La Celestina di Fernando de Rojas | Analisi

La Celestina di Fernando de Rojas | Analisi

La Celestina è un’opera cardine della letteratura spagnola che viene attribuita a Fernando de Rojas, uno scrittore della seconda metà del XV di cui non si hanno molte notizie certe.

L’opera, che per via della sua complessità non può essere definita né un romanzo né un’opera teatrale, è stata scritta con molta probabilità fra il 1490 e il 1496 e poi pubblicata per la prima volta alla fine del XV secolo. De La Celestina esistono diverse edizioni rilasciate nel corso dei primi anni del Cinquecento:

  • La prima edizione, intitolata Comedia de Calisto y Melibea, viene pubblicata a Burgos nel 1499 e si compone di 16 atti;
  • La seconda edizione viene pubblicata a Toledo nel 1500: questa edizione mantiene lo stesso titolo della prima ma, ai 16 atti, vengono aggiunte alcune parti iniziali (es. la lettera dell’autore ad un amico, incipit, versi finali di Alonso de Proaza);
  • La terza edizione, invece, è intitolata La tragicomedia de Calisto y Melibea e viene pubblicata a Siviglia nel 1502: qui vengono aggiunti altri 5 atti nel bel mezzo della narrazione (si arriva ad un totale di 21 atti) e anche un nuovo prologo;
  • L’ultima edizione dell’opera viene pubblicata nel 1518, con il titolo Libro de Calisto y Melibea y la puta vieja Celestina. Poi, l’opera sarà conosciuta unicamente come La Celestina;

Com’è strutturata La Celestina?

L’autore apre il libro con una lettera ad un amico nella quale spiega le ragioni che lo hanno portato a redigere La Celestina e qual è il suo scopo. Dopo questa lettera ci sono i versi acrostici di Alonso de Proaza, ovvero una composizione poetica da parte di un collaboratore di Fernando di Rojas il cui risultato finale è una frase in verticale che afferma: «El bachiller Fernando de Rojas acabó la Comedia de Calisto y Melibea y fue nacido en la puebla de Montalván». In questa frase l’autore dice che, in realtà, quest’opera è stata conclusa da Fernando de Rojas e non scritta interamente da lui; infatti, secondo le fonti, Fernando de Rojas aveva trovato il primo atto del testo – scritto in precedenza da un altro autore – e rimase talmente colpito dalla storia che decise di concluderla.

Successivamente si passa al prologo in cui Fernando de Rojas spiega il motivo della continuazione dell’opera e come quest’ultima passi dall’essere una commedia a una tragicommedia. Infine, si apre finalmente la narrazione della storia che ci presenta il giovane Calisto che si innamora perdutamente della bella Melibea ma il cui amore non viene corrisposto. Il ragazzo, allora, si mette in contatto con la mezzana Celestina affinché quest’ultima lanci un incantesimo e faccia innamorare la ragazza di lui. Tuttavia, nel bel mezzo della storia, subentrano una serie di inconvenienti che portano sia all’uccisione della mezzana – da parte dei due servi di Calisto avidi di denaro – sia alla morte tragica di entrambi gli amanti.

Caratterizzazione dei personaggi

La storia de La Celestina si inserisce all’interno di un contesto urbano non del tutto definito, i cui personaggi, seppur appartenenti quasi tutti all’ambiente nobiliare, appaiono come figure ambigue e prive di significato. Essi, infatti, possono essere definiti dei personaggi fallimentari, degli antieroi, perché sono succubi delle loro stesse azioni.

  • Calisto, ad esempio, è una figura parodica di cui gli altri personaggi si prendono gioco per via dei suoi modi contraddittori: parla come un saggio ma agisce da sciocco. È alla continua ricerca dell’amore fiabesco ma non si rende conto che la realtà in cui vive è ben diversa: ci sono schiavi, prostitute, furfanti e idioti. Saranno la sua convinzione e bramosia a portarlo verso il fallimento come individuo sociale e alla tragica morte, che è essa stessa parodica poiché scivola dal muro e cade nel giardino dell’amata. Anche i suoi servi, Sempronio e Pármeno, rispecchiano il modo di fare di Calisto; essi, infatti, incarnano le figure grottesche della realtà e dell’amore.
  • Melibea, la donna di cui Calisto si innamora, non è una figura parodica bensì sciocca, in quanto finisce per innamorarsi (per magia) del giovane nonostante il suo determinato rifiuto iniziale. Melibea è forse il personaggio più tragico de La Celestina poiché, proprio per via di un passato da ragazza ribelle, si ritrova improvvisamente intrappolata in una situazione che sfugge al suo controllo e che la porterà anche alla tragica morte. Melibea, infatti, morirà dopo aver saputo della morte di Calisto, gettandosi dalla torre del suo castello.
  • Celestina, infine, appartiene ad una classe sociale più bassa ed è una figura esclusivamente interessata a sé stessa. Non curante degli altri, ogni sua azione ha una finalità ben precisa: trarre un vantaggio personale. Infatti, accetta di aiutare Calisto con Melibea solo se quest’ultimo le dà in cambio una ricompensa (una collana d’oro). La sua condotta egoistica, però, le si riverserà contro e la condurrà ugualmente verso una fine tragica.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia Commons

A proposito di Alessia Galante

Studentessa presso l'Università "L'Orientale" di Napoli

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