Turning Point dei Buckwise | Intervista a Roberto Matarrese

Turning Point dei Buckwise | Intervista a Roberto Matarrese

Un sound elettronico convincente che unisce l’innovazione musicale di matrice anglo-tedesca a sonorità folk di matrice statunitense: parliamo di Turning Point, il primo progetto discografico dei Buckwise.
Originari di Bari, Francesco “Gnappo” De Luca, Nicola Galluzzi, Lorenzo L’Abbate e Roberto Matarrese hanno pubblicato il 18 Gennaio, per l’etichetta  La Rivolta Records, Turning Point, un album che fa dei “punti di svolta” il suo Leimotiv che prende vita da due mondi musicali, apparentemente inconciliabili, che si uniscono creando un disco dal suono innovativo, strizzando l’occhio anche a sonorità più orecchiabili.

Anticipato dal singolo Jasper, pubblicato con relativo videoclip lo scorso 17 Dicembre, l’album si compone di 8 tracce (Jasper, Turning Point, I’ll Begin, Freedom District, Due, Lost, Fall Down e Summer Down) attraverso le quali l’esperimento musicale dei Buckwise– che potremmo definire come Folktronic- si declina in vari mood, oscillando da sonorità elettroniche più marcate e potenti, ad altre più sfumate e morbide che richiamano atmosfere più introspettive.

Per l’occasione dell’uscita del disco, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Roberto Matarrese che ci ha aiutato a conoscere meglio l’universo musicale e immaginativo di Turning Point.

Buckwise, intervista a Roberto Matarrese

Come nascono i Buckwise?

Il progetto è nato da Nicola, Lorenzo e Gnappo che collaboravano già da tempo in altri progetti musicali. La necessità di includere nel progetto qualcuno che scrivesse e cantasse le parti vocali li ha portati ad aggiungere me, Roberto, alla band.

Che ricerca musicale c’è stata dietro questo album?

Non è stata una ricerca, bensì una propensione naturale dovuta ai differenti gusti musicali di ogni membro della band. Il sound è nato in maniera abbastanza naturale, in particolare l’avvicinamento di Gnappo all’elettronica (originariamente bassista) e di Nicola al banjo ed al bluegrass (lui ha cominciato con la tromba) hanno sicuramente dato una spinta importante a questo processo. Il mio ingresso nel gruppo, sono producer con alle spalle vari progetti musicali (Kinky Atoms, LogisticDubLab, fonico de La Fame Di Camilla, nda) ha contribuito a rafforzare la parte elettronica del progetto. In realtà non è stato troppo difficile trovare elementi simbiotici nei due generi, la famosa cassa dritta dell’elettronica non è altro che la cassa battente utilizzata nel folk e nel country, i roll del banjo sono assimilabili agli arpeggiatori dei synth usati molto nell’elettronica, eccetera. Anche il tipo di cantato usato da noi prende molto dal folk tradizionale americano, ma ha spiccati rimandi alle voci usate nell’elettronica più indie di matrice inglese e tedesca.

Avete definito il punto di svolta (Turning point), che è anche il titolo dell’album e di un omonimo brano, il filo rosso che lega i brani di questo disco, perché?

Veniamo da un periodo in cui ci sono stati molti cambiamenti nelle vite di noi quattro, ognuno per motivi diversi. Una volta finito il disco abbiamo notato che il cambiamento era il filo conduttore di tutti i brani, quindi è stato naturale prendere Turning Point, il titolo della della seconda canzone, come elemento fondativo di tutto il lavoro. È diventato un po’ un simbolo.

C’è un brano in quest’album al quale tenete particolarmente?

Siamo molto affezionati a tutti i nostri pezzi, in particolar modo a Turning Point, di cui abbiamo già spiegato il significato, ed al brano Due, quest’ultimo è nato principalmente da Gnappo, dalla sua passione per una certa scena elettronica downtempo tedesca e inglese, poi la mia propensione naturale a trovare melodie su quelle sonorità e la vena indie di Lorenzo e Nicola hanno fatto il resto. Siamo molto affezionati a Due per il suo stile lento ma potente, che riesce in pochi minuti a far trasparire tutti i nostri stili e le nostre sonorità

Avete delle date in programma?

Ci sono diverse date in programma elencate sui nostri canali social, la maggior parte distribuite in Puglia e nel Sud Italia, in modo da ampliare la nostra Fanbase locale. Siamo tuttora al lavoro con la nostra etichetta per aumentare le date in programma, in particolar modo in festival estivi. Spingere infine il nostro sound all’estero è uno degli obbiettivi per il 2019/2020.

Ringraziamo VolumeUp e Roberto Matarrese per la disponibilità.

 

Fonte immagine: https://www.facebook.com/TheBuckwise/photos/a.1107193009356301/2018488118226781/?type=1&theater

A proposito di Angelo Baldini

Sono nato a Napoli nel 1996. Credo in poche cose: in Pif, in Isaac Asimov, in Gigione, nella calma e nella pazienza di mia nonna Teresa.

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