Il 6 luglio del 1907 nasceva Frida Kahlo

Il 6 luglio nacque l’arte. Detta così potrebbe “suonare strana”, ma in realtà andando a fondo ai capiranno i motivi di tale affermazione.

Ebbene sì, il 6 luglio del 1907 nacque Frida Kahlo, una delle pittrici messicane più celebri ed amate al mondo. Tra le più intense e suggestive intrise di una bellezza a tratti drammatica. Un’esistenza la sua, tra malattia e arte.

In gioventù un disastroso incidente le sconvolse la vita costringendola a letto. Una fase molto delicata dell’esistenza di Frida Kahlo, dolorosa fisicamente ed emotivamente.

Secondo gli storici dell’arte che nel tempo hanno analizzato le opere dell’artista, Frida è riuscita a dipingere e dare forma alla propria interiorità. Quel dolore, un macigno enorme sul suo cuore, prendono forma attraverso le sue opere. Nei suoi capolavori ha saputo convogliare il tormento, i terribili dolori dovuti alle conseguenze di un incidente e anche i tanti tradimenti del marito Diego Rivera. Il più terribile fu quello perpetrato con sua sorella. Un duro colpo per la donna, follemente innamorata dell’uomo.

Il 6 luglio nacque un’artista di fama internazionale 

Circa l’esistenza di Frida Kahlo si è sempre notata una certa aurea di mistero. L’anno di nascita ad esempio, sebbene sui documenti ufficiali appaia il 1907, la donna ha sempre dichiarato di essere nata nel 1910.

Una scelta consapevole da parte sua, per sentirsi più legata alla Rivoluzione Messicana che ebbe inizio proprio nel 1910.

Un evento storico che ebbe un forte impatto sulla città natale di Frida, condizionandone scelte e decisioni successive.

Sin dalla nascita, quel 6 luglio, i genitori compresero subito che le condizioni della figlia fossero piuttosto delicate. Frida era piuttosto cagionevole ed infatti, a pochi mesi le fu diagnosticata una brutta poliomielite. Nonostante i problemi fisici, mostró un carattere forte ed intenso.

Il suo primo dipinto fu “L’autobus”, successivo all’incidente, dipinto a matita, ma non per questo meno intenso, volto a ricordare un episodio tragico dell’esistenza dell’artista messicana. Furono ben trentadue gli interventi chirurgici ai quali fu sottoposta, uno più doloroso dell’altro. Fortemente impattanti sul corpo già fortemente compromesso.

Furono proprio quelli i mesi durante i quali nacque il suo amore e la fortissima passione per la pittura. In quel periodo i genitori le regalarono dei colori e dei pennelli e installarono uno specchio sul soffitto della sua camera per far sì che la donna, immobilizzata a letto potesse in qualche modo “intrattenersi”.

Nacquero diverse immagini di sè, vari momenti di vita, frammenti di ciò che era e di ciò che fu.

Con il trascorrere del tempo, quella passione per l’arte ma anche per i principi del “suo” Messico, crebbero sempre più, e Frida Kahlo diventó il  simbolo dell’emancipazione femminile nella sua terra.

Riesce a metabolizzare il martirio fisico che purtroppo è corretta a vivere,  realizzando l’auto ritratto di sè, prima di tutto donna, ma soprattutto persona, con dolori, pulsioni, aspettative e un mondo interiore al quale dare sfogo…. Attraverso la sua arte: enigmatica e intensa al tempo stesso. Vera e oggettivamente drammatica. Triste ma colorata. “Soggettivamente oggettiva”.

Il dolore non uccide la creatività, a differenza di uno degli ultimi amanti che la lascerà, anzi si può dire, scapperà dopo l’incidente per non compromettersi con una situazione che fin dal principio appare problematica e lunga.

Il cuore spezzato di Frida, ricominció a battere grazie all’amore per Diego Rivera.

Dandosi la mano, come nel ritratto “Le due Frida”, dove l’artista mostra uno sdoppiamento tra ciò che è e quanto vorrebbe che Rivera, fosse.

Un’immagine speculare che è diventata emblema della grandezza di Frida Kahlo, ancora oggi amatissima soprattutto dai giovani.

Una icona del mondo moderno, proprio come le sue opere, in perfetta contrapposizione, si potrebbe dire quasi simmetricamente amorevole, con quelle del suo amato, Rivera.

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