L’arte di ascoltare i battiti del cuore | Recensione

L’arte di ascoltare i battiti del cuore

L’arte di ascoltare i battiti del cuore è un romanzo dello scrittore tedesco Jan-Philipp Sendker, pubblicato nel 2009. L’arte di ascoltare i battiti del cuore è una storia d’amore che sopravvive ad ogni distanza geografica e al trascorrere del tempo: un romanzo, a tratti mieloso e favolistico, che parte dalla Birmania, precisamente da Kalaw, un viaggio in una piccola località tra le montagne, superstizioni e monaci, saggezza buddhista ed erbe curative, attraversa gli Stati Uniti e ritorna in Birmania.

Trama 

L’arte di ascoltare i battiti del cuore racconta la storia di Julia Win, avvocato di New York, pragmatica e stacanovista, la quale decide improvvisamente di partire per rintracciare il padre scomparso, Tin, dopo aver ritrovato una lettera d’amore da lui scritta cinquant’anni prima. «Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l’ultima volta [..]», è così che le parole del padre si fanno strada nel suo cuore. Ma chi è Mi Mi? Perché il padre non ha mai parlato degli anni giovanili vissuti in Birmania? Quanti segreti si nascondono ancora dietro queste parole di struggimento per una donna sconosciuta? In fondo, il dubbio dei dubbio: chi era davvero Tin Win? A queste domande e ad altre domande cercherà di rispondere Julia in L’arte di ascoltare i battiti del cuore, aiutata da un vecchio in precarie condizioni di salute, U Ba, che la accoglie in una fatiscente casa da tè. Qui Julia viene a sapere che la commovente storia di Tin è costellata da povertà e perdite familiari, come la madre che lo abbandona ancora piccolo, il padre che muore troppo presto; dalla solitudine e disabilità. Infatti Tin finisce cieco per essere accolto in un monastero, ed è proprio qui che avviene il miracolo della rinascita e dalla rinnovata voglia di vivere grazie all’incontro fatale con una ragazza del posto, bellissima ma storpia alle gambe,  la quale diventerà la sua guida, i suoi occhi, nei tortuosi percorsi del villaggio, ma anche della vita. Scocca l’amore: chi non vede aiuta chi non cammina e viceversa. Forse sta in questo incontro di mancanze l’amore? O anche non arrendersi mai alla possibilità di ascoltare i battiti del cuore. Sì, perché è proprio ciò che farà Julia, che seppure ancorata alla materialista cultura occidentale, vorrà entrare in contatto con il modo di pensare del mondo birmano per entrare in contatto con quella spiritualità fatta di preghiere e maledizioni di astrologi. Il Caronte sarà U Ba, un uomo dalla grande pazienza e tenacia al cui racconto si abbandonerà Julia. Scoprirà così che la storia del padre è anche in parte la propria storia, venendo a contatto con le proprie origini e con gli affetti lasciati per cinquanta anni sopiti. 

Fonte dell’immagine: Neri Pozzi Editore 

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