Rovere, disponibile anche a fumetti. Recensione

rovere

BeccoGiallo Edizioni ha pubblicato rovere, disponibile anche a fumetti, una gradevole graphic novel dedicata al gruppo indie bolognese.

I rovere sono nati nel 2016 per iniziativa di Nelson Venceslai, Luca Lambertini, Lorenzo Stivani, Marco Paganelli e Davide Franceschelli. Ben presto la band ha raggiunto la popolarità con l’album di debutto disponibile anche in mogano che ha raggiunto su Spotify la cifra di 18.000.000 ascolti. Alcuni mesi dopo, forti anche di esperienze importanti come il sold out al Covo di Bologna, hanno organizzato il loro primo tour che li ha portati a suonare in città quali Milano, Padova, Roma e Torino. A ottobre 2019 pubblicano per l’etichetta Sony Music l’EP ultima stagione, mentre al 26 giugno di quest’anno risale il nuovo singolo mappamondo.

Dopo questa premessa possiamo dedicarci alla recensione di rovere disponibile anche a fumetti, graphic novel pubblicata da BeccoGiallo Edizioni in collaborazione con Bad Moon Rising production. Il volume fa parte di Unplugged, una collana di fumetti dedicata a cantanti del panorama indie italiano che vede all’attivo due volumi dedicati ai Pinguini Tattici Nucleari e a Murubutu.

rovere,disponibile anche a fumetti. Recensione

La trama è sceneggiata da Lorenzo della Neve e vede i membri della band sotto le mentite spoglie di proprietari di una ditta di ristrutturazioni che, come dei supereroi, usano il potere della loro musica sia per ristrutturare decadenti edifici e sia per aiutare il prossimo.

Stupido Clark Kent è disegnata da Mattia “drugo” Secci e vede i rovere impegnati nell’aiutare un maldestro Superman, abbigliato con mutande e lenzuolo a mo’ di mantello, a salvare la sua amata Lois rapita dagli alieni. In Caccia Militare, disegnata da Federico Mele, vediamo i protagonisti addentrarsi in un condominio abitato da un fantasma dispettoso. Peter Pan vede alle matite Valeria Appendino che attraverso disegni colorati e molto semplici narra di un mistero all’interno di una villa lussuosa.

Gli autori delle tre storie, che hanno come titoli tre canzoni di successo dei rovere, adoperano stili differenti. Mattia Secci opta per un tratto di disegno in bianco e nero che strizza l’occhio ai cartoni animati degli anni ’30, come quelli di Walt Disney e dei Fratelli Fischier e caratterizzato da un umorismo stralunato e slapstick. Federico Mele è invece più orientato a uno stile dai colori freddi e dal tratto più realistico, mentre Valeria Appendino adopera linee semplici e piene di colori, con le figure che sembrano uscite da un libro per bambini.

Tutte e tre le storie, pur essendo autoconclusive e differenti per stile, si leggono nel giro di un’ora e sono molto godibili, grazie alla spensieratezza di fondo di cui sono costituite e anche perché i testi delle canzoni, oltre che come semplice colonna sonora, vengono usati per costruirci attorno le narrazioni strampalate e a tratti dolci di cui i musicisti/operai sono protagonisti.

Una lettura molto piacevole per chi ha voglia di qualcosa di leggero e che magari avrà poi voglia di scoprire la discografia di questi cinque ragazzi talentuosi di Bologna.

Immagine copertina: ufficio stampa

A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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