Follia di Patrick McGrath | Recensione

Follia di Patrick McGrath | Recensione

Follia di Patrick McGrath è un romanzo psicologico del 1996 dal quale è stato tratto un film omonimo, diretto da David Mackenzie nel 2005.

Trama di Follia di Patrick McGrath

Ambientato nell’Inghilterra del 1959, Follia di Patrick McGrath prende le mosse dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano. La voce narrante è quella di Peter, uno psichiatra, che racconta il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera, e sembra parlarne con un certo distacco. Si tratta della vicenda che coinvolge Stella, moglie di Max, vicedirettore dell’ospedale, ed Edgar, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato: l’uomo, in una delle sue violente crisi di rabbia, convinto dell’infedeltà della moglie Ruth, l’ha fatta a pezzi e ne ha lavorato la testa come fosse una scultura. La passione tra Stella ed Edgar è talmente travolgente che la noiosa ma rispettabile vita di Stella inizia ad andare a pezzi: la donna decide di aiutare Edgar nella fuga dal manicomio per poi seguirlo e trascorrere con lui qualche settimana in una struttura abbandonata, rifugio di artisti e criminali, lasciandosi andare completamente al sesso e all’alcol, sentendosi per la prima volta veramente libera da ogni freno inibitorio.

Follia di Patrick McGrath prosegue con le sue vicende intricate. Ben presto Edgar comincia a dar sfogo alla sua pazzia, e diventa violento con Stella dopo aver tentato in vari modi di ritrarre la sua testa ma senza riuscirci in maniera soddisfacente. Stella riesce a scappare seducendo Nick, amico di Edgar, per poi essere arrestata dalla polizia che la riporta a casa, dove ricomincia la sua noiosa vita con Max e suo figlio dodicenne, per i quali la donna non nutre più alcun interesse. Max è ritenuto inaffidabile per la gestione del manicomio e la famiglia si trasferisce in una fattoria del Galles, dove Stella sprofonderà definitivamente. Non solo si lascia sedurre dal proprietario della fattoria, ma la sua instabilità mentale raggiunge l’apice quando, davanti al figlio che annega in un lago ghiacciato, non muove un dito né chiama i soccorsi, lasciandolo morire. Max finalmente la abbandona e la donna finisce nel manicomio che nel frattempo è passato nelle mani di Peter, lo psichiatra che ci racconta la storia e che decide di analizzare più da vicino il caso di Stella. La donna sembra aver dimenticato Edgar e seduce il medico, ma il tutto si rivela una farsa per ottenere favori: disperata, Stella decide di uccidersi.

Follia di Patrick McGrath si conclude con il più inquietante e forse inaspettato passaggio del libro: Peter, descrivendo la scultura della testa di bronzo di Stella realizzata da Edgar, dichiara che la donna dopotutto è ancora in suo possesso, così come lo è Edgar, a sua completa disposizione in una cella d’isolamento del manicomio.

Riflessioni

Follia di Patrick McGrath lascia naturalmente aperti molti quesiti, ma l’interrogativo principale sembra essere se si tratti di una folle passione o di una passione per un folle. Per quanto la trama possa risultare banale a una prima lettura, il finale concede al romanzo una seconda chance. Quanto possiamo fidarci di Peter, la voce narrante? Una fine del genere può darci prova della dedizione e della passione di un medico per il suo lavoro o è soltanto la conferma del fatto che evidentemente anche lui è un sociopatico? Viene anche spontaneo chiedersi quali fossero le ambizioni di questo personaggio apparentemente neutrale: è un caso che, spodestato Max che ormai è dato per matto e disperato, la direzione del manicomio passi nelle sue mani? 

È chiaro come un elemento fondamentale di Follia di Patrick McGrath sia l’amore inteso come passione distruttiva, ma anche il sesso utilizzato come strumento di evasione tanto dalla sfera personale quanto da luoghi fisici veri e propri. Ma se nel secondo caso i tentativi di Stella hanno esito positivo, lo stesso non si può dire del primo: Stella si sente libera solo in compagnia di Edgar, il quale tuttavia si rivela estremamente violento e incapace di un amore definibile come tale. Edgar apre un buco nero nella mente di Stella e la donna ne sarà irrimediabilmente risucchiata.

Follia di Patrick McGrath è sicuramente un romanzo da leggere più di una volta, il ritmo abbastanza incalzante lo consente senza problemi. La pecca è che i personaggi sono poco caratterizzati psicologicamente, cosa che avrebbe permesso un’analisi più profonda e più intrigante e avrebbe potuto lasciare spazio a certezze sconcertanti o a quesiti insolubili.

Fonte immagine: Feltrinelli, copertina ufficiale del libro 

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