The Witch’s House: l’inquietante villa nella foresta

The Witch’s House: l’inquietante villa nella foresta

The Witch’s House (il cui titolo originale giapponese è Majo no ie), è uno dei tantissimi videogiochi horror realizzati con RPG Maker. Sviluppato da Fummy e pubblicato nel 2012 esclusivamente per Windows e Mac, attira l’attenzione di molti video giocatori appassionati al genere e giunge qui in Italia, dove poi è stata realizzata anche un’accurata traduzione dei dialoghi per rendere l’esperienza ancora più immersiva. Nel 2018, poi, la svolta, il videogame approda sulla piattaforma di STEAM in una versione migliorata con le tre possibili modalità: facile, medio e difficile, per i veri amanti degli enigmi strizza cervelli.

L’ingresso negli abissi dell’inferno

La protagonista della macabra storia di The Witch’s House è la piccola Viola che, come la sua collega di Mad Father, è un’innocente bambina di appena 11 anni. Viola si risveglia tutt’ad un tratto in una foresta; con lei porta solo pezzo di lettera del padre precedentemente stracciata, in cui le viene consigliato di stare a debita distanza proprio dal luogo del suo risveglio. Non ricorda come sia arrivata lì, e pare non essere a conoscenza dell’ubicazione di questo luogo. Sa di essere sola (se non per il gatto nero parlante che apparirà nelle stanze e servirà da save-point) e di non potersi muovere da lì perché gli unici passaggi apparentemente percorribili sono bloccati da rovi di rose. Il primo porta alla villa colma d’insidie, il secondo, che sembrerebbe essere la via di salvezza, porta all’esterno della foresta. Ma il primo oggetto che Viola troverà non le darà la possibilità di scappar via da questo incubo, dunque resta solo una via: addentrarsi nella magione e lasciarsi avvolgere dai numerosi misteri che aleggiano attorno ad essa. Inizia così questa avventura satura di giochi enigmatici da risolvere, tranelli e inseguimenti senza fine che porteranno il giocatore ad una quantità indefinita di morti, ma soprattutto alla scoperta della casa di Ellen, antagonista che vince a pieni voti il titolo di strega cattiva.

Con l’avanzare del gameplay ci si troverà ad avere a che fare con alcune pagine di diario sparse in giro che racconteranno radi episodi della vita della strega, riavvolgendo in parte il suo passato e permettendo al giocatore di iniziare ad interfacciarsi (anche se in modo marginale) al villain di questo gioco. Ellen è una strega centenaria intrappolata all’interno del corpo di una bambina di 7 anni ed ha un solo obbiettivo: uccidere senza pietà.

I 3 (+1) finali di the Witch’s House

C’è da dire di The Witch’s House, che una sola run di gioco non basta a comprendere in modo profondo tutto ciò che c’è dietro la trama, ma soprattutto lo sconvolgimento finale che porterà il giocatore a confrontarsi con una rivelazione profondamente scioccante, ed è per questo che nella versione originale sono previsti la bellezza di tre finali differenti, che si discostano dai numerosi Bad Ending che vedranno la morte della protagonista in ogni angolo della casa.

1. Good Ending

In questo finale si dovrà cercare in tutti i modi di scappar via dalla villa ripercorrendo a ritroso il percorso svolto all’andata. La protagonista, con gli oggetti ottenuti, riuscirà a distruggere il rovo di rose che blocca il passaggio e che porta all’uscita della foresta, riuscendo a salvarsi. O forse no…?

2. True Ending

Il secondo finale proposto da The Witch’s House è forse quello più inquietante e ribalta interamente le sorti della storia, lasciando intendere la totale assenza di un lieto fine. In questo caso bisogna compiere una deviazione sul percorso finale (quello in cui si scappa dalla casa), per entrare in possesso di un’arma che ci darà ulteriori spiegazioni su un ending che differisce da quello precedente solo per la presenza di dialoghi esplicativi. Quindi la domanda: Viola è veramente salva?

3. Secret Ending

Il finale segreto di The Witch’s House è forse quello più difficile da ottenere, in quanto il giocatore dovrà essere in grado di concludere il gioco senza effettuare salvataggi e dunque senza morire mai dalle innumerevoli trappole della casa. Questo è l’ultimo pezzo del puzzle che ricompone la storia di un rapporto d’amicizia malato tra un’innocente bambina e una spietata strega malvagia e ci darà anche un’informazione, non trascurabile, sulla vera identità del gatto nero che accompagna Viola durante il tragitto alla scoperta della casa.

Siamo dunque alle prese con un gioco macabro ma soprattutto estremamente sadico, non solo per la trama che porta avanti una storia che non lascia superstiti, ma anche per le numerose sfide che vengono proposte al giocatore nell’arco di tutta la durata di gioco. Per scoprire il reale mistero che si cela dietro questi due personaggi c’è infatti la necessità di armarsi di pazienza e terminare tutti i finali previsti dal gioco. Solo allora si potrà avere una visione completa e quindi ci si potrà realmente ritenere soddisfatti di questa esperienza.

+1. Bonus Ending

In realtà i tre finali appena trattati sono quelli previsti dalla versione originale del gioco di The Witch’s House, quella pubblicata nel 2012. Con il remake del 2018 e la conseguente pubblicazione sulla piattaforma di STEAM, viene data al giocatore un’ultima possibilità che prevede la totale assenza di gameplay. Al risveglio di Viola nella foresta si dovrà attendere lo scorrere del tempo per sbloccare un nuovo contenuto in cui il sadismo raggiunge livelli esorbitanti. Ma scoprirlo spetta al giocatore.

Fonte immagine: Wikipedia

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