Sport negli USA: l’influenza sul sistema educativo

Sport negli USA: l'influenza sul sistema educativo

Sport negli USA: l’influenza sul sistema educativo

Quando si riflette circa lo sport negli USA ci vien naturale ricollegare l’argomento a numerosi film o serie tv statunitensi in cui l’elemento atletico è fortemente marcato da personaggi che ne sono rappresentativi.

Questo non è un caso, in quanto vedremo che la disciplina sportiva riveste un ruolo centrale nel sistema educativo americano.

Nelle sopracitate pellicole o serie televisive, si ha assistito in variegati casi e con accezioni diverse, al classico bullo delle superiori, o High School, alle prese con il club sportivo e fenomeno del proprio istituto, sempre un passo davanti agli altri e venerato da docenti e preside per il suo rendimento in quanto atleta. In questa figura ormai stereotipatasi con il correre degli anni, vi è un fondo di verità, che si ricollega al topic in esame: lo sport negli USA.

Nel suolo statunitense e canadese, la disciplina sportiva non è secondaria alle materie di studio. È, anzi, propedeutica al fine di garantirsi un futuro brillante al college, grazie a borse di studio che tengono fede al rendimento sportivo. Paradossalmente, si dà maggior conto all’essere il primo in campo piuttosto che tra i banchi di scuola. Lo stesso istituto, con chi ne fa vece, si pone come supporter del proprio team.

Lo sport negli USA è davvero osannato, e lo si nota nel giorno della partita, in inglese game day, per cui si organizzano celebrazioni d’apertura su ampia scala, dalla mascotte a coreografie animate da cheerleaders, fino alla partecipazione di bande e festeggiamenti di ogni tipo.

Anche giovani studentesse tengono alto il nome del proprio liceo, mettendo su club femminili in cui si praticano soprattutto attività come pallavolo e softball. Oggigiorno sia scuole pubbliche che private ospitano team maschili e femminili.

Questo è un punto saliente: lo sport negli USA dà possibilità a tantissimi giovani talenti, e chi è in grado di farsi strada e affermarsi alla luce del pubblico, può puntare davvero in alto.

In relazione alla mentalità americana

Il successo e l’idea di “dare sempre il massimo così da poter essere ricompensati” appartengono senz’altro all’ambiente sportivo statunitense, però sono diversi i fattori ideologici che supportano e auspicano con fermezza l’incentivazione dello sport negli USA.

Lo sport negli Stati Uniti si configura come un fattore di benessere psicofisico e di accrescimento della qualità della vita, e promotore di valori che un Paese affermatosi democratico non può non sostenere.

Cooperazione e competizione: due parole chiave con cui potremmo sintetizzare idee quanto più radicate negli Stati Uniti.

Si pensi alla multietnica natura della società americana, e alla cooperazione a cui lo sport può contribuire al fine di un supporto reciproco, volto poi al competere con potenti avversari per imporre la propria presenza. Purtroppo, l’integrazione non è sempre così facile e i contesti si diversificano notevolmente l’uno dall’altro, non rendendoci sempre in grado di trovare un team adatto con cui sentirsi affiatati. 

Classificazione delle squadre sportive

Per comprendere appieno in che modo si distribuiscono gli studenti nei vari team sportivi della scuola, è opportuno ricondurci in primis al modo in cui è organizzato l’organo studentesco in un classico istituto superiore americano, più precisamente statunitense. Il liceo dura 4 anni, e in base all’anno a cui si appartiene, si è:

  • Freshman;
  • Sophomore;
  • Junior;
  • Senior.

In ordine crescente.

Questi studenti di annualità diverse si distribuiscono in tre tipologie di squadre sportive:

  • Freshman: riservato ad allievi del primo anno;
  • Junior Varsity: a cui possono accedere studenti di tutti i gradi, e i migliori entrano nel Varsity team;
  • Varsity: riservata ai giocatori migliori della scuola.

Gli ultimi sono i team rappresentanti scuole medie e licei, fino al college.

Ci sono enormi contributi e fondi stanziati al fine di sostenere questi giovani talenti, infatti come già anticipato, ci sono borse di studio molto proficue che sicuramente incentivano la pratica dello sport negli Stati Uniti. Si può addirittura arrivare a parlare di Varsity letters (“lettere Varsity“): un riconoscimento ad uno studente per il suo contributo attraverso attività scolastiche, sportive o anche musicali, ad esempio. Sono lettere decorative, nel vero senso della parola, che vengono cedute agli studenti e che fungono da ricompensa per chi le pratica donando un alto tenore al proprio istituto.

NCAA

L’acronimo NCAA sta per National Collegiate Athletic Association ed è un’organizzazione no-profit volta a gestire le attività sportive di numerosi studenti che aderiscono ai programmi sportivi negli Stati Uniti, Canada e Porto Rico. La sede centrale è ubicata ad Indianapolis. L’NCAA è l’organizzazione sportiva universitaria più grande del mondo e, a causa della enorme popolarità degli sport universitari nella federazione statunitense, in molti stati sono più seguiti dei vari campionati locali.

Vige una gerarchia interna, o meglio, una suddivisione degli istituti in:

  • Division I (comprendente quelli più prestigiosi);
  • Division II ;
  • Division III.

Attraverso la NCAA, quelli di Division I, e Division II mettono a disposizione borse di studio per atleti (athlete scolarships), che sono un sostegno importante per sopportare le spese universitarie. Non basta però prender parte ad un qualsiasi programma sportivo offerto dall’istituto per poter usufruire di tale beneficio. Infatti ci sono due tipi di programmi di sport negli USA:

  • Intercollegiali: che prevedono match animati da ricco spirito di competizione fra team di istituti diversi;
  • Intramurali: sfide meno competitive e che si restringono a squadre dello stesso istituto.

Se si partecipa a livello intercollegiale di norma si può puntare ad ottenere la borsa di studio in riconoscimento al proprio rendimento sportivo e abilità.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Francesco Andreotti

Vedi tutti gli articoli di Francesco Andreotti

Commenta