Drive to Survive: come la serie tv ha cambiato la Formula 1

Drive to Survive: come la serie tv ha cambiato la Formula 1

Sono passati ormai quattro anni dall’uscita della prima stagione della docuserie Netflix sulla Formula 1, la classe regina del motorsport, e, tra l’entusiasmo di alcuni e le critiche di altri, Drive to Survive ha indubbiamente cambiato il volto della F1.

Il 19 marzo 2018 i vertici della F1 hanno annunciato la realizzazione di una docuserie di 10 episodi prodotta da Netflix, intitolata Drive to Survive: le riprese sono iniziate proprio in occasione dell’avvio del campionato, in Australia, e hanno seguito da vicino team e piloti. L’obiettivo della serie è quello di mostrare i dietro le quinte dei weekend di gara, raccontare la Formula 1 a 360˚, con retroscena e avvenimenti che solo chi vive e lavora in questo mondo conosce. Il trailer della prima stagione è stato diffuso nel febbraio del 2019 e i primi dieci episodi sono stati pubblicati su Netflix l’8 marzo. Visto il successo riscontrato, la serie è stata rinnovata di anno in anno e nel febbraio del 2023 è stata pubblicata la quinta stagione, incentrata sul campionato di F1 2022.

Perché nasce Drive to Survive?

Per quale motivo la Formula 1 ha deciso di avviare questa collaborazione con Netflix? Semplice: farsi pubblicità. Nelle stagioni precedenti a quella del 2018, infatti, la Formula 1 ha registrato un calo di ascolti e di biglietti venduti per i gran premi, forse segno di un pubblico ormai stanco di veder dominare solo pochi team. Questo calo di ascolti ha preoccupato non poco il gruppo statunitense Liberty Media, che ha cercato di sopperire attirando sempre più spettatori americani, non solo con il lancio di Drive to Survive, ma anche con l’aggiunta di due gran premi negli USA (Miami e Las Vegas).

Anche l’uso dei social network è stato fondamentale in tal senso: ha pubblicizzato ancora di più lo sport, soprattutto tra i giovanissimi. Queste strategie di marketing sembrano proprio aver funzionato: secondo quanto riportato da alcune emittenti televisive, infatti, nel 2022 c’è stato un aumento del 28% di telespettatori americani rispetto all’anno precedente, mentre secondo uno studio pubblicato da Nielsen, la serie tv è stata una delle ragioni principali dell’aumento della popolarità della Formula 1 tra le persone di età compresa tra i 16 e i 34 anni.

I motivi alla base del successo della serie tv

Fin da subito, Drive to Survive è diventata popolarissima sulla piattaforma Netflix, rientrando in poco tempo nella Top 10 delle serie più viste del momento. Questo grande successo non è ovviamente casuale, tutt’altro. Ci sono diversi fattori che hanno permesso alla serie di spopolare non solo negli USA, ma anche nel Vecchio Continente.

Innanzitutto, il coinvolgimento dello spettatore, che è un elemento fondamentale in qualsiasi prodotto televisivo o cinematografico: Drive to Survive svela i dietro le quinte della F1, tutti quegli aspetti che gli appassionati che seguono le azioni in pista nei weekend di gara non conoscono. È una visione nuova, inedita e per questo interessante, che segue la Formula 1 dall’interno, che cerca di far sentire gli spettatori parte di questo mondo, quasi come se camminassero nel paddock insieme ai protagonisti.

Altro elemento alla base del successo è stata la suspense. La Formula 1 è uno sport molto imprevedibile, con colpi di scena sempre dietro l’angolo, e i produttori della serie hanno sfruttato al massimo questi fattori per creare un prodotto che trasmettesse agli spettatori quello che si respira in pista: tensione, ansia, adrenalina pura, molto spesso rappresentando in maniera esagerata alcune dinamiche. Perché si sa: il pubblico ama il drama.

Le reazioni dei fan

Come tutte le serie tv che si rispettino, anche in questo caso ci sono stati pareri contrastanti: da un lato commenti positivi, dall’altro critiche feroci. Queste opinioni così diverse dipendono dal tipo di fan che si approccia a Drive to Survive: chi non ha mai visto la Formula 1 viene catturato da drama, colpi di scena, litigi e rivalità create ad hoc, come in molte altre serie o film sullo sport,  mentre i fan di vecchia data e quelli che sono abituati a una Formula 1 più incentrata sullo sport che sullo spettacolo, non condividono il modo in cui vengono rappresentate certe situazioni.

Le scene, infatti, vengono montate al fine di rendere il tutto più avvincente e interessante per il pubblico, e questo modo di rappresentare una realtà così complessa come quella della Formula 1, non viene apprezzata da tutti. Anche alcuni piloti hanno criticato la serie e tra questi c’è il tre volte campione del mondo Max Verstappen, che ha accusato Netflix di utilizzare parole e frasi decontestualizzandole per creare polemiche e intrattenere il pubblico costantemente alla ricerca di drammi.

Come Drive to Survive ha cambiato la percezione dei fan della F1 

Molti si sono avvicinati al mondo della Formula 1 grazie a Drive to Survive, ma è bene separare lo spettacolo dalla vita reale, dallo sport puro. Perché poi si rischia di rimanere delusi dalla realtà. Alcuni nuovi fan, infatti, sembrano essere già stufi del dominio assoluto di una squadra in particolare, il team Red Bull Racing. Questo perché, vedendo una serie tv che propone uno sport pieno di battaglie in pista tra i piloti, in cui sembra che ci siano costantemente lotte interne tra compagni di squadra, si è indotti a credere che questa sia la normalità, quando in realtà non sempre è così.

La Formula 1 è uno sport imprevedibile, anche se negli ultimi tempi quest’aspetto un po’ è cambiato: è dal 2021 che manca una lotta serrata per il titolo, una lotta che ha fatto emozionare gli spettatori, che ha tenuto tutti col fiato sospeso fino all’ultimo gran premio. Ma già nel 2022 questa lotta non si è ripetuta, così come nel 2023, perché la Formula 1 è ormai uno sport fatto di dominatori, di team che sono in grado di sviluppare vetture nettamente superiori alle altre e che, per questo, lasciano solo le briciole alle altre squadre.

Tuttavia, bisogna anche considerare il vero scopo della serie: non si tratta di un documentario, non si pone l’obiettivo di riportare in maniera affidabile ogni singolo weekend di gara, ma vuole intrattenere il pubblico, raccontare in modo più semplice uno sport a volte difficile da comprendere perché estremamente tecnico, creare un prodotto fruibile a tutti e che coinvolga chiunque, dai più appassionati a quelli che si approcciano per la prima volta al mondo della Formula 1.

Drive to Survive ha cambiato il volto della F1, ha attirato sempre più spettatori, soprattutto i giovanissimi, che proprio dopo aver guardato la serie hanno sviluppato una certa visione che molto spesso non corrisponde alla realtà. Le vicende sportive e gli aspetti tecnici passano in secondo piano, rappresentano solo lo sfondo di uno spettacolo che ha come veri protagonisti i rapporti e le rivalità tra i piloti. Ma è pur sempre una serie tv, un prodotto adoperato come forma di intrattenimento per il pubblico, e deve essere letta in quanto tale, anche se presenta una narrazione lontana dalla realtà.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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