Ciclo arturiano: caratteristiche, temi e personaggi

Ciclo arturiano: caratteristiche, temi e personaggi

Ciclo arturiano: caratteristiche, temi e personaggi

La Materia di Bretagna, o ciclo arturiano è un insieme di opere, una delle saghe cavalleresche più famose di sempre. Le gesta leggendarie di re Artù e i suoi cavalieri sono ormai incise nell’immaginario collettivo anche grazie alle sue molteplici trasposizioni nei media odierni, e continuano ad affascinare ancora adesso un pubblico vastissimo.

Caratteristiche e temi del ciclo arturiano

Il ciclo arturiano (anche detto ciclo bretone) inizia ufficialmente grazie all’opera del chierico Goffredo di Monmouth intitolata Historia Regum Britanniae, tuttavia sono molteplici le testimonianze orali e scritte dell’Alto e del primo Basso Medioevo che presentano le vicende di Artù o di altri personaggi del ciclo. Fra queste vanno annoverate il sermone De excidio Britanniae dell’abate e storico Gildas di Rhuys, in cui sono citati per la prima volta Ambrosio Aureliano (in futuro considerato lo zio paterno di Artù) e il crudele re Vortigern, e la Historia Brittonum scritta dal monaco Nemnius nel IX secolo, in cui iniziano a comparire personaggi fondamentali del ciclo arturiano, come il celeberrimo Mago Merlino. Negli Annales Cambriae viene descritta la Battaglia di Camlann, episodio significativo del ciclo bretone.

Il ciclo arturiano si diffuse contemporaneamente al ciclo carolingio, ma si differenzia da esso per una serie di caratteristiche e temi.

Tra di essi si può notare la commistione fra elementi sacri e profani: nel ciclo arturiano l’elevazione spirituale dei cavalieri e l’entità quasi divina del sovrano sono affiancate a vicende avventurose, amorose e in cui persiste l’intervento magico e fantastico.

I cavalieri combattono al fianco del proprio re, in uno sfondo da ricollegarsi maggiormente a scenari fiabeschi, leggendari e perfino onirici, ma soprattutto alcuni di loro intraprendono dei viaggi, spinti da un’irrefrenabile necessità interiore. Non si è dunque più incitati da un ordine esterno (magari da parte dello stesso sovrano), bensì da un sentire personale che si lega a molteplici motivazioni, da considerare anche veri e propri temi ricorrenti nel ciclo arturiano. Gli erranti cavalieri partono innanzitutto alla ricerca di gloria e prestigio, si scontrano con imprese difficoltose e ricche di momenti avventurosi per mettere alla prova loro stessi e raggiungere la perfezione del codice cavalleresco e dei valori religiosi. Altro motore importante delle gesta cavalleresche è senza dubbio l’amore. I sentimenti verso una dama ricoprono un ruolo di primo piano in molte storie del ciclo arturiano, basti citare gli episodi di Sir Lancillotto e Ginevra, o Sir Tristano e Isotta. In queste situazioni spesso all’amore sono contrapposti l’onore, la lealtà verso il re e il tradimento, inoltre si dà molto spazio al tormento interiore dei personaggi messi di fronte alle peripezie. La magia è fondamentale nel ciclo bretone, può essere alleata o nemica, aiuta i personaggi nel raggiungimento degli obiettivi o li ostacola malvagiamente per portarli alla corruzione e alla morte.

I personaggi

Di seguito vengono riportati alcuni dei personaggi più celebri del ciclo arturiano:

Re Artù Pendragon: personaggio cardine da cui lo stesso ciclo prende il nome. È un leggendario re britannico, figlio di Uther Pendragon e Ygraine, ed incarna la figura del monarca ideale medievale, che vive in un regno sospeso fra il reale e il fantastico, con il suo centro situato nell’altrettanto famosa fortezza di Camelot. Attorno a lui gravita l’ordine dei Cavalieri della Tavola Rotonda, l’insieme dei suoi cavalieri più abili e fedeli, dediti alla protezione del regno ed in seguito alla ricerca del Sacro Graal. Ad Artù si legano molteplici vicende ormai iconiche nell’immaginario collettivo, come l’ottenimento della spada Excalibur da parte della Dama del Lago, la mortale battaglia contro Sir Mordred e la sua sepoltura sull’ isola fatata di Avalon.

Regina Ginevra: è la consorte di Artù, donna di straordinaria bellezza e protagonista della sfortunata storia d’amore con il più fidato cavaliere del re, Lancillotto. La loro relazione è esempio lampante del cosiddetto amore cortese, in cui il cavaliere è al servizio della dama amata ed accetta di svolgere delle prove in suo onore e per difenderla, oltre ad accrescerne il prestigio (un rapporto paragonabile a quello fra vassallo fedele e signore a cui presta servizio).

Merlino: Celeberrimo mago del ciclo arturiano. Viene raccontato che sia nato da una donna mortale e da un incubus, da esso poi ha ereditato alcuni suoi poteri come la chiaroveggenza e la capacità di mutare forma. Contribuisce alla nascita di Artù, permettendo a Uther Pendragon di recarsi sotto mentite spoglie nel Castello di Tintagel ed ingannare Ygraine a giacere con lui. Merlino inoltre è spesso rappresentato come mentore e consigliere di re Artù, oltre ad aver fatto da maestro alle fate Morgana e Vivian (la Dama del Lago), e con entrambe intrattiene delle turbolente relazioni sentimentali.

Fata Morgana: Tradizionalmente rappresentata come la sorellastra di re Artù, Morgana è un personaggio importantissimo nel ciclo arturiano, estremamente sfaccettato e intrigante. In molte tradizioni la Fata Morgana funge da antagonista principale, è un’ambiziosa e abilissima incantatrice che ordisce piani malefici cospirando contro Artù e i suoi cavalieri, tuttavia in altri racconti Morgana appare come alleata, in particolare nelle prime opere contenenti le sue iniziali apparizioni (a volte invece di Vivian si identifica con Morgana la maga che trasportò il cadavere di Artù ad Avalon).

Dama del Lago: Con questo appellativo si identificano varie fate o maghe presenti all’interno del ciclo arturiano. Solitamente, tramite le opere più recenti, questo nome è associato a Vivian, ma si pensa che in realtà esso fosse simile ad un titolo poiché in alcuni testi questa denominazione fa riferimento anche a Morgana o a sua sorella Morgause. La Dama del Lago è conosciuta per aver allevato il cavaliere Lancillotto e per avere fatto dono ad Artù della sua spada Excalibur, oltre ad aver sedotto ed imprigionato Merlino.

Cavalieri della Tavola Rotonda: I cavalieri di rango più elevato nella corte di Artù sono riuniti in questo ordine che ha come simbolo la Tavola Rotonda, emblema dell’uguaglianza che vige fra tutti loro. Il numero dei membri dell’ordine cavalleresco varia a seconda dei racconti del ciclo arturiano, da una dozzina fino a 1600. Thomas Malory ne La Morte di Artù descrive il codice di comportamento da rispettare all’interno dell’ordine dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Esso comprendeva:

  • Non oltraggiare o macchiarsi di omicidio.
  • Non ingannare.
  • Evitare crudeltà ed essere clementi con chi chiede pietà.
  • Aiutare sempre dame e vedove.
  • Non abusare mai di dame e vedove.
  • Mai combattere in nome di motivazioni come l’amore o i beni materiali.

Fra i Cavalieri della Tavola Rotonda, coloro maggiormente noti sono Sir Lancillotto (amante di Ginevra), Sir Gawain, Sir Percival (è uno dei pochi cavalieri che riesce ad ottenere il Santo Graal), Sir Aglovale, Sir Agravain, Sir Bedivere, Sir Galahad (figlio di Lancillotto, anch’egli ritrova il Graal), Sir Mordred (nipote o figlio illegittimo di Artù con cui ingaggerà la fatale battaglia di Camlann), Sir Lohengrin (figlio di Percival), Sir Lamorak, Sir Gareth, Sir Pellinore, Sir Tristano, Sir Tor e Sir Kay.

Fonte immagine di copertina: Wikipedia

A proposito di Roberta Napolitano

Ciao! Il mio nome è Roberta e sono una studentessa frequentante il terzo anno dell'indirizzo di studi "Lingue e Culture Comparate" all'Università degli studi di Napoli L'Orientale, scegliendo come lingue da inserire nel percorso l'inglese e il giapponese. Fin dalla tenera età le mie passioni riguardano manga, anime, videogiochi e libri e ovviamente all'appello non possono mancare la musica (in particolare se del paese del Sol Levante) e il buon cibo!

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