Le curiosità dietro al capolavoro di James McTeigue “V per Vendetta"

“V per Vendetta” usciva 15 anni fa nelle sale statunitensi, e la pellicola diretta da James McTeigue, ma poi adattata per il grande schermo dalle sorelle Wachowski, che ha conquistato in pochissimo tempo molti fan, fino a far diventare la maschera usata da V un’icona politica. La storia è ambientata in un Regno Unito distopico, diventata una società totalitaria e completamente militarizzata, governata da un regime repressivo simile a quello del romanzo 1984 di George Orwell. Il film presenta diverse curiosità e sfaccettature tutte da scoprire, un po’ come scoprire tutti i giochi disponibili su Eurobet.

Tratto da una graphic novel

Il film è ispirato alla graphic novel “V for Vendetta”, scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd. Dopo una prima pubblicazione negli anni Ottanta uscì per la “DC Comics” nel 1991 in tre parti, poi racchiuse in un unico volume.

Il film ripercorre abbastanza fedelmente gli avvenimenti della serie di fumetti, ma ci sono delle differenze che hanno creato dei veri e propri polveroni, fino a far dissociare totalmente Alan Moore dalla produzione del film.

Non c’è un solo V

All’inizio del film il ruolo di V era stato affidato all’attore James Purefoy, ma dopo sei settimane dall’inizio delle riprese decise di lasciare il set a causa della sua frustrazione per essere obbligato a recitare con il volto costantemente coperto. A rimpiazzarlo arrivò allora Hugo Weaving. Weaving ebbe pochissimo tempo a disposizione per leggere il copione e accettare l’incarico, provvedendo a doppiare di nuovo tutte le scene già girate con Purefoy.

Gli altri del cast

Curiosa è anche la presenza di John Hurt nel cast, il quale aveva già interpretato in un film distopico, “Orwell 1984”. Lui stesso era molto restio a recitare in un altro film distopico, anche se stavolta il suo personaggio era completamente diverso visto che lui era il potere e  non la vittima del potere.

Un’altra indiscrezione riguarda Natalie Portman, che ad un certo del film le vengono tagliati i capelli a zero mentre lei è in lacrime, ma nella realtà lei desiderava da tempo provare questo look, ma che per motivi professionali non le era mai stato concesso.

Le scene più complicate

Alcune scene del film richiesero un impegno enorme per la difficoltà nella realizzazione. Una di queste è quella in cui il protagonista ribalta delle tessere del domino che formano infine una gigantesca lettera “V”. Non meno complicata l’esplosione del Parlamento, la produzione ottenne il permesso speciale di girare solo tra la mezzanotte e le 4:30 del mattino, bloccando il traffico soltanto per 4 minuti alla volta. Inoltre sono stati usati dei veri carri armati, ogni notte trasportati sul posto e ispezionati da dei funzionari del governo.

La simbologia del numero 5 e della lettera V

La lettera “V” può essere letta anche come 5 in numeri romani. La lettera “V” viene detta 55 volte nel discorso di presentazione. Nel nome della protagonista, Evey ci sono altre particolarità; il nome è composto da due lettere “E”, quinta lettera dell’alfabeto, una “Y”, venticinquesima lettera e naturalmente una “V”.

Inoltre la stanza in cui V si era trovato rinchiuso in passato era la numero 5.

Infine quasi alla fine del film si vede il Big Ben che segna esattamente le ore 11:05, una perfetta “V”.

 

Marcello Affuso

A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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