Il vedovo allegro di Buccirosso al Teatro Sannazaro

Il vedovo allegro di Buccirosso

Il vedovo allegro, scritto e diretto da Carlo Buccirosso, in scena al Teatro Sannazaro di Napoli fino al 26 novembre.

Carlo Buccirosso, il noto attore partenopeo, ha debuttato il 16 novembre al Teatro Sannazaro con la nuova avvincente commedia Il vedovo allegro, prodotta da Ente Teatro Cronaca e A.G. Spettacoli, dando inizio alla lunga tournée che lo impegnerà fino alla prossima primavera in vari teatri italiani.

I biglietti, tutti sold out, le risate e i fragorosi applausi in platea attestano l’alto gradimento dello spettacolo da parte del pubblico partenopeo. Sul palco con Buccirosso un affiatato cast di talentuosi attori nel ruolo di irresistibili e divertenti personaggi: Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone, Davide Marotta, Donatella de Felice, Stefania De Francesco, Matteo Tugnoli.

Il vedovo allegro: un insieme di ingredienti miscelati da un’esperta regia.

Oltre al tema centrale a sfondo sociale che l’autore ha dimostrato di prediligere anche nelle sue precedenti commedie, apprezzabile è anche la messa in scena, curata nei minimi particolari, risultato armonioso di una scelta appropriata di ingredienti che portano la firma di noti professionisti del settore: a partire dalle accurate scene di Gilda Cerullo e Renato Lori ai costumi di Zaira de Vincentiis, dalle musiche di Cosimo Lombardi al disegno luci Luigi Della Monica e all’ aiuto regia Fabrizio Miano.

Il vedovo allegro: il protagonista, Cosimo Cannavacciuolo

La commedia è un intreccio accattivante intessuto ad hoc sulla storia principale di Cosimo Cannavacciuolo, interpretato da Carlo Buccirosso, che con la sua ars affabulatoria, pacata, garbata, ma altrettanto intensa e graffiante, indossa i panni di un personaggio complesso in bilico tra l’amarezza e la profonda ironia: il vedovo (inizialmente tutt’altro che allegro) con le sue ansie, le sue paure e le difficoltà economiche, incarna il ruolo dell’uomo medio borghese afflitto dai problemi della società contemporanea post pandemia, conquistando fin da subito la comprensione e la benevolenza degli spettatori.

Il vedovo allegro: la sinossi 

La storia di Cosimo Cannavacciuolo è tragica, proprio come tragica è  la storia vissuta da tanti italiani che durante la pandemia hanno perso i propri cari o sono stati costretti a chiudere le loro attività:  ipocondriaco, ansioso e pieno di paure, Cosimo, dopo la perdita della sua amata moglie a causa del virus,  si ritrova a combattere il dramma della solitudine e non solo.

Dopo il fallimento della propria attività di antiquariato Cosimo si sente perseguitato anche dalla banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento, che tra l’altro il vedovo  ha riempito di  libri, suppellettili e oggetti antichi provenienti dal suo negozio.

Fortunatamente la vuota e monotona vita del protagonista viene alleggerita dalla presenza di alcuni personaggi: Salvatore, il bizzarro custode del palazzo e i suoi due figli, Ninuccio e Angelina, e da Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro, a cui Cosimo ha concesso l’uso di una camera del suo appartamento e che gli porterà una ventata di spensieratezza che non guasta…

Il vedovo allegro: un misterioso segreto

Ma ad un certo punto, aggiungendo un pizzico di suspense, la storia si complica a causa dei vicini di casa del nostro protagonista, tra fraintendimenti e doppi sensi, tenendo alta l’attenzione del pubblico fino alla fine dello spettacolo. Che cosa accade?

Come spiega lo stesso Buccirosso nelle note di regia: «La vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa depositari di un drammatico segreto, che da mesi contribuiscono a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza! 

Per tale motivo Cosimo si vedrà costretto a chiedere il parere del dottor De Angelis, ginecologo del quarto piano, entrato nelle grazie di Angelina in disperata ricerca di un buon partito… Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro nel quale è sprofondato da anni, senza apparente via di scampo?! Lo scoprirete solo venendo a teatro…».

Il vedovo allegro: una commedia a lieto fine con tanti spunti di riflessione

La narrazione dallo stile garbato, delicato, come si addice al tema proposto, procede nonostante il fil rouge drammatico con leggerezza e ironia, tra battute esilaranti e passaggi delicati ed emozionanti,  fino al finale decisamente lieto e romantico, regalando al pubblico un concentrato variegato di emozioni, risate a crepapelle e interessanti spunti di riflessione  sul bisogno primario dei buoni sentimenti, dell’amicizia e della solidarietà fra gli uomini, per superare le difficoltà di una società così complessa come la nostra.

In sintesi, non vi resta che correre a teatro e godervi lo spettacolo! Sempre se riuscite a trovare i biglietti! 

Consigliatissimo!

Fonte immagine in evidenza: Teatro Sannazaro

A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

Vedi tutti gli articoli di Martina Coppola

Commenta