New X-Men: E come Extinzione di Grant Morrison e Frank Quitely | Recensione

New X-Men

New X-Men: E come Extinzione, la recensione della serie a fumetti di Grant Morrison e Frank Quitely pubblicata nella collana Marvel Must-Have

La collana Marvel Must-Have è una recente serie, edita da Panini, che comprende le ristampe di molte saghe fumettistiche della Casa delle Idee. Il quarantasettesimo volume è New X-Men: E come Extinzione, la prima parte dell’arco narrativo della gestione Morrison (dal numero 114 al 117 della testata X-Men del 2001). I famosi mutanti creati da Stan Lee, Jack Kirby e Chris Claremont (l’autore della maggior parte delle loro avventure) tornarono nelle fumetterie all’inizio del Nuovo Millennio in una veste nuova. Il duo Grant Morrison e Frank Quitely decise di presentare ai lettori la propria versione dei mutanti, spinti dall’uscita nelle sale (nell’anno precedente) del primo lungometraggio diretto da Bryan Singer. Morrison è un fumettista scozzese noto al pubblico per i fumetti underground alla fine degli anni Novanta, per All Star-Superman (2006) e per diverse storie dedicate ad  Animal Man, alla Doom Patrol e per l’introduzione del quarto Robin, ossia quello di Damian Wayne.

New X-Men: E come Extinzione. Una nuova minaccia appare nella giungla dell’Ecuador

La vicenda inizia nella giungla ecuadoregna. Un giovane uomo e una misteriosa donna calva (dal nome Cassandra Nova) discutono a proposito dell’aumento del numero di mutanti sulla Terra e della probabile estinzione degli Homo sapiens. Nel frattempo nella X-Mansion, il professor Charles Xavier ordina a Ciclope e a Wolverine di partire in missione, poiché Cerebra (una versione aggiornata di Cerebro, la macchina usata per individuare le onde celebrali dei mutanti) segnala la presenza di un elevato picco di energia sulle Ande. Scott Summers e Logan partono per il Sud America, mentre Jean Grey e Hank McCoy/Bestia seguono i loro spostamenti su un supercomputer da remoto. La squadra di supereroi deve affrontare una terribile minaccia: Cassandra Nova sta pianificando un genocidio per porre fine alla razza Homo superior.

I mutanti del Nuovo Millennio secondo Morrison e Quitely

New X-Men: E come Extinzione rilancia il famoso team di eroi, ma le modalità di Morrison-Quitely sono diverse rispetto a quanto possiamo immaginarci. Il numero dei mutanti protagonisti è ridotto a sei: il Professor X, Wolverine, Ciclope, Jean Grey, Bestia e Emma Frost; infatti, sono assenti molti membri famosi come Kitty Pryde, Colosso, Tempesta, Uomo Ghiaccio, Angelo, Nightcrawler, Jubilee, Havok o Thunderbird.

L’idea è quella di presentare una situazione simile ad una tragedia greca (cioè pochi personaggi principali) e affrontare argomenti diversi rispetto alle precedenti incarnazioni. Non c’è posto per le storie di formazione, quelle sulla crescita e sulla scoperta di sé, Morrison recupera soltanto il tema della paura verso il diverso da Claremont. Nonostante il mondo abbia timore dei mutanti, essi non sono più una minoranza come nei numeri precedenti; nel Nuovo Millennio la popolazione di Homo superior è cresciuta esponenzialmente e ciò ha messo in crisi molte certezze del Professor X e dei politici. Si tratta di un elemento nuovo, introdotto in New X-Men: E come Extinzione,  che stona con la tradizione ideata dal fumettista e scrittore inglese.

Le influenze del film X-Men di Brian Singer e l’introduzione di una nuova nemica

Morrison cambia l’aspetto di molti personaggi. I nuovi X-Men non indossano più calzamaglie colorate e appariscenti ma tute nere con un’enorme X gialla che copre tutto il petto (tranne Emma Frost con il suo vistoso abito candido), certamente ispirate ai costumi voluti da Singer per l’adattamento cinematografico. Bestia ha subito un ulteriore mutazione evolvendosi in una grossa creatura dall’aspetto di un felino ma mantenendo la sua pelliccia blu. Il Wolverine disegnato da Quitely ha un aspetto molto tamarro e selvaggio, non indossa il costume giallo-blu ma un giubbino di pelle e un paio di jeans. Jean ed Emma non sono più figure sensuali, Morrison si concentra sull’aggressività, la ferocia, la tenacia e la forza di queste due donne con i superpoteri. Infine c’è il personaggio di Cassandra Nova. Nonostante la sua costituzione fisica esile, ostenta uno sguardo sadico e rivela di essere una temibile avversaria per gli X-Men, in grado di sopravvivere a numerosi attacchi e di rigenerarsi velocemente. 

I problemi narrativi di New X-Men: E come Extinzione 

Anche se le premesse sono intriganti, l’opera di Morrison e Quitely soffre di diversi problemi. Il primo problema sono i disegni di Quitely, i quali colpiscono i lettori in alcune scene con morti molto macabre e tendenti allo splatter, oppure per sottolineare l’aspetto più stravagante dei mutanti (come nel caso dell’inutile e fastidioso John dalle tre facce, il quale non ha super-poteri utili in combattimento), ma non rendono giustizia al super-gruppo rispetto ai grandi illustratori del passato. Mancano molte vignette che possono giovare alla storia; per esempio, durante l’attacco delle Sentinelle sull’Isola di Genosha, non possiamo conoscere il dramma dei mutanti locali o comprendere immediatamente la portata di tale avvenimento,  non è conosciamo subito il passato e le motivazioni di Cassandra Nova (le cui origini creano problemi di continuity nell’Universo Marvel). Del tutto assenti anche gli altri studenti della X-Mansion, sembra che la scuola per i giovani dotati sia completamente vuota (come aveva ironizzato Deadpool nel secondo film a causa della mancanza di altri X-Men oltre a Colosso e Testata Mutante Negasonica). 

Cosa mancava durante la gestione di Grant Morrison? 

New X-Men: E come Extinzione cerca di rilanciare gli X-Men e di offrirli ai nuovi lettori abbandonando quelli storici. Morrison e Quitely vogliono guidare il pubblico verso una nuova direzione, certamente resa interessante dalle questioni bioetiche o sociali; tuttavia, nella loro opera manca una caratteristica che ha reso famosi i mutanti: quella di essere supereroi con super-problemi. Claremont presentò ai lettori delle vere e proprie lezioni di vita, leggere le sue storie dei mutanti era l’occasione per riflettere su problemi quotidiani e partecipare ai tormenti psicologici, affettivi e morali dei giovani protagonisti. Il numero ridotto di individui con il gene X rendeva i mutanti insicuri, vittime di pregiudizi e persecuzioni, ma essi erano capaci di trovare la forza nella loro unità e nella dimora-scuola accogliente del Professor X, mettendosi al servizio per aiutare coloro che li temevano. 

Fonte immagine di copertina: si ringrazia Panini Italia per la fotografia

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

Vedi tutti gli articoli di Salvatore Iaconis

Commenta