Genre : sadboy, l’EP di MGK e Trippie Redd | Recensione

genre : sadboy, l'EP di MGK e Trippie Redd | Recensione

Il 29 marzo 2024 MGK (Machine Gun Kelly) e Trippie Redd, rapper e cantanti statunitensi, hanno rilasciato il loro EP dal titolo genre : sadboy. Il progetto musicale, annunciato a sorpresa pochi giorni prima della data di uscita, ha sorpreso le fanbase di entrambi gli artisti.  Esso consta di 10 brani ed è della durata di 27 minuti. Si tratta del risultato della voglia di fare musica, libera da ogni forma di pubblicità, come MGK dichiara su X: «Non ho mai rilasciato un prodotto a sorpresa. Nessun singolo o lancio dell’album. È fantastico».  

La tracklist di genre : sadboy

1. lost boys

Apre l’EP lost boys. La voce di Trippie, accompagnata dalla chitarra è una dolce melodia; l’impressione è che l’ascoltatore venga gentilmente guidato in questo piccolo percorso nelle profonde emozioni dei due cantanti. Machine Gun Kelly, guardando al passato, riflette sul presente e sulla sua profonda tristezza. L’impronta di questo brano ricorda artisti leggendari come Lil PeepXXXTentacion, tragicamente scomparsi.

2. beauty

Il sample usato in questo brano è Let Go del gruppo musicale Frou Frou, che accompagna un ritornello molto catchy cantato da MGK. Gli artisti cavalcano il beat in maniera eccellente, ed entrambi i versi esprimono appieno tematiche importanti come la dipendenza dalle sostanze stupefacenti e i traumi del passato.  

3. time travel

Si tratta di uno dei brani meno profondi di genre : sadboy, improntato su armi e gioielli e su uno stile di vita da gangster. MGK e Trippie cantano e rappano interscambiandosi, come se stessero intrattenendo una conversazione. L’impostazione del pezzo è molto particolare; essa non presenta alcun beat drop, ma rimane sempre intrigante da ascoltare ed è impreziosita da alcuni suoni inseriti nel ritornello, tra cui il clic di una pistola.

4. struggles

Proseguendo troviamo una delle canzoni più particolari del progetto: struggles. Essa presenta un contrasto tra il beat e le melodie allegre, cantate da Trippie, e un testo molto profondo e malinconico. Gli artisti, con estrema lucidità e consapevolezza, hanno imparato a convivere con i loro problemi. 

5. suddenly

Nella quarta traccia dell’EP, Machine Gun Kelly fa da padrone, con un hook che attira immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore. La canzone racchiude argomenti già precedentemente citati tra cui l’idealizzazione di una persona all’interno di una relazione. 

6. half dead

Il percorso supera la sua metà con half dead. Il ritornello, stavolta, è Trippie Redd a cantarlo, dimostrando una buona vocalità e versatilità.  Se al mattino capita di svegliarsi e sentirsi giù, questa è la canzone adatta da ascoltare.

7. hiding in the hills

L’EP genre : sadboy prosegue con una canzone dal titolo intrigante; esso potrebbe far riferimento a Hidden Hills, una città della contea di Los Angeles, luogo dove molte celebrità risiedono, e all’insofferenza che MGK prova riguardo al mondo del successo. In una strofa l’artista menziona anche il tema dei disturbi mentali, attualissimo soprattutto oggi ed estremamente delicato. Il contributo di Trippie alleggerisce il brano.

8. no more

È la volta di no more, ottava traccia, in cui i due artisti tracciano una linea che divide la loro vecchia vita e quella attuale. Si trovano entrambi sul fondo, e quando si è in questa situazione, non c’è nessun altro posto dove andare se non sopra. Le considerazioni sul passato sono frequenti, tuttavia il brano trasmette un messaggio importante: riflettiamo sul passato, non dimoriamo in esso.

9. who do I call

“Chi chiamo?” è la domanda che attanaglia l’animo quando ci si sente persi, e genre : sadboy ci aiuta un po’ a ritrovare noi stessi. Eseguita in collaborazione con JID, rapper statunitense, è l’unico feat del progetto. Gli artisti, in particolar modo Trippie, si interrogano sulla solitudine e sulle relazioni tossiche. Il brano è bilanciato al punto giusto, non rischiando di essere troppo carico di stili.

10. summer’s gone

Il brano chiude perfettamente questo percorso emotivo, riprendendo la struttura della prima canzone: in un’atmosfera evocativa, quasi cinematografica, ci sentiamo cullati da una chitarra ed un ritornello cantato da Trippie Redd. I suoni in sottofondo ci fanno sentire fisicamente accanto agli artisti, come se fossimo spettatori di un concerto privato. Machine Gun Kelly si lascia completamente andare in un flusso di coscienza doloroso. 

Nonostante le critiche ricevute sull’impronta malinconica di genre : sadboy, esso fa ben sperare. Troppi artisti sono stati schiacciati dal peso dei loro pensieri, e il fatto che due talenti riescano a mettersi così a nudo, è terapeutico per loro e per chi li ascolta.

Fonte immagine: cover dell’EP

A proposito di Antonio Griffini

Studente di inglese e giapponese appassionato di cinema, musica, anime e manga alla continua ricerca di stimoli.

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