L’orologio astronomico di Olomouc e il realismo socialista

Realismo socialista, l'orologio astronomico di Olomouc

In Repubblica Ceca sono rimasti sono due orologi astronomici: il primo, più famoso, è forse l’attrazione più visitata di Praga; il secondo, meno conosciuto, si trova in Moravia, ad Olomouc. L’orologio astronomico di Olomouc, pensato e realizzato secondo i dettami del realismo socialista, rimane ad oggi molto divisivo. Molti lo amano per la sua unicità; altrettanti lo odiano, perché frutto di un passato da cui la Repubblica Ceca cerca di allontanarsi dopo la Rivoluzione di velluto del 1989.

I mille volti dell’orologio

L’orologio astronomico di Olomouc fa parte della facciata settentrionale del municipio, che si trova al centro di Horní náměstí, la piazza principale della città.
La prima testimonianza dell’esistenza dell’orologio astronomico risale al 1519. All’epoca, l’orologio illustrava l’idea medievale della disposizione dell’universo ed era abbellito da decorazioni scultoree e pittoriche.
L’orologio si salvò a stento alla feroce Guerra dei Trent’anni, che distrusse gran parte delle terre coinvolte. Nel 1661-62 fu riparato e arricchito da dipinti rappresentanti le Sette arti liberali.
Quasi cento anni dopo l’orologio assunse un aspetto barocco. Stavolta fu il pittore moravo Kryštof Handke a rinnovare l’orologio, aggiungendo allegorie e figure di antichi filosofi. Tra le varie rappresentazioni spiccava il ritratto di Maria Teresa d’Austria. Bisogna ricordare, che già allora Olomouc faceva parte dell’impero austro-ungarico, per questo, oltre a svariate canzoni religiose, a partire dal 1898 il carillon all’interno dell’orologio suonava anche l’inno austriaco. In questo periodo, alla fine del XIX secolo, l’orologio astronomico di Olomouc cambiava volto per l’ennesima volta. La sua facciata venne realizzata in stile neogotico e dotata per la prima volta di un quadrante eliocentrico.

L’orologio astronomico di Olomouc oggi

Il cambiamento radicale dell’aspetto dell’orologio astronomico di Olomouc avvenne dopo la seconda guerra mondiale. La città subì gravi danni in seguito ai bombardamenti e si decise di restaurare l’orologio secondo il gusto del tempo. Tra il 1947 e il 1955 venne quindi realizzato un monumento al comunismo che segue i dettami del realismo socialista. Del vecchio orologio astronomico non rimane quasi più traccia.
La nuova struttura è costituita da una nicchia ad arco spezzato gotico di circa 14 metri. Nella parte superiore sono presenti mosaici con le decorazioni folcloristiche di Karel Svolinský. Al centro troviamo le statuine rappresentanti i diversi lavori. Alcune di queste, inserite in un sistema di piatti girevoli, si muovono e ruotano per sei minuti ogni giorno a mezzogiorno.
Nella parte inferiore invece troviamo le rappresentazioni della classe operaia: un operaio e un chimico.
Ne viene fuori un’opera unica, che ha la sapienza di orologiai di altri tempi e il gusto del realismo socialista dello scorso secolo. Col cambio di regime dopo la Rivoluzione di velluto non è cambiato l’aspetto dell’orologio astronomico. Questa volta è diversa dalle precedenti. È nata forse una consapevolezza maggiore e una visione più completa dell’opera. Il fatto che sia legata al un passato buio della Cecoslovacchia comunista non ne scalfisce il valore artistico.

 

Immagine in evidenza: Wikimedia commons

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