Album di Machine Gun Kelly: i 4 migliori da non perdere

Album di Machine Gun Kelly

Machine Gun Kelly è un rapper e cantante statunitense, ha raggiunto il picco della sua fama negli ultimi anni grazie ai numerosi album. La sua vita da artista però, inizia molto prima, esattamente nel 2009. Partendo da Cleveland (Ohio), sua città natale, il cantante arriva a farsi conoscere nelle vicinanze, per poi acquisire notorietà a livello internazionale. La sua carriera prende una svolta quando, nel 2020, attua un cambio di genere musicale, passando dalla musica rap alla produzione di musica rock e punk. Da allora, MGK ha prodotto molti mixtape, album, EP e singoli super apprezzati dagli amanti del rap.  

Vediamo, quindi, quali sono i 4 migliori album di Machine Gun Kelly da non perdere assolutamente:

1. Lace Up

Lace Up è il primo album di Machine Gun Kelly, pubblicato nel 2012 dalla Interscope Records. Segna l’esordio del cantante, e presenta il singolo Wild Boy, uscito un anno prima e che aveva riscosso un successo senza eguali rispetto alle precedenti produzioni della sua neonata carriera. In realtà, anche successivamente Wild Boy rimarrà il singolo icona dell’artista per qualche anno. L’album, oltre ad essere importante perché segna il debutto dell’artista, è celebre anche per il messaggio che il titolo dello stesso veicola; «to lace up», che vuol dire di non cedere alle difficoltà della vita e continuare ad andare avanti in ogni caso. Quest’album di MGK crea così una solida fanbase che rende proprio questo motto, portando poi alla nascita del movimento EST, rappresentato da una canzone chiamata EST 4 Life. La maggior parte del seguito, inoltre, si rispecchia nella musica e nei testi dell’artista, caratterizzati da una lirica potente e accattivante. I suoi testi, infatti, sono sia un’incitazione a ribellarsi alle discriminazioni e alle ingiustizie che quelli con una vita come lui dovevano subire, e sono anche dei racconti della sua vita privata piena di problemi familiari e povertà

2. General Admission

General Admission è il secondo album di Machine Gun Kelly, pubblicato nel 2015. Viene preceduto dal rilascio di un mixtape dal titolo Fuck It, pensato come regalo di scuse per il grande ritardo del nuovo album, la cui programmazione veniva continuamente cancellata dalla casa discografica Bad Boy. Questo mixtape contiene 10 tracce che erano state lasciate fuori da quelle poi ufficiali di General Admission. A livello di testi, l’album tratta argomenti molto sentiti dall’artista, essenzialmente molto forti e profondi. La bravura sta nell’interpretazione dei brani, in cui si sente un Machine Gun Kelly in preda alla rabbia, sofferenza e frustrazione, ma anche forte determinazione. Tra le canzoni più commoventi citiamo Spotlight e Gone, testi molto potenti e di protesta che fanno a tratti venire i brividi. Altri, invece, come Bad Motherfucker e Alpha Omega sono volti all’autocelebrazione e al mostrare la forza della sua personalità.  

3. Bloom  

Bloom è il terzo album di Machine Gun Kelly in studio, pubblicato nel 2017. Questo, rispetto ai precedenti, è un po’ più commerciale, principalmente per le collaborazioni che contiene. Il singolo che precede l’album è, infatti, Bad Things con Camila Cabello, che conta un gran numero di ascolti e visualizzazioni anche grazie al video musicale. Oltre alla cantante messicana, tra le collaborazioni spiccano anche nomi quali: James Arthur e Hailee Steinfeld. Si può dire che questo album sia caratterizzato da un sentito romanticismo, a volte un po’ rock, contrastato da altri brani tipicamente “gangster”, con tanto di riferimenti alle droghe.  

4. Hotel Diablo

Hotel Diablo è il quarto album di Machine Gun Kelly, pubblicato nel 2019. Questo progetto è per l’artista uno dei più importanti, avendolo portato al 5 posto nelle classifiche Billboard, e avendo anche aumentato il numero di fan all’estero. È, infatti, la prima volta che MGK si esibisce in Europa davanti ad un pubblico di più di mille persone, come mostra la data italiana del tour andata sold out al Fabrique di Milano, con la capienza di 3000 posti. Quest’album presenta gli stessi temi delle sue prime pubblicazioni, ma vengono interpretati sempre in maniera differente, creando sempre nuovi effetti all’ascolto. Centrale è l’affrontare con una nuova maturità le difficoltà che ha vissuto da bambino, dopo essere stato abbandonato dalla madre, ma anche i temi riguardanti le droghe e i frequenti tentativi di suicidio. La novità è la presenza di riferimenti al dissing avuto con Eminem un anno prima (2018), dimostrando come la faida con il rinomato rapper non l’abbia affondato, ma al contrario abbia aumentato la stima della gente nei suoi confronti, accrescendone la notorietà.  

Fonte immagine in evidenza: Amazon

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