Nou, il nuovo album della musicista sarda Bluem | La recensione

Bluem

Nou: la musicista sarda Bluem (nome d’arte di Chiara Floris) conduce gli ascoltatori in un viaggio tra musica elettro-pop e ritmi folk

Nou è l’album di Bluem, la giovane musicista e cantante il cui vero nome è Chiara Floris, che è stato pubblicato il 12 maggio ed è disponibile per l’ascolto su Youtube, Google Music e Spotify.

Originaria della Sardegna e classe 1995, la ragazza aveva deciso di recarsi nel Regno Unito per studiare musica e aveva pubblicato il suo primo EP (registrato in lingua inglese) nel 2018: Piccolina. Come affermato dalla biografia su Spotify,   dedicò tre anni alla sperimentazione artistica, alla composizione delle note e alla stesura delle parole per i brani del suo primo album. Notte fu pubblicato nel maggio del 2021, dopo un “rapporto tossico con una persona”, mentre viveva in un piccolo appartamento a Londra e lavorava in un bar (come affermato dalla musicista in un’intervista rilasciata al quotidiano musicale Rolling Stone). Infine, è stato rilasciato l’ultimo album di Bluem: Nou.

Nou di Bluem, l’album che unisce la musica pop, elettronica, dance e i ritmi folk sardi

Il titolo del progetto è una parola proveniente dal dialetto sardo e significa “nuovo”. I singoli contenuti sono: gold, nou, angel, moonlight (realizzato con Yasmina), Sula, Adele, piano song, Creusa e AM, e il duetto con Milo Merah Gold

Ascoltando i brani di questo album, sembra che l’autrice abbia voluto «portare la sua isola natia, con i suoi ritmi folk e le sue leggende, nelle discoteche e club della capitale britannica», provando a unire il caldo e l’esotico del Mediterraneo alle tendenze musicali internazionali.

Bisogna ammettere che è impossibile trovare una categoria nella quale inserire l’opera di Chiara Floris. La musica pop, soprattutto nelle sue sfumature indie ed elettro, incontra quella dance di matrice nordeuropea e si combina ai ritmi ancestrali sardi. Magari sembra di essere divisi tra due realtà diverse: una discoteca nella città inglese con luci al neon, fumi colorati e ragazzi e ragazze che danzano, oppure le calde spiagge dalla sabbia bianca, le onde che si infrangono sulla rena e una brezza leggera che increspa la superficie dell’acqua. 

I brani contenuti nell’album realizzato da Chiara Floris, dal clima mediterraneo della Sardegna alle discoteche e ai club di Londra

L’album Nou di Bluem omaggia la sua isola con il brano Adele. Nel videoclip  si alternano tre luoghi diversi: in primis, c’è una palestra scolastica affollata da ragazzi e ragazze (giovanissimi e di diverse etnie), segue una discoteca dove la cantante balla, e infine una costa rocciosa dell’isola mediterranea e una casupola in pietra sperduta nella campagna. Nell’ultima scena si alternano, con un montaggio hip-hop sullo stile del film Requiem for a Dream di Darren Aronofsky, un ragazzo calvo e una ragazza bionda dalla pelle bianca. 

Le canzoni Creusa e Sula affrontano lo stesso motivo. La prima rende omaggio all’omonima regina mitologica di Corinto, moglie di Giasone che aveva sostituito Medea (come affermato da Rolling Stone e da una voce del Dizionario Treccani); invece, la seconda si rifà ad un personaggio del romanzo storico Passavamo sulla Terra leggeri dello scrittore Sergio Atzeni. In Creusa possiamo ascoltare una melodia che ricorda i suoni del Mare Nostrum, poi diversi beat e si passa alla musica elettrica, mentre in Sula c’è il desiderio di avvicinarsi alla quella indie e lo-fi

La collaborazione con Yasmina e le restanti canzoni

Nell’album Nou di Bluem, il pezzo con le maggiori potenzialità commerciali è moonlight (realizzato con Yasmina), che racconta una tormentata storia d’amore consumatasi durante una festa in paese, poi sulla sabbia tra la salsedine e il sudore. La canzone alterna italiano e inglese, l’ultima lingua è usata per il ritornello «Moonlight all night \ Your eyes, in my mind \ Under the moonlight, all night \ Your eyes in my mind». Invece, in Gold abbandona le sfumature folk-esotiche per presentarci un pezzo con musica elettronica accompagnata dalla voce di Milo Merah. Sulla stessa falsariga abbiamo il brano angel, totalmente registrato in lingua inglese. 

Infine, ci sono i brani piano song e AM, i quali cercano di avvicinarsi alla musica techno e al pop internazionale, soprattutto il secondo brano che presenta un ritornello accattivante. Nonostante il loro essere canzoni più vicine alla musica mainstream, in AM c’è il rifiuto del suo amato e si ribadisce che l’io-lirico non necessita più della sua presenza. 

Un disco molto interessante ma anche rischioso

Parlare di Nou di Bluem significa trovarsi davanti a qualcosa di insolito. La voce di Bluem è intensa, piacevole e raffinata, i brani come moonlight ricordano lo stile della cantante britannica Jasmine Thompson, mentre quelli “mediterranei” si ricollegano all’indie-pop di artiste come Lana Del Rey. C’è anche tanta voglia di omaggiare la sua terra natia e il Mar Mediterraneo riprendendo storie folk, miti di origine greca e personaggi letterari.

Nonostante le ottime premesse e l’incontro tra ritmi diversi per presentarci qualcosa di inedito, emerge la questione della ripetitività del tema amoroso (affrontato più volte nei brani), il quale  potrebbe divenire una costante nei suoi prossimi progetti. Il percorso della ragazza è ancora lungo e la sua maturazione artistica è ancora in corso. La possibilità di ottenere un successo facile grazie ad un brano più commerciale e appetibile alle radio può essere un grave rischio, che comprometterebbe la sua carriera e potrebbe  trasformarla in una “doppione” di numerose cantanti italiane troppo simili tra loro per gli stessi argomenti delle loro opere (o magari in una “meteora musicale” prima sfruttata e  poi dimenticata, come nel caso di Chiara Galiazzo). 

Fonte immagine di copertina dell’articolo “Nou, il nuovo album della musicista sarda Bluem | La recensione”: si ringrazia Bluem e Youtube Italia per la foto (https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=4HMGSyY8iGA)

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A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024 e iscritto all'Ordine dei giornalisti dal 25 gennaio 2021. Sono cresciuto con i programmi educativi di Piero e Alberto Angela, i quali mi hanno trasmesso l'amore per il sapere, e tra le mie passioni ci sono la letteratura, la storia, il cinema, la filosofia e il teatro assieme alle altre espressioni artistiche.

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