Calciomercato in Arabia: cosa c’è dietro?

Calciomercato in Arabia: cosa c'è dietro?

Il calciomercato in Arabia passerà alla storia per il modo in cui l’identità Saudita e Panaraba si sta affermando attraverso il pallone.

Riad punta ad acquisire centralità anche nel calcio, per emulare la parte più glamour dello stile di vita occidentale. L’Arabia Saudita sta riscrivendo la storia del calcio a suon di milioni: quelli degli ingaggi, decisamente sproporzionati rispetto a quelli europei, con cui riesce ad appropriarsi dei migliori talenti nelle squadre della Saudi Professional League. Il calciomercato in Arabia passerà alla storia per il modo in cui l’identità Saudita e Panaraba si sta affermando attraverso il pallone.

Una breve panoramica

Il calciomercato in Arabia è guidato dal suo fondo sovrano, il Public Investment Fund (PIF), presieduto dal principe ereditario Mohammad bin Salman. Dal 2016, il PIF è stato incaricato di guidare una riforma dell’economia dell’Arabia Saudita per allontanare il paese dalla dipendenza dal petrolio. Il piano di bin Salman e dell’Arabia Saudita, noto come Vision 2030, ha l’obiettivo di modernizzare il paese.

L’estate 2023 sarà ricordata come quella del calciomercato in Arabia. Di settimana in settimana, infatti, l’elenco di calciatori che hanno deciso di raggiungere Cristiano Ronaldo nella Saudi Pro League si è allungato a vista d’occhio. La finestra di calciomercato in Arabia si è però conclusa anche per il 54° campionato al mondo, destinato a scalare velocemente i ranking. Da Ngolo Kanté a Roberto Firmino, passando per Marcelo Brozovic e Kalidou Koulibaly: numerosi volti del calcio europeo hanno scelto di abbracciare il progetto di Mohammad bin Salman, il principe ereditario. Tanti anche dalla Serie A: Milinkovic-Savic, Ibanez, Demiral e, per ultimo, anche Barrow.

Secondo Trasfermarkt, quella di calciomercato in Arabia è stata una finestra da oltre 900 milioni di euro investiti, seconda soltanto alla Premier League, con i suoi 2,8 miliardi. L’Arabia Saudita si è anche assicurata un pallone d’oro come Karim Benzema, un fuoriclasse assoluto, ex stella di Paris Saint Germain e Barcellona, come Neymar e persino un commissario tecnico campione d’Europa come Roberto Mancini, nuovo allenatore della nazionale locale.

Il calciomercato in Arabia rappresenta un bluff come lo è stato in Cina oppure siamo dinanzi ad una nuova frontiera? Difficile dirlo oggi. Di certo, al momento, è un presente ingombrante, ma anche una grande occasione, sia per i calciatori che per le società, che si ritrovano con nuove risorse da spendere. Il progetto portato avanti dalla famiglia reale di Riad ha aperto un nuovo canale, un nuovo flusso di calciomercato in Arabia. I resoconti delle cifre offerte ai giocatori e le tempistiche di questa nuova vicenda calcistica, ma anche geopolitica, aprono ora un nuovo scenario: se fino ad oggi i soldi sono stati il motore di tutto, da adesso in poi servirà alzare la posta. Servirà, cioè, gestire e programmare le squadre in modo coerente.

Calciomercato in Arabia: i colpi mancati

Nonostante le cifre da capogiro, la Saudi Pro League ha ricevuto diversi no. Momo Salah è uno di questi: il calciatore del Liverpool è stato per almeno un mese il sogno proibito dell’Al-Ittihad, la squadra che, insieme a Benzema, ha ingaggiato anche Fabinho, ma nemmeno l’offerta di 250 milioni di euro ha fatto crollare il muro eretto dal club inglese e da Jurgen Klopp. Il mancato arrivo del campione egiziano può essere considerato come uno dei flop del calciomercato in Arabia, alla pari di Luka Modric e Sergio Ramos.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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