Rituale del Grindadráp: il massacro delle balene

Il rituale del Grindadrap: il massacro delle balene

Perché la caccia alle balene è ancora diffusa nelle Isole Faroe? In cosa consiste il rituale del Grindadráp? Scopriamolo insieme in questo articolo.

La caccia alle balene è un tipo di caccia che avviene attraverso navi o barche, a tutti i cetacei di grandi dimensioni, e che ha origine nel 6000 a.C. ma si è sviluppata a partire dal XVI secolo in molti luoghi dell’oceano Atlantico e, a partire dal XIX secolo in molti luoghi dell’oceano Pacifico.

Oggigiorno, purtroppo, questo tipo di caccia è ancora molto diffuso in diverse zone del globo terrestre. Uno di questi luoghi è sicuramente l’arcipelago delle Faroe, composto da 18 isole e situato nell’Europa settentrionale tra il mare di Norvegia e l’oceano Atlantico.

Infatti in questo arcipelago dell’ Europa settentrionale, la caccia alle balene viene addirittura celebrata con il rituale del Grindadráp, una parola composta faroese in cui Grind significa balena e dráp significa macello, quindi il composto Grindadráp significa letteralmente macello delle balene

L’ importanza del rituale di Grindadráp per gli abitanti delle Faroe

L’arcipelago delle Isole Faroe si trova in un posto isolato dell’Europa settentrionale e ciò ha reso impossibile, per tanti anni, ogni tipo di importazione dagli altri paesi europei. Inoltre il clima e il suo suolo aspro rendono impossibile qualsiasi tipo di agricoltura.

Per questo motivo la carne di balena è stata, per lungo tempo, l’unica fonte di sostentamento dell’arcipelago e ciò ha fatto sì che gli abitanti delle Isole Faroe, si affezionassero sempre di più al rituale del Grindadráp, che con il passare degli anni divenne il simbolo dell’arcipelago e della mascolinità degli uomini faroesi.

Quindi il rituale del Grindadráp non è assolutamente legato al commercio ma è legato alla tradizione e al senso di appartenenza degli abitanti dell’arcipelago.

Il rituale

Durante il rituale del Grindadráp, gli abitanti delle Faroe attendono che le balene arrivino sulla spiaggia, in modo che esse si incastrino sul fondale basso, per poi infilzarle con uno strumento chiamato Mønutsingari che viene usato per tagliare il midollo spinale dell’animale e ucciderlo in pochi secondi, limitandone la sofferenza.

Il tutto avviene nel periodo compreso tra Maggio e Settembre, quando la stampa internazionale denuncia l’effetto inquietante determinato dall’uccisione di centinaia di cetacei, che porta il mare dell’arcipelago ad avere un colore rossastro.

Cosa ne pensa la Danimarca?

Nel corso degli anni la Danimarca ha risentito moltissimo del rituale del Grindadráp, Infatti, ogni volta che avviene questo sanguinoso rituale, sui giornale si parla di caccia alle balene in Danimarca, poiché l’arcipelago è un territorio autonomo ma sotto amministrazione danese, quando in realtà non solo la Danimarca non è assolutamente coinvolta  ma addirittura è contraria allo svolgimento del rituale, ma non può fare nulla poiché dal 1948 l’arcipelago è del tutto autonomo nella gestione degli affari interni.

Chi può intervenire invece è il parlamento faroese (Løgting), che però non ha intenzione di farlo poiché è difficile cambiare la mentalità di chi abita un paese così arretrato sia a livello economico sia a livello culturale.

Fonte immagine: Pixabay

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