuisce agli zoo una funzione pedagogica e istruttiva: vedere un animale da vicino consente di sviluppare una maggiore empatia e apprezzamento nei confronti di esso piuttosto che vederlo in un documentario o attraverso una fotografia. Molte persone affermano di aver imparato ad amare gli animali selvatici proprio a seguito di una visita a uno zoo, dopo aver avuto la possibilità di vederlo di persona.

Bisogna, inoltre, considerare che diversi animali contenuti negli zoo sono stati recuperati da circhi o sequestrati a privati: sebbene non sia stato possibile offrire loro la libertà, si può comunque dire che siano stati salvati da contesti in cui erano sottoposti a condizioni di stress e crudeltà indubbiamente maggiori.

Perché c’è chi continua a sostenere che gli zoo andrebbero chiusi?

Tenendo conto della presenza di numerose strutture in cui è assicurata la migliore qualità di vita possibile agli animali ospiti, e considerando l’importanza dei bioparchi per la ricerca e la salvaguardia delle specie in via d’estinzione, si potrebbe pensare che parchi zoologici e acquari non siano, in fin dei conti, così malvagi. Eppure una buona fetta di persone e di associazioni animaliste sostiene fermamente che gli zoo andrebbero chiusi: la loro presenza continua a sollevare diversi dilemmi di ordine morale e dubbi sulla loro reale utilità.

Anzitutto, bisogna considerare che, nonostante la presenza di numerose strutture in cui gli spazi necessari alle specie ospiti vengono rispettate, in buona parte del mondo gli animali negli zoo vivono ancora in recinti e piccole gabbie: la legislazione a cui devono sottostare parchi zoologici e acquari varia di Paese in Paese, e non tutti hanno ugualmente a cuore il benessere degli animali selvatici. Non è raro, inoltre, sentire di abusi sugli animali da parte di visitatori o persone che lavorano negli zoo: molti di questi sono tenuti segreti e non vengono mai segnalati, per cui è impossibile essere certi del reale grado di tutela di cui gli animali possono godere.

Gli zoo, inoltre, non sono spazi completamente sicuri. Non solo per la tutela degli animali dal punto di vista degli abusi o dello stile di vita ad essi fornito: può capitare che gli animali scappino, mettendo a rischio la propria vita e quella dei visitatori. Inoltre, non troppo di rado, capita anche che i visitatori stessi mettano se stessi e gli animali ospiti in pericolo, avvicinandosi (accidentalmente o meno) eccessivamente agli animali: basti pensare al caso del gorilla Harambe, ucciso nello zoo di Cincinnati per evitare che potesse far del male a un bambino, caduto nel suo recinto. La vicenda di Harambe ha suscitato clamore e polemiche a livello mondiale, contribuendo a rafforzare l’idea secondo cui gli zoo andrebbero chiusi, onde evitare incontri pericolosi e non necessari tra persone e animali selvatici.
In aggiunta, tenere insieme diverse specie in un ambiente in cui solitamente non entrano a contatto tra loro porta spesso gli animali a contrarre malattie che il loro sistema immunitario non è in grado di debellare. Problema che può riguardare anche i visitatori: sono capitati diversi episodi di malattie contratte dagli animali presenti negli zoo.

Anche l’importanza degli zoo per la salvaguardia degli animali in via d’estinzione è spesso messa in discussione: sebbene ci siano stati casi in cui specie a rischio sono state reintrodotte in natura con successo, la maggior parte degli animali allevati in cattività si rivela inadatta ad essere reinserita in un ambiente naturale. Gli animali vengono fatti riprodurre con successo, ma la prole è destinata a vivere in cattività per tutta la vita, rimanendo sempre all’interno della catena di scambio e commercio degli animali esotici: ha senso, quindi, consentire che una specie animale che non riesce più a vivere in natura continui a sopravvivere, senza però tornare mai in un ambiente naturale? Il prezzo da pagare per evitare il rischio d’estinzione, insomma, pare essere la libertà, e ciò solleva un altro dilemma di tipo morale: secondo diverse persone, sarebbe preferibile che la natura facesse semplicemente il suo corso, piuttosto che cercare di interferire con essa condannando, contemporaneamente, un animale alla prigionia.

Rimane, inoltre, presente il dibattito di tipo etico: per quanto gli zoo possano risultare utili sotto diversi punti di vista e fornire anche un contributo alla tutela degli animali, si tratta comunque di un modo di oggettificare questi ultimi, di renderli sottoposti all’uomo e di presentarli come oggetti di intrattenimento a nostra disposizione. Il problema sta, insomma, proprio nel concetto di zoo come luogo in cui recarsi per vedere gli animali: ciò li rende paragonabili a opere d’arte esposte in un museo, al punto da correre il rischio che ci si dimentichi che si tratta di esseri viventi.

Qual è la vostra posizione in merito a questo dibattito? Pensate che gli zoo andrebbero chiusi o li ritenete utili alla ricerca e alla conservazione di alcune specie animali?

Fonte immagine di copertina:  Wikipedia

A proposito di Paola Cannatà

Studentessa magistrale presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale". Le mie più grandi passioni sono i peluche e i film d'animazione Disney, ma adoro anche cinema, serie TV e anime (soprattutto di genere sci-fi), i videogiochi e il buon cibo.

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