Disney oscura: i 3 scandali più famosi

Disney oscura: i 3 scandali più famosi

Disney oscura: tra fuga di foto, minorenni in pasto ai media e l’assunzione, alla Disney, di condannati per abusi su minori.

La generazione dei nati nel 1990 ha subito un lento e progressivo avvicinamento verso una delle compagnie più amate, nonché prolifiche della storia del cinema. La Disney, che dapprima non solo non produceva film fuori da quelli d’animazione, ma lentamente divenne un colosso di una economia basata esclusivamente sullo sfruttamento di giovani attori, cantanti, ballerini, a discapito della loro vita e della loro infanzia ed in funzione di un esclusivo guadagno unilaterale. Ad oggi sono in molti ad essersi fatti avanti sulle mille controversie aperte riguardo non solo ai contratti Disney, alle paghe e agli orari assurdi, ma anche riguardo ad alcuni scandali, scoppiati quando alcuni di questi attori erano ancora sotto contratto disneyano.

Ma quali sono stati i principali scandali che hanno smosso gli headquarters, rendendo la Disney oscura e facendo tremare tutti i dirigenti di paura, ponendoli in condizioni precarie tanto da correre ai ripari (nei peggiori modi possibili)?

I 3 scandali più famosi della Disney oscura

1. Hannah Montana aka Miley Cyrus e le foto “osé”

Uno degli scandali della Disney Oscura che più ha sconvolto l’America, in ambito di adolescenti simbolo di una generazione, è stato sicuramente quello che ha coinvolto la giovanissima quindicenne Miley Cyrus. La nota cantante ed attrice, ad oggi spirito libero molto spesso al centro di controversie giornalistiche in quanto ritenuta scandalosa per via di sue azioni fuori dal coro, è stata sin dalla sua giovane età presa di mira dalla stampa.

Proprio la stampa, che su questi scandali ha marciato e venduto migliaia di giornali a riguardo, ha reso la vita di una adolescente difficile e travagliata, per via di alcune foto artistiche trasformate in osé e provocatorie. La giovane Miley, in posa pe la famosa fotografa Annie Leibovitz di Vanity Fair, era stata fatta posare a torso nudo e coperta da solo un lenzuolo nero. Il risultato è quello di una qualsiasi foto artistica, molto contemplativa, resa però maliziosa ed addirittura oscena. 

Il provvedimento totalmente malsano di una Disney oscura fu volto ad una autoconservazione del brand, ma non di supporto per la giovane cantante: imposero alla ragazza di rilasciare una intervista in cui si scusava pubblicamente per quelle foto e dichiarava che, visto che lei era un idolo per le bambine di tutto il mondo, non era sua intenzione far trasparire quella tipologia di messaggio alle ragazzine che la ammiravano. Neanche a dirsi, iniziarono a spopolare opinioni: video di mamme indignate e disgustate, teenager che voltavano le spalle a Miley e che pubblicamente la insultavano perché non si aspettavano che lei fosse così tanto diversa dal personaggio di Hannah Montana, personaggio che l’ha portata alla ribalta sotto la Disney.

Insomma una vera e propria crepa nell’universo tanto perfetto creato dai produttori Disney. Ad oggi Miley Cyrus, donna, libera e senza più alcun freno imposto, in una intervista, oltre a rinnegare tutte le scuse che – all’epoca dello scandalo – le toccò pronunciare ma che le furono in realtà imposte, ci tiene a precisare che in quello scatto della Leibovitz non vi era alcunché di malizioso od osé, la malizia era solo negli occhi di chi guardava e giudicava una ragazzina di quindici anni. Occhi che sono arrivati a modificare il significato di un’opera che era soltanto uno scatto artistico fatto ad una artista, da parte di un’altra rinomata artista.

2. Vanessa Hudgens di High School Musical e le sue foto private leakate

Nel momento in cui High School Musical arrivò nelle case di tutti gli americani, fu un enorme successo che cambiò la vita di tutti i teenager coinvolti nella realizzazione. Tra Zac Efron, Ashley Tisdale, Corbin Bleu, Monique Coleman e Lucas Grabeel, spiccò in particolare il nome di Vanessa Hudgens, all’epoca anche lei quindicenne (proprio come nella vicenda di Miley Cyrus).

In una mattina come le altre, il mondo del giornalismo ebbe servito su un piatto d’argento una delle notizie più sconvolgenti – la quale fece ancor più delineare il confine tra finzione e realtà di una Disney oscura – dell’anno: da una fuga di dati sensibili, che coinvolgeva alcune star del tempo, tra cui anche Jennifer Lawrence, moltissime foto private furono trafugate e fatte girare (sotto pagamento) online.

Tra queste vittime vi era anche la minorenne Vanessa Hudgens. Tutto il circo mediatico, che non solo descriveva – senza mostrare – la foto di una minorenne, fece passare la giovane attrice come una maliziosa ragazzina la quale si divertiva a mandare foto osé nel privato al suo ragazzo dell’epoca, Zac Efron. Tutte le indagini giornalistiche non erano incentrate sul chi fosse stato a far fuoriuscire queste foto e, addirittura, al renderle pubbliche sotto lauto compenso. Gli unici interessi giornalistici ruotavano attorno alla storia privata di una adolescente minorenne e sul perché ed il come queste foto fossero state, in prima istanza, scattate ed inviate.

Un vero e proprio caso di revenge porn che, ovviamente, si ritorse contro la vittima, addirittura minacciandola di non farla partecipare al nuovo ed enorme capitolo di High School Musical, solo per una questione monetaria. La Disney, dopo questa minaccia, per fortuna ritirata, impose – così come alla Cyrus – delle scuse, da parte di una vittima di revenge porn, scuse pubbliche in cui Vanessa affermava di pentirsi di aver compiuto tali azioni. Neanche a dirsi, per l’ennesima volta l’incapacità di una Disney oscura venne fuori, la quale, pur di salvaguardare il proprio guadagno, non ha perso un secondo a buttare in mezzo ai leoni una giovane minorenne.

3. Zack e Cody al Grand Hotel: tra sfruttamento e l’assunzione di pedofili sul set

Tra tutti gli show con più successo dell’epoca, vi era quello che vedeva due gemellini – destinati poi ad avere un enorme seguito – protagonisti di una serie tv chiamata The Suite Life of Zack and Cody (Zack e Cody al Grand Hotel). Dylan e Cole Sprouse erano i due gemelli protagonisti. 

Tanto quanto Miley Cyrus in Hannah Montana, essi erano parte di una Disney oscura: erano sottoposti ad una vita sacrificata nonché sottopagata, che si destreggiava fra riprese, interviste, servizi fotografici e molto altro ancora. Il tenore di vita sacrificata e stentata dei due, li portò, alla fine delle riprese dell’ultima stagione, dopo 6 anni di produzione, ad abbandonare le scene per parecchio tempo. I due decisero di intraprendere ed approfondire gli studi al college, grazie ai guadagni sudati degli anni sul set.

Uno degli scandali di una Disney oscura – a livelli astronomici – che sovrastò, però, lo sfruttamento minorile degli attori disneyani, fu quello – non esclusivo di questa serie tv – che vide l’assunzione da parte dei produttori, di un uomo che all’epoca era stato già condannato a sedici mesi per pedofilia. L’uomo in questione Brian Peck, fu assunto nel ruolo della voce dello Specchio Rosa, specchio parlante posseduto dalla amatissima London Tipton, personaggio iconico della serie. Brian Peck, che ha dunque avuto accesso ad un set pieno di bambini ed adolescenti, nonostante la sua precedente condanna, ad oggi si trova in carcere con un ergastolo (62 anni) per aver ucciso e fatto a pezzi sua madre.

Da questo articolo emerge in modo evidente che, oltre a non essere tutto oro ciò che luccica, una delle compagnie più grandi in assoluto, che vanta milioni di dollari e milioni di fan in tutto il mondo e che da sempre si mette al primo posto come compagnia rivolta ad un pubblico di giovani, bambini ed adolescenti, ha fatto emergere molte volte il lato della Disney oscura e poco conosciuta, mostrando non solo di non aver rispetto delle proprie risorse, ma di non aver neppure a cuore la sicurezza e la protezione delle stesse.

Fonte immagine: Wikipedia

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