Origini della musica: dove e quando è nata

Dov'è nata la musica? Scopriamo le sue origini

La musica ci accompagna fin da piccoli: è una fonte di rassicurazione, una via di fuga e la colonna sonora della nostra vita. L’importanza della musica a livello culturale e sociale è immensa, ma quali sono le sue origini? Rispondere alla domanda “dove è nata la musica?” richiede di considerare due definizioni diverse: la musica come produzione istintiva di suoni e la musica come sistema teorico organizzato.

La nascita della musica: due prospettive a confronto

Tipo di Origine Dove e Quando
Musica come produzione di suoni In Africa, durante il Paleolitico Superiore (da 50.000 a 40.000 anni fa).
Musica come sistema teorico Nell’Antica Grecia, tra il VI e il IV secolo a.C.

Le origini preistoriche: la musica come istinto (Paleolitico)

Se per musica intendiamo la produzione volontaria di suoni da parte dell’uomo, le sue origini risalgono alla preistoria. Si ipotizza che la musica sia nata in Africa, nel Paleolitico superiore, come forma di espressione legata ai rituali, alla socializzazione o alla caccia.

I primi strumenti musicali

I ritrovamenti archeologici confermano l’esistenza di strumenti antichissimi. Il più celebre è il flauto di Hohle Fels, ritrovato in Germania, ricavato da un osso di avvoltoio e risalente a circa 40.000 anni fa. Creato dall’Homo sapiens, è considerato da molti studiosi, come quelli dell’Università di Tubinga, il più antico strumento musicale mai scoperto. Altri reperti importanti includono il flauto di Divje Babe in Slovenia (un osso di orso delle caverne, la cui origine umana è dibattuta) e i litofoni neolitici, lastre di pietra che venivano percosse per produrre suoni.

L’imitazione della natura, il ritmo e la voce

Le prime espressioni musicali potrebbero essere nate dall’imitazione dei suoni naturali. Teorici come Charles Darwin ipotizzarono che l’uomo abbia iniziato imitando il canto degli uccelli. Altrettanto fondamentale è il ritmo, generato dal battito di mani e piedi o dall’uso di percussioni primitive come il tamburo a fessura, un cilindro di legno cavo. Studi sui crani fossili indicano che i nostri antenati avevano un apparato fonatorio in grado di cantare, anche se non abbiamo prove dirette del suo utilizzo musicale.

Le origini teoriche: la musica come scienza (Antica Grecia)

Se invece definiamo la musica come un sistema teorico e organizzato, la sua culla è l’Antica Grecia. Qui, tra il VI e il IV secolo a.C., la musica smise di essere solo un’espressione istintiva per diventare una vera e propria scienza, legata alla matematica e alla filosofia.

Pitagora e la nascita della teoria musicale

Fu il filosofo e matematico Pitagora (VI sec. a.C.) a scoprire i rapporti matematici che regolano gli intervalli musicali. Studiando le vibrazioni delle corde di un monocordo, capì che l’armonia non era casuale, ma basata su precise proporzioni numeriche (la tetraktys). Questa scoperta legò indissolubilmente la musica all’ordine del cosmo (l’armonia delle sfere) e la elevò al rango di disciplina scientifica.

La musica nella società e nel teatro

In Grecia la musica divenne parte integrante del sistema educativo e della vita pubblica. Era una componente fondamentale della tragedia, dove il coro cantava le gesta di eroi e dei. Gli strumenti più diffusi erano a corda, come la lira e la cetra, usate per accompagnare la poesia, e a fiato, come l’aulos (un oboe a doppia ancia).

Dalla Grecia al Medioevo: l’evoluzione successiva

L’eredità greca fu raccolta dai Romani, che la applicarono soprattutto in contesti militari e di intrattenimento. La vera svolta successiva avvenne nel Medioevo, quando la musica divenne un pilastro della liturgia cristiana con il canto gregoriano. Fu in questo periodo che il monaco benedettino Guido d’Arezzo (XI sec.) pose le basi della notazione musicale moderna, inventando il tetragramma e i nomi delle note (Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La), rendendo possibile trascrivere e tramandare la musica con una precisione mai vista prima.

Domande Frequenti (FAQ)

Qual è lo strumento musicale più antico del mondo?

Secondo le attuali scoperte archeologiche, il flauto rinvenuto nella grotta di Hohle Fels in Germania, datato a circa 40.000 anni fa, è considerato il più antico strumento musicale non controverso.

Gli uomini preistorici cantavano?

Dal punto di vista anatomico, l’Homo sapiens aveva un apparato vocale in grado di produrre una vasta gamma di suoni, compatibile con il canto. Sebbene non ci siano prove dirette, è altamente probabile che il canto fosse una delle prime forme di espressione musicale umana.

Perché la musica è così importante per l’essere umano?

La musica è un linguaggio universale che può comunicare emozioni complesse senza bisogno di parole. Svolge funzioni sociali (rafforza i legami di gruppo), cognitive (stimola il cervello) e psicologiche (influenza l’umore e riduce lo stress). La sua presenza in ogni cultura e in ogni epoca suggerisce che sia una componente intrinseca della natura umana.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia.

Articolo aggiornato il: 25/08/2025

 

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