David Lloyd e Glenn Fabry: la British Invasion arriva al Comicon di Napoli

David Lloyd e Glenn Fabry

David Lloyd e Glenn Fabry, famosi fumettisti e illustratori inglesi, sono stati gli ospiti del panel British Invasion al Comicon di Napoli

David Lloyd e Glenn Fabry sono stati tra gli ospiti internazionali dell’edizione 2024 del Comicon di Napoli. Il primo è noto al grande pubblico per aver illustrato V for Vendetta, il  graphic novel di Alan Moore dal quale è stato tratto il celebre film diretto dal regista James McTeigue e prodotto dalle Wachowski (le registe di Matrix); invece, Glenn Fabry ha disegnato le sessantasei copertine della serie Preacher di Garth Ennis ma anche alcuni numeri della serie dark fantasy Slaine (creata da Pat Mills) e  del Giudice Dredd.

L‘incontro con David Llyod e Glenn Fabry si è svolto sabato 27 aprile all’interno della Sala Andrea Pazienza ed è stato moderato da Nicola Peruzzi. British Invasion è il nome di questo incontro organizzato da Panini per celebrare i quarant’anni dalla rivoluzione nel mondo del fumetto occidentale: l’arrivo negli USA di diversi artisti britannici e la pubblicazione di storie più oscure e mature (per i lettori originari del Regno Unito) avvalendosi anche di generi narrativi come il fantasy, la  distopia oppure l’horror.

David Lloyd e Glenn Fabry raccontano la British Invasion esattamente quarant’anni dopo

Il moderatore afferma di essere onorato di intervistare «due autori che hanno rivoluzionato il medium del fumetto» e annuncia tali ospiti al pubblico in sala:
«Non dovrei fare presentazioni perché i loro nomi parlano da soli; però, è normale che per chi è in sala ed è interessato (ma non li conosce), si faccia presente chi sono gli autori. David Lloyd lo conoscete tutti quanti principalmente per V for Vendetta, il fumetto disegnato in coppia con Alan Moore. […] David ha iniziato la sua carriera in Marvel UK e ha continuato lavorando nell’horror […] e ancora oggi pubblica i suoi fumetti autoprodotti nel suo magazine […]. Glenn, invece, lo conoscerete per aver disegnato le sessantasei copertine […] di Precher, un fumetto leggendario che ha iniziato la stagione della Vertigo negli Stati Uniti e nel mondo. Anche Glenn ha una storia precedente e successiva importante.»

Successivamente, Petruzzi ha chiesto a David Lloyd e Glenn Fabry di individuare la data di inizio della British Invasion, la quale coinciderebbe (secondo il parere della critica fumettistica) con la pubblicazione della storia di SwampThing: Anatomy Lesson (Swamp Thing vol. 2# 21) scritta da Moore e disegnata da Stephen Bissette e Rick Veicht.

Il primo a prendere la parola è stato David Lloyd, il quale ha risposto che la British Invasion iniziò quando la DC aveva deciso di lanciare sul mercato statunitense i fumettisti inglesi; invece, secondo il parere di Glenn Fabry, quando la Vertigo gli offrì l’occasione di disegnare una copertina per la serie Hellblazer (serie fumettistica horror sovrannaturale con protagonista il detective dell’occulto John Constantine, interpretato da Keanu Reeves nel film omonimo diretto da Francis Lawrence).

Fonte: Salvatore Iaconis
Fonte: Salvatore Iaconis

Il fumetto inglese negli anni Ottanta e la mancata attenzione degli editori locali

Dopo aver affrontato il problema della datazione della British Invasion, il moderatore ha chiesto ai due di descrivere il mercato fumettistico del Regno Unito prima che molti dei loro colleghi emigrassero in America.
«Nel mercato inglese, diciamo, il fumetto più importante era 2000 A.D., che era il più famoso e (all’epoca) il mercato dei fumetti era principalmente un mercato per bambini, non aveva niente a che vedere con il mercato americano dove il fumetto era aperto a tutto.» ha detto David Lloyd «Questo perché in Inghilterra i fumetti erano sempre considerati prodotti per bambini […] . Ed in Inghilterra mi è capitato che le persone venissero da me e mi chiedevano «Che cosa fai?» «Sono un fumettista» «Ah, poverino!».  Vorrei dirvi qualcosa sul valore del mercato dei fumetti rispetto ai fumetti [stessi]. Per parlare del fatto per il quale gli americani assumono personale inglese (e penso che Glenn possa essere d’accordo con me), eravamo tutti invitati ad una festa, in particolar al Savoy [Hotel] che è importantissimo in Inghilterra, siamo stati invitati a cena lì. E questo ci rivelò quanta importanza avessero gli Americani e il mercato degli americani per gli artisti di fumetti rispetto alle aziende e agli editori inglesi, […], per i quali non organizzavano grandi eventi e non ci davano l’importanza che, invece, gli Americani ci dimostravano. E se gli Inglesi avessero avuto la fiducia negli artisti inglesi, sicuramente quello avrebbe fatto la differenza nel mercato […]  del fumetto. Avrebbero dovuto avere la fiducia come […] gli investitori di petrolio».

David Lloyd e Glenn Fabry
Fonte immagine: Salvatore Iaconis 

Il rapporto tra fumetto e adattamento, il caso di Glenn Fabry e The Preacher e David Lloyd con V for Vendetta

Infine, nel panel dedicato a David Lloyd e Glenn Fabry, si è discusso  degli adattamenti cinematografici e televisivi delle loro opere. Peruzzi ritiene che Slaine (la serie fumettistica illustrata da Glenn Fabry) abbia inaugurato un fantasy più oscuro con maggiori scene di sangue e violenza rispetto al modello proposto da Tolkien e di altri autori; inoltre, la saga romanzesca Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin e il relativo adattamento televisivo (Il torno di spade del canale HBO) sarebbero debitori all’opera di Fabry per le tematiche affrontate.

Invece, per quanto riguarda la serie tv Preacher, l’artista ha affermato di non aver ricevuto alcun compenso economico o un qualche riconoscimento nei titoli di apertura o di chiusura:
«È strano in realtà, perché non ho mai […] ricevuto niente, né un compenso economico e né un riconoscimento di quello che avevo fatto. Mi ricordo ancora quando mi hanno chiamato e mi hanno detto «Vorremmo riutilizzare la copertina per The Preacher per la serie tv». Va bene, ero contento. «Qual’ è il compenso?» «Non riceverai alcun tipo di compenso». […] Questo è valso per tutti i miei lavori tranne per una serie tv (che è stata pubblicata su Netflix) dove alla fine c’è scritto «di Netflix» e poi c’è il mio nome».

L’altro ospite ha ammesso di apprezzare l’adattamento cinematografico di V per Vendetta:
«Penso che sia un ottimo film, è diverso dal titolo Vertigo, ha un’altra interpretazione ma ha mantenuto quello che è l’essenza di V for Vendetta. Quello che è positivo è che le persone guardano il film, il film piace e le persone acquistano il fumetto; quindi, alla fine, questo funziona per me. Posso dire che è un ottimo lavoro».

Cosa ne pensa l’illustratore dell’uso della maschera di V durante manifestazioni politiche e di protesta? 

In conclusione, il moderatore ha chiesto a David Lloyd di rivelare la sua opinione in merito alla diffusione del messaggio di V dalla finzione alla realtà, dell’ausilio della Maschera di V presso il gruppo hacker Anonymous oppure per proteste politiche o per altre manifestazioni: 
«Io sono contento che venga utilizzato in ogni modo e in ogni luogo, sono felicissimo che venga utilizzato come simbolo di protesta per il messaggio che V vuole portare. E non ho problemi che Anonymous l’abbia utilizzato e lo utilizzi perché sta cercando (sempre) di cambiare le cose, perché è quello che fa il personaggio di V for Vendetta. Il messaggio della maschera è un messaggio neutrale, è un simbolo di protesta;  […] quindi, per me va benissimo che venga utilizzato dalle persone per attaccare la capitale americana. […] le persone riconoscono il governo come un qualcosa da cambiare; quindi, è giusto che la maschera venga utilizzato per questo obiettivo. […] il problema reale è che ci sono pochissime persone che indossano la maschera con l’intento di protestare; mentre, tutti gli altri la indossano per altre occasioni, ma non ho nulla in contrario dell’utilizzo della maschera contro ogni sistema governativo o tirannico. È simile a Voltaire. Conoscete a Voltaire? Non sono il più grande ma combatterò fino alla fine per raggiungere il mio obiettivo».

Durante la permanenza nel Padiglione 1 è possibile conoscere lo stile di Glenn Fabry con la mostra Glenn Fabry. Il realismo al servizio dell’immaginazione

Fonte immagine in evidenza: Salvatore Iaconis 

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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