Cantanti napoletani famosi: dal blues al rap

Cantanti napoletani famosi

Cantanti napoletani famosi: tutti i nomi più importanti della scena passata e presente

Quando dici Napoli dici musica. La musica napoletana è di fatto parte integrante del patrimonio culturale del nostro Paese oltre ad essere conosciuta in tutto il mondo.  Popolare e spontanea, ha una lunga storia, ben radicata nel territorio. Molti sono gli artisti partenopei che si sono distinti nel panorama musicale italiano, da quelli fedeli alla tradizione classica napoletana a quelli che hanno saputo fare opera di contaminazione, mescolando elementi locali ad elementi della musica americana e non solo, in tutti i generi: dal rock al blues, dal jazz fino al rap. Artisti che hanno fatto della musica soprattutto un mezzo di riscatto sociale, oltre che un mezzo per raccontare spesso realtà difficili.

Proponiamo di seguito un elenco dei cantanti napoletani più famosi.

Cantanti napoletani famosi: gli artisti che hanno raccontato Napoli

Come non aprire questa carrellata partendo dal compianto ed indimenticabile Pino Daniele, l’artista che meglio ha saputo raccontare Napoli e i suoi “mille colori”.

Classe 1955, Pino Daniele ha debuttato nel mondo della musica a metà degli anni ’70, suonando inizialmente la chitarra come session man, esperienza che gli permise di farsi notare nella scena locale e soprattutto nell’ambiente discografico; gli valse infatti il primo contratto per un disco da solista. Intitolato “Terra mia”, l’album fu pubblicato nel 1977 e prodotto dalla EMI. Tra tradizione partenopea e blues. quel disco contiene alcuni dei tanti capolavori realizzati dall’artista partenopeo: dalla famosa Napule è, divenuto un brano simbolo del capoluogo campano, al pezzo che dà il titolo al disco, la struggente e malinconica “Terra mia”.

La popolarità cresce negli anni ’80 con gli album “Nero a metà” e “Vai mo’”, ma il boom di vendite arriva negli anni ’90, quando Pino Daniele si avvicina maggiormente al pop e inizia a cantare anche in italiano. Gli album “Non calpestare i fiori nel deserto” e “Dimmi cosa succede sulla terra” lo portano in vetta alle classifiche.

Un’artista di grande spessore che ha saputo sempre sperimentare e rinnovarsi cercando il confronto anche con cantanti di nuove generazioni, fino alla sua prematura scomparsa – avvenuta nel gennaio 2015 – che ha sconvolto il mondo della musica italiana.

Edoardo Bennato       

Dal blues al rock con Edoardo Bennato. Nato a Napoli nel 1946, Edoardo Bennato, come Pino Daniele, è tra i cantanti napoletani famosi che hanno saputo meglio attuare quella contaminazione di cui parlavamo ad inizio articolo. L’artista partenopeo ha infatti sempre riversato nei suoi album le sue influenze musicali: dai classici del territorio ad elementi della musica americana.

Trasferitosi a Milano a metà degli anni ’60 per studiare architettura, è andato poi alla ricerca di un contratto discografico. Il primo LP arriva nel 1973. Intitolato “Non farti cadere le braccia”, il disco conteneva brani poi divenuti dei classici: “Un giorno credi” e “Campi Flegrei”.

Il grande successo arriva sul finire degli anni ’70 con “Burattino senza fili” e “Sono solo canzonette”, quest’ultimo pubblicato a soli quindici giorni di distanza da “Uffà”Uffà!”, nel marzo del 1980.

Bennato è stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, il 19 luglio 1980, nonché il primo cantante italiano ad esibirsi, nel 1976, al Montreux Jazz Festival.

Il successo si è poi affievolito negli anni ’90 e duemila, quando i suoi dischi hanno faticato ad arrivare nelle posizioni alte delle classifiche.

Resta comunque uno dei più grandi rocker italiani.

Enzo Avitabile

Vale la pena a questo punto citare un altro grande musicista napoletano che ha collaborato sia con Pino Daniele che con Edoardo Bennato in qualità di sassofonista: Enzo Avitabile. Aldilà delle collaborazioni, Avitabile, classe 1955, ha inciso anche vari album da solista e composto per orchestre e film, ricevendo numerosi premi, ultimo in ordine di tempo il Nastro D’argento per il brano “A speranza”, colonna sonora del film “Il vizio della speranza”.

Massimo Ranieri e Peppino di Capri

In rappresentanza della canzone più tradizionale e melodica, invece, non possiamo non citare in primo luogo Massimo Ranieri.

Nato nel 1951, Massimo Ranieri, al secolo Giovanni Calone, è entrato giovanissimo nel mondo della canzone. Fu infatti scoperto quando aveva 13 anni e partì subito per una tournée in America. Successivamente incise i primi 45 giri. Nel 1968 approdò anche al Cantagiro e incise il suo primo grande successo, “Rose rosse”.

Presto, accanto alla carriera di cantante, Ranieri intraprese anche quella di attore, esordendo a 18 anni in Metello di Mauro Bolognini, che gli valse anche diversi riconoscimenti. Continuò la carriera di attore, sia al cinema che a teatro, per tutto il corso degli anni ‘70.

Dopo qualche anno di assenza dalle scene, Ranieri torna alla ribalta nel 1988, quando partecipa e poi vince il Festival di Sanremo col brano “Perdere l’amore”.

Cantante, attore, conduttore e anche ballerino di tip tap, Massimo Ranieri nel corso della sua fortunata carriera non si è mai risparmiato e continua ancora a dedicarsi anima e corpo al suo lavoro.

Altro storico nome della musica napoletana è  quello di Giuseppe Faiella, meglio conosciuto come Peppino di Capri. Classe 1939, Peppino di Capri ha raggiunto il grande successo negli anni ’70, anche grazie alla vittoria al Festival di Napoli nel 1970 col brano “Me chiamme ammore” e alle due vittorie al Festival di Sanremo, quella del 1973 con il brano “Un grande amore e niente più” e quella del 1976 con il brano “Non lo faccio più”. In totale vanta 15 partecipazioni al Festival della canzone italiana. Tra le sue canzoni più note “Champagne” e “Roberta”.

Nino D’angelo e Gigi D’Alessio

È il momento del capostipite dei cosiddetti “neomelodici”, ovvero Nino D’Angelo, all’anagrafe Gaetano D’Angelo. Nato nel 1957, nel quartiere San Pietro a Patierno, nella periferia a nord di Napoli, Nino D’Angelo – figlio di un operaio e primogenito di sei figli – lascia presto gli studi a causa della difficile situazione economica familiare e cerca un lavoro. Inizia così una doppia vita: di giorno lavora come gelataio alla Stazione Centrale di piazza Garibaldi e la sera canta ai matrimoni. Dopo aver cantato in centinaia di feste di piazza e cerimonie, nel 1976 pubblica il suo primo disco singolo, all’epoca chiamato 45′ giri, investendo tutti  i risparmi della famiglia. Il brano dal titolo “‘A Storia Mia (‘O scippo)”, viene seguito dal suo primo album che gli permette di diventare famoso in tutto il sud. Dopo il matrimonio con Annamaria Gallo, dalla quale ha avuto due figli, Antonio e Vincenzo, inizia la sua carriera teatrale, che lo vede protagonista delle classiche “sceneggiate” napoletane, tanto in voga a quei tempi.

Di lì a poco Nino D’Angelo debutta al cinema interpretando due film con il celebre e compianto cantante napoletano  Mario Merola: “Tradimento” e “Giuramento”, pellicole uscite nelle sale cinematografiche nel 1982. Il vero successo arriva però con il film “Nu jeans e ‘na maglietta”. tratto dall’omonima canzone. Il film ottenne un notevole consenso a tal punto da superare come incassi al botteghino persino “Flashdance”.  Da allora Nino D’Angelo e il suo caschetto biondo sono diventati un vero e proprio simbolo della città di Napoli.

Sempre in rappresentanza della canzone (neo)melodica, citiamo anche Gigi D’Alessio. Classe 1967, inizia la sua carriera giovanissimo, come pianista del “re della sceneggiata napoletana” Mario Merola (1934-2006), per poi fare il suo esordio come cantante nel 1992.

Amato e odiato, D’Alessio ha raggiunto la popolarità oltre i confini campani, grazie anche ad una serie di partecipazioni al Festival di Sanremo e a collaborazioni con numerosi artisti, tra cui quella con la collega, poi divenuta sua compagna di vita, Anna Tatangelo; legame che li ha portati più volte agli onori della cronaca rosa.

Gigi D’Alessio e Nino D’Angelo saranno protagonisti il prossimo settembre del concerto “Figli di un re minore”, tre date all’Arena Flegrea di Napoli (20/21/22 settembre). Il concerto avrebbe in realtà dovuto tenersi lo scorso giugno, ma a seguito di un litigio, poi rientrato, tra i due cantanti l’evento è stato spostato.

Sal Da Vinci e Gigi Finizio

Tra gli attuali esponenti della canzone melodica napoletana, menzioniamo anche Sal Da Vinci, alias Salvatore Michael Sorrentino, figlio di un altro grande rappresentante della sceneggiata, Mario Da Vinci. Nato a New York, ma napoletano verace, Sal Da Vinci inizia la sua carriera nel mondo del cinema, debuttando nel 1978 nella pellicola di Carlo Caiano intitolata “Figlio mio sono innocente!”; l’anno seguente è nel film “Napoli storia d’amore e di vendetta” di Mario Bianchi. Ancora, nel 1979 interpreta da protagonista, insieme al padre Mario, la sceneggiata ‘O cunvento. Nel 1980 prende parte al film Montevergine. Molti lo ricorderanno anche come uno dei protagonisti del film “Troppo forte” del 1986, al fianco di Carlo Verdone e Alberto Sordi, nel ruolo dello “scugnizzo” Capua.

Messa da parte la recitazione, si dedica maggiormente alla musica, incidendo due brani, “Guaglione” (scritta da Lanzetta e Senese) e “Mannaggia e viva ‘o re” (scritta interamente da Senese), pubblicato da La Canzonetta Record.

Nel 1992 partecipa al concorso canoro Una voce per Sanremo all’interno del contenitore domenicale Domenica in con Toto Cutugno e Alba Parietti. Nel 1994 partecipa alla seconda ed ultima edizione del Festival italiano di musica – organizzato da Canale 5 e presentato da Mike Bongiorno per creare un’alternativa al Festival di Sanremo – classificandosi al primo posto con la canzone “Vera”, brano che anticipa il suo primo album pubblicato dalla Ricordi, “Sal Da Vinci”.

Ma è il ruolo di “cantattore” quello che gli riesce meglio. Oltre ad essere tra gli interpreti più bravi della canzone classica napoletana, Sal Da Vinci è infatti conosciuto soprattutto per essere stato protagonista a teatro di diversi musical, da “C’era una volta…Scugnizzi”, musical che ha ottenuto diversi premi, al più recente “Stelle a metà”.

Continuiamo il nostro elenco con un’altra bella voce dei cantanti napoletani famosi: quella di Gigi Finizio. A differenza degli altri suoi colleghi finora citati, ha avuto meno successo a livello nazionale, nonostante abbia anche partecipato più volte al Festival della canzone italiana: nel 1995 a Sanremo Giovani, dove ottenne il 3° posto con il brano “Lo specchio dei pensieri”, nel 1996  nella sezione Big con “Solo lei”, che si classifica diciassettesimo e nel 2006, quando presenta insieme a “I ragazzi di Scampia” il singolo “Musica e speranza”, che arriva 3º nella sezione “Gruppi”. Finizio, classe 1965, ha all’attivo ben 27 album. Ha infatti iniziato a cantare all’età di 7 anni. Il suo debutto discografico risale al 1974, quando aveva solo 9 anni; l’album si intitolava “For’a scola”.

Cantanti napoletani famosi: il filone rap

Abbiamo fin qui citato nomi appartenenti alla tradizione classica, ma, per stare al passo coi tempi, è giusto menzionare anche i rappresentanti della nuova generazione musicale napoletana, più orientati al genere rap e molto amati dai giovani.

Iniziamo con Clemente Maccaro, in arte Clementino. Nato ad Avellino nel 1982, ma cresciuto nell’entroterra napoletano, tra Cimitile e Nola per la precisione, dopo essersi fatto le ossa all’interno della scena rap della città, ha esordito a livello discografico nel 2006, con l’album “Napolimanicomio”.

Ha collaborato con diversi suoi colleghi, tra cui Fabri Fibra, col quale nel 2012 ha formato il duo Rapstar, e Rocco Hunt, al secolo Rocco Pagliarulo, altro rapper campano, nativo di Salerno ma da anni a pieno titolo membro della scena napoletana. Seppur molto giovane, è nato nel 1994, Rocco si è già aggiudicato una vittoria al Festival di Sanremo, trionfando a Sanremo Giovani nel 2014 col brano “Nu juorno bono”, divenuto poi  un vero e proprio tormentone.

Altro rapper famoso della scena napoletana che nell’ultimo periodo si è fatto conoscere anche a livello nazionale è  Luchè, all’anagrafe Luca Imprudente. Classe 1981, Luchè è l’ex componente del gruppo musicale rap Co’Sang, fondato nel 1997 con Ntò, Denè e Dayana. Insieme  incisero il singolo “Paura che passa”, inserito poi all’interno dell’album – uscito nello stesso anno – autoprodotto Spaccanapoli del collettivo napoletano Clan Vesuvio. Poco dopo però Denè e Dayana decisero di lasciare il gruppo che così divenne un duo. Ntò e Luchè si separano poi definitivamente il 14 febbraio 2012.

In seguito allo scioglimento del duo, Luchè pubblica, da indipendente, il suo primo album da solista intitolato L1 e uscito il 19 giugno 2012. L’album, contenente 12 tracce, include anche alcuni pezzi registrati insieme ai Club Dogo e ai rapper Marracash e Emis Killa.

Dopo essere entrato a far parte del collettivo fondato da Marracash “Roccia Music”, Luchè acquisisce maggior visibilità. Due anni dopo L1, esce L2, composto da 16 brani e un remix con artisti come lo stesso Marracash, Clementino e Achille Lauro. A seguire ha pubblicato diversi singoli e un terzo album, “Malammore”, uscito il 15 luglio 2016 per la Universal, che ha visto la partecipazione di vari artisti, tra cui Gué Pequeno e Baby K.

Dopo quasi due anni di inattività, Luchè è tornato sulle scene nel giugno 2018 con un quarto album in studio “Potere”, ripubblicato il 24 gennaio 2019 con l’aggiunta del singolo “Stamm fort”, registrato in collaborazione con Sfera Ebbasta ed inserito come terza traccia del disco. L’album è stato certificato pochi giorni fa disco di platino.

Veniamo ora al “fenomeno” Liberato. Nessuno sa che volto abbia e chi si cela dietro il suo personaggio e proprio questo aspetto ha fatto sì che attorno al misterioso artista napoletano si generasse interesse a livello nazionale e che i suoi video musicali ricevessero milioni di visualizzazioni.

Si è fatto conoscere nel febbraio 2017, quando sul suo canale Youtube ha pubblicato il brano “Nove maggio”, accompagnato da un video la cui regia (come quella dei video pubblicati successivamente) è stata curata da Francesco Lettieri. In seguito ha pubblicato il brano “Tu t’è scurdat e me”, che, come il precedente, ha ottenuto un grande successo.

Il 2 maggio 2018 Liberato rilascia i video di “INTOSTREET” e “JE TE VOGLIO BENE ASSAJE”. I due video sono i sequel della storia d’amore narrata in “TU T’E SCURDAT’ ‘E ME”, e presentano rispettivamente il punto di vista di lui, e il punto di vista di lei. Il  9 maggio Liberato si esibisce sul lungomare di Napoli, con un evento che attira moltissima gente. Un mese dopo tiene un live a Milano, nel quartiere della Barona.

Dopo un silenzio lungo un anno, il 9 maggio 2019 Liberato pubblica cinque video musicali diretti da Francesco Lettieri; una sorta di cortometraggio in musica, il cui filo conduttore è il titolo “Capri Randez-Vouz”, e ha come protagonisti Carmine, un ragazzo di Napoli, e Marie, un’attrice francese. I titoli dei singoli brani e video sono nell’ordine: “GUAGLIÒ” (CAPRI RDV Ep.01), “OI MARÌ” (CAPRI RDV Ep.02), “NUNN’A VOGLIO ‘NCUNTRÀ” (CAPRI RDV Ep.03), “TU ME FAJE ASCÌ PAZZ'” (CAPRI RDV Ep.04), “NIENTE” (CAPRI RDV Ep.05). Con questa operazione, Liberato annuncia l’uscita del suo primo omonimo album, nel quale sono inclusi, oltre ai brani appena citati, anche i suoi successi precedenti.

Le interpreti femminili

Chiudiamo la nostra carrellata  menzionando anche alcune rappresentanti femminili dei cantanti napoletani famosi. Seppur in minoranza rispetto ai colleghi maschi, sono diverse le artiste femminili che si sono fatte largo nel mondo della musica.

Tra i nomi più noti  Maria Nazionale, Valentina Stella, Teresa De Sio, Monica Sarnelli. Tra loro è forse Maria Nazionale la più conosciuta. Oltre ad essere una cantante, la Nazionale è anche una brava attrice. È conosciuta a livello internazionale per la partecipazione al film Gomorra di Matteo Garrone, tratto dall’omonimo bestseller di Roberto Saviano. Questa interpretazione gli è valsa anche la nomination al David di Donatello 2009 come miglior attrice non protagonista.

Come cantante ha collaborato molto con Nino D’Angelo: insieme hanno inciso il brano “Senza giacca e cravatta” e partecipato al Festival di Sanremo 2010 col brano “Jammo jà”;  alla fine del 2009 hanno recitato insieme in Lacreme Napulitane di Mario Merola.

Maria Nazionale vanta anche una collaborazione con Francesco de Gregori col quale nel 2012 ha duettato nel brano “Santa Lucia” incluso nell’album dal vivo realizzato con Ambrogio Sparagna, “Vola vola vola”. Nello stesso anno prende parte anche alla realizzazione di Senhora Évora, un disco tributo a Cesária Évora, prodotto da Cristiano Malgioglio, in cui canta “Tiempo y silencio”.

La sua canzone più famosa è “Ragione e Sentimento”, utilizzata nel 2011 anche tra le colonne sonore del film Tatanka.

Nel 2013 partecipa al Festival di Sanremo con i brani “È colpa mia” e “Quando non parlo”, classificandosi decima.

Altro volto femminile noto della musica napoletana è quello di Teresa De Sio, sorella dell’attrice Giuliana De Sio. Rappresentante della tradizione napoletana, si è distinta  negli anni ’80, con canzoni popolari ed etniche, perlopiù in napoletano.

Un’altra bella voce femminile napoletana è quella di Valentina Stella. Classe 1964, Immacolata Iorio, questo il suo vero nome, debutta nel 1982, con lo pseudonimo Vera Stella (diventato Valentina Stella dal 1985) in vari teatri della sua città. Scoperta da Pier Francesco Pingitore, diventa poi ospite fissa negli spettacoli televisivi Biberon, Crème caramel, Saluti e baci. È conosciuta soprattutto per le sue interpretazioni di successo delle canzoni “Mente Cuore” di Nino D’Angelo, “Passione eterna” e “Indifferentemente”.

Per concludere la nostra rassegna dei cantanti napoletani famosi, citiamo Monica Sarnelli. Classe 1966, la Sarnelli è tra le più conosciute interpreti della canzone napoletana. È inoltre nota per essere anche l’interprete della sigla della soap televisiva di Rai 3 “Un posto al sole”.

Ha debuttato nel 1981, all’età di quindici anni, con un 45 giri intitolato “Amo”. Ha successivamente collaborato come corista di diversi cantanti affermati come Wess, Gianni Bella, Dario Baldan Bembo, Edoardo Bennato, Little Tony, Peppino Di Capri, Fred Bongusto, Gino Paoli, Gigi D’Alessio, Sal da Vinci.

Sarebbe in realtà ben più lungo l’elenco dei cantanti napoletani famosi da citare, ma è chiaramente impossibile includerli tutti.

[fonte foto: wikipedia.org]

 

A proposito di Antonella Sica

Napoletana, laureata in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. Giornalista pubblicista; appassionata di musica, sport, attualità, comunicazione. Ama scrivere, fotografare, creare lavorando all'uncinetto e a punto croce. Realizza bijoux a crochet utilizzando anche materiale di riciclo.

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