22 maggio 337, Costantino I, primo imperatore romano cristiano, morì a Nicomedia | Accadde oggi

22 maggio 337

22 maggio 337, avvenne il decesso di Costantino I,  il primo imperatore romano che si convertì al cristianesimo prima di morire

Era il giorno 22 maggio del 337, quando l’imperatore romano Costantino I (detto “Il Grande”) morì nella città di Nicomedia. Nonostante si tratti di una figura controversa dal punto di vista politico, religioso e culturale,  bisogna riconoscergli l’importanza di aver cambiato le sorti di Roma ( e dell’Europa). 

La gioventù di Costantino I e Roma dopo la lunga crisi del III secolo

Gli storici Alberto Olivetti e Roberto Cessi ricostruirono la vita di Costantino in una voce dell’Enciclopedia italiana del Dizionario Treccani. Era il figlio del condottiero, e poi “cesare delle Gallie”, Costanzo Cloro e di una donna greca di umili origini di nome Elena (in seguito santificata e venerata sia dai Cattolici che dagli Ortodossi), e nacque tra il 271 e il 275. In gioventù venne affidato all’imperatore e augusto d’Oriente Diocleziano, in quanto amico e alleato di Costanzo Cloro.

Infatti, in quegli anni, l’Impero era retto da un sistema politico chiamato Tetrarchia, che era stato istituito dallo stesso Diocleziano nel 284. La tetrarchia prevedeva la divisione amministrativa dell’impero in ben quattro aree suddivise in diocesi. Diocleziano e Massimiano erano i due “augusti”, il primo amministrava l’oriente (Penisola anatolica, Egitto e Siria) e il secondo la penisola iberica, quella italica e il Nord Africa; invece, i due “cesari” Galerio e Costanzo Cloro si occupavano del resto dell’Impero, al primo spettava la Penisola Balcanica con la Grecia mentre al secondo la Gallia e la Britannia. 

L’ascesa del giovane condottiero e la fine della tetrarchia

Nel luglio del 306, Costanzo Cloro morì in guerra contro le truppe dei Pitti (alcune tribù pre-celtiche originarie della Caledonia, ossia l’attuale Scozia); in seguito, le sue truppe elessero Costantino come nuovo imperatore in segno di fedeltà del loro precedente comandante. Così iniziò la sua ascesa al potere, dal momento che erano sorti dei contrasti tra Massimiano, il figlio Massenzio e il cesare orientale Galerio. Massimiano decise di abdicare, lasciando il suo ruolo al condottiero Licinio; anche se Massenzio non voleva cedere il suo posto ad un rivale. Soltanto la morte di Galerio, avvenuta nel 311, mutò la situazione politica: la tetrarchia di Diocleziano era terminata. Costantino e Licinio si allearono per sconfiggere il duo Massimino Daia e Massenzio. Nel 312 il figlio di Costanzo Cloro valicò le Alpi e sconfisse le truppe di Massenzio a Ponte Milvio (fuori l’Urbe); invece, Licinio attaccò le truppe di Daia nel 313; in questa data il rivale morì permettendo a Licino di divenire il nuovo signore d’oriente. Purtroppo non potevano esserci due imperatori a Roma, così i due alleati si scontrano, dopo che Licinio incitò il politico e generale Bassiano a ribellarsi contro l’imperatore d’Occidente. Nel 324 Costantino sconfisse l’altro leader facendo capitolare l’ex-colonia greca di Bisanzio, per questo motivo il rivale cercò di allearsi con alcune tribù germaniche. A causa di questa mossa azzardata,  Costantino ebbe l’occasione di condannare definitivamente il suo rivale dopo averlo sconfitto. 

Costantino I e il cristianesimo, cosa si nasconde  dietro questo avvicinamento alla fede monoteista?

Oltre alle questioni politiche, Costantino  si occupò di problemi spirituali e religiosi cristiani. Da giovane era certamente di fede pagana, nonostante Lattanzio ed Eusebio di Cesarea (di uomini di cultura convertiti alla fede cristiana) affermassero che Costanzo Cloro fosse un simpatizzante del nuovo culto.  Nella sua opera storiografica Vita di Costantino Eusebio raccontò del famoso sogno premonitore prima della Battaglia a Ponte Milvio. Una leggenda, nata in età altomedievale, racconta dell’apparizione onirica di Gesù in sogno al futuro imperatore; il Figlio di Dio gli avrebbe ordinato di incidere sugli scudi delle sue truppe il simbolo della croce con il motto in greco antico ούτῳ νίκα (tradotto in latino in “in hoc signo vinces”, ossia “sotto questa insegna vincerai”). Soltanto obbedendo agli ordini di Dio, Costantino divenne imperatore. Nel 313, l’imperatore promulgò l’Editto di Milano e decretò la fine delle persecuzioni anticristiane iniziate nel I secolo d.C. con Nerone.

Olivetti e Cessi analizzarono le diverse interpretazioni, da parte degli storici, delle scelte di questo imperatore convertitosi al cristianesimo solo prima di morire, con le seguenti parole sulla voce del Dizionario Treccani:

La maggior parte degli storici e critici moderni respingono l’ipotesi prospettata dal Seeck (op. cit., pp. 181-457) e dal Crivellucci (in Studi storici, I, fasc. 2, pp. 239-50), secondo la quale l’editto di Milano non sarebbe esistito ed il testo che ne dànno Eusebio (Hist. eccl., IX, 5,2-3) e Lattanzio (De mort. pers., 44) si riferirebbe a una semplice ordinanza emanata da Licinio durante la guerra contro Massimino. Nello stesso anno 313 una legge [..] salvaguardava i sacerdoti della chiesa cattolica dalle ingiurie degli eretici (Cod. Theod., XVI, 2,1) e nel 315 un’altra legge minacciava di gravi pene gli ebrei che avessero perseguitato i loro correligionari che si fossero convertiti ad Dei cultum. Pure del 315 è l’iscrizione apposta dal Senato sull’arco di trionfo di C[ostantino], nella quale si nota la formula instinctu divinitatis (Corp. Inscr. Lat., VI, 1139): si è osservato che nell’arco stesso manca ogni simbolo cristiano e che la frase riferita poteva convenire anche a un imperatore pagano, ma non si deve dimenticare che l’arco sorgeva in Roma, tuttora centro del paganesimo, e per cura di un’assemblea in gran parte pagana (cfr. Costa, op. cit., pp. 254-256, che traduce la frase in “per l’ispirazione della sua divinità”).

(Olivetti A., Cessi R., COSTANTINO I imperatore, detto il Grande da Enciclopedia Italia in Dizionario Treccani, 1931, ultima consultazione 11 maggio 2023).

L’imperatore che (involontariamente) diede alla luce l’Europa come la conosciamo oggigiorno, dopo la sua morte il giorno 22 maggio 337

Il giorno 11 maggio del 330, Costantino decise di “inaugurare” una nuova capitale; affinché fosse lontano dal controllo dei senatori. Nacque Costantinopoli, definita la capitale cristiana dell’impero per contrapporsi a Roma, quella pagana che godeva ancora di prestigio. Il 22 maggio del 337 Costantino morì.

I due storici espressero un parere molto discordante sul suo operato. Certamente Costantino I era “figlio del suo tempo” e certamente «commise eccessi, che meritano di per sé stessi un severo giudizio, ma che [..] devono essere inquadrati nelle concezioni morali dell’epoca e che comunque non possono modificare [..] l’apprezzamento complessivo sull’opera dell’ultimo grande imperatore romano». Olivetti e Cessi vedevano in lui un “generale in gamba, rapido e attento alle scelte belliche”; nonché, continuò con il perfezionamento dell’esercito e della burocrazia iniziati da Diocleziano, ma non riuscì ad influire sul cambiamento economico. 

L’impoverimento dei contadini benestanti e la nascita di “domus” con un alto numero di lavoratori e non più schiavi (le guerre di conquista erano diminuite) fu uno degli esiti più drammatici dell’età tardoantica; forse da questo punto della storia avrebbe preso forma l’economia curtense. Nel bene o nel male, a Costantino si deve l’ascesa del cristianesimo e la sua assimilazione alla cultura grecolatina; il sincretismo culturale  diede origine all’Europa come la conosciamo oggigiorno. 

Fonte immagine di copertina dell’articolo 22 maggio 337, Costantino I, primo imperatore romano cristiano, morì a Nicomedia | Accadde oggi: Pixabay

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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One Comment on “22 maggio 337, Costantino I, primo imperatore romano cristiano, morì a Nicomedia | Accadde oggi”

  1. Giusto! Si converti’ prima di morire, non oso dire per l’amore al Signore, che cosa potrebbe aver deciso Dio Padre, dopo la conversione poco prima di morire.

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