Dov’è nata la musica? Scopriamo le sue origini

Dov'è nata la musica? Scopriamo le sue origini

Ci accompagna fin da piccoli e fin da piccoli sembra quasi essere una necessità, una fonte di rassicurazione, per poi diventare col passare degli anni una via di fuga ma anche la colonna sonora della nostra vita. È così importante la musica, sia nelle nostre vite che a livello culturale e sociale, ma quali sono le sue origini?

Dov’è nata la musica? Lo scopriamo in questo articolo.

Sembra opportuno partire da una definizione di “musica”: si tratta dell’arte di produrre successioni strutturate di suoni semplici o complessi in sequenza (melodia musicale) e/o sovrapposti (armonia musicale) attraverso l’utilizzo di strumenti musicali o la voce. Spesso definita anche come un linguaggio, la musica appartiene a tutte le culture presenti nel nostro mondo e ne è protagonista da centinaia di migliaia di anni.

Difatti, secondo numerosi fonti, per rispondere alla domanda «Dov’è nata la musica?», con musica intesa come produzione volontaria di suoni da parte dell’uomo, bisogna andare indietro nel tempo fino al Paleolitico, il periodo della preistoria che iniziò circa 2,5 milioni di anni fa e terminò 12 mila anni fa con lo sviluppo della tecnologia e il passaggio all’agricoltura. Nello specifico, si ipotizza che l’origine della musica risalga al Paleolitico superiore e in Africa. Ciò si può dedurre dal ritrovamento di alcuni strumenti musicali rudimentali come il flauto dell’homo sapiens ottenuto da un osso di un avvoltoio ritrovato nella grotta di Fels (Hohle Fels), gli zufoli magdaleniani di Roco de Mercampos e i litofoni neolitici scoperti nelle vicinanze di Dallato (Vietnam).

Non ci sono fonti certe, ma sempre con l’obiettivo di rispondere alla domanda sulla nascita della musica, si può presumere che le prime espressioni musicali abbiano avuto origine dall’imitazione di suoni naturali, come Darwin e Spencer ipotizzarono affermando che l’origine della musica è da rintracciarsi nell’imitazione del cinguettio degli uccelli da parte degli esseri umani, oppure dal ritmo, ad esempio il battito di mani o dei piedi in corsa e alterando le fonazioni in modo spontaneo nella vita di tutti i giorni. A proposito di quest’ultimo, grazie a diversi studi sui i crani fossili e le mascelle dei nostri antenati sappiamo che codesti avevano la capacità di cantare come noi ma non possiamo sapere se lo hanno mai fatto oppure no.

Tornando invece al tema del battito, tra i primi strumenti ritrovati troviamo anche il tamburo a fessura: un cilindro cavo, provvisto di una fessura lungo la superficie esterna, che veniva suonato percuotendo le bacchette sulla fessura. Le versioni più antiche erano sprovviste della fessura e si suonavano percuotendolo con i piedi.

Se però si adotta una definizione di musica come sistema teorico e organizzato, la risposta alla domanda «Dov’è nata la musica?» sarà l’Antica Grecia dove ebbe grande rilievo. Nel periodo che va dal VI al IV secolo a.C. la musica si diffuse dopo che venne introdotta nel sistema educativo e con lo sviluppo di una delle prima forme di rappresentazione teatrale: la tragedia. Si cantavano le gesta di miti letterari e gli strumenti più utilizzati erano la lira, le cui corde erano pizzicate dal plettro, la cetra, l’aulos e i ciambili.

In conclusione, adottando la prima risposta alla domanda «Dov’è nata la musica?» si potrebbe dire che la musica è nata attraverso azioni che noi facciamo nella nostra quotidianità e spesso senza rendercene conto, non a caso ancora oggi alcune delle canzoni più belle nascono così. L’impressione comunque è che la musica faccia parte della natura dell’essere umano. 

Fonte immagine di copertina: Wikipedia.

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