Philip Kindred Dick: la paranoica visione gnostica del futuro

Philip Kindred Dick: la paranoica visione gnostica del futuro

Scrittore americano, Philip K. Dick o per esteso Philip Kindred Dick, conosciuto soprattutto per le sue opere di fantascienza come Il cacciatore di androidi, vede tra i suoi temi centrali l’indagine gnostico-mistica del divino. In Italia e in Francia durante la fine del 1900 divenne un vero e proprio scrittore di culto, rivalutato come autore postmoderno e molti studi lo collocano anche come precursore della corrente letteraria dell’Avantpop.

Breve biografia 

Nato il 16 dicembre 1928 a Chicago con la sorella gemella Jane Charlotte. La sua infanzia fu tormentata e solitaria: perde la sorella a poche settimane dalla nascita e la madre, descritta da Philip Kindred Dick come nevrotica, divorzia dal marito e porta con sé suo figlio in California. A 14 anni ha la sua prima visita da uno psichiatra, uno di una lunga serie, dato che non riusciva ad accettare la scomparsa della sorellina; sentiva una parte di sé mancare e, infatti, elaborò nel corso della sua infanzia e adolescenza la figura di un’amica immaginaria dai lunghi capelli neri. Oltre ad assumere farmaci contro asma e tachicardia, dopo varie visite psichiatriche gli venne prescritta l’amfetamina e ne divenne così tossicodipendente. Prendendo questi farmaci la sua produzione duplicò e fu proprio in questo periodo che scrisse due dei suoi capolavori più importanti: Il cacciatore di androidi e Ubik. Si sposò per ben cinque volte, ma ogni matrimonio era un fallimento, poiché Philip Kindred Dick ossessionato dalla scrittura non dava importanza all’amore. Ebbe anche varie figlie dai suoi matrimoni, che però non tenne molto in considerazione. La sua dipendenza dalle droghe aumentava con il passare del tempo e si fece ricoverare in una clinica per disintossicarsi. Intanto, la sua situazione finanziaria ma anche mentale andava sempre più scemando. Nel 1974 iniziò a sentire delle voci e ad avere visioni in sogno e da sveglio, pensando che fosse un’esperienza mistica cominciò a scrivere l’Esegesi, una grande raccolta di carattere teologico-filosofico. Dopo il fallimento del suo quinto matrimonio, Philip Kindred Dick tentò il suicidio e dopo venne subito ricoverato. Morì nel 1982 per cause naturali e il padre rispettò la sua volontà di essere seppellito insieme alla sorellina.

La visione gnostica nelle opere di Philip Kindred Dick

L’intera scrittura di Philip Kindred Dick è prevalsa da un’indagine inquieta sui temi della realtà e da una diffidenza nei confronti di quest’ultima, specialmente su argomenti che riguardano la simulazione e il falso. Oltre a ciò, un filone importante specialmente nelle opere come Tempo fuor di sesto del 1959 fino alla trilogia di Valis terminata nel 1982 è legato alla religione: ad una antica teologia gnostica. Secondo questa teologia il mondo sarebbe stato creato da una divinità malvagia, il Demiurgo, che avrebbe creato un mondo materiale illusorio, una specie di enorme prigione dalla quale è possibile fuggire solo tramite la gnosi, improvvisa illuminazione intellettuale e spirituale che da sola garantisce la salvezza al “vero” credente. Nei suoi romanzi quindi troviamo due caratteristiche importanti: la negazione della realtà materiale e un’interpretazione paranoica degli eventi. Nell’opere Esegesi, raccolta di carattere teologico-filosofico, l’autore spiega il suo modo di interpretare gli eventi (in maniera paranoica), cioè ogni cosa di cui ha esperienza potrebbe avere essere un segno di una verità altra oppure un indizio di un complotto metafisico.  Dalla frase: «Io sono vivo, voi siete morti» dell’opera Ubik si evince la visione del pensiero gnostico di Philip Kindred Dick.

Fonte foto: Wikipedia

A proposito di Turco Rosa

Studentessa di lingue e culture comparate presso l'Orientale di Napoli, con una grande passione verso la lingua e la cultura giapponese. Maratoneta di serie tv e film di ogni genere, amante dell'arte cinematografica in ogni sua parte. Con esperienza quinquennale nell'ambito della vendita e assistenza telefonica. Il suo sogno nel cassetto è di diventare un traduttrice e giornalista letteraria.

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