Il rapporto tra l’uomo e le droghe naturali è un fenomeno antico e complesso, profondamente radicato nella storia delle civiltà. Da sempre, l’essere umano ha utilizzato sostanze ricavate da piante, funghi o elementi organici per fini rituali, terapeutici o ricreativi. Queste sostanze psicotrope, in grado di alterare la percezione, l’umore e la coscienza, hanno avuto un ruolo di primo piano in molte culture. Verranno analizzate le modalità di utilizzo nel corso dei secoli, con un focus su tre delle più note: peyote, ayahuasca e charas. Saranno evidenziate anche le principali differenze tra le droghe naturali e quelle sintetiche, sempre più diffuse e pericolose.
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Droghe naturali: un uso antico tra sacro e profano
Fin dai tempi più antichi l’uomo ha fatto uso di sostanze ottenute da piante, funghi o elementi organici, per diversi fini. Questi elementi naturali con potere stupefacente hanno avuto un importante ruolo nelle diverse società e civiltà umane nel corso dei secoli, come quella egizia nella quale veniva usato l’oppio come medicinale o per avvicinarsi alle divinità. Nelle popolazioni indigene dell’America latina gli sciamani impiegavano piante sacre come la peyote o l’ayahuasca come ponte verso le divinità.
Il ruolo delle droghe naturali come enteogeni
L’utilizzo di sostanze psicotrope naturali in contesti rituali è spesso definito con il termine enteogeno, che significa letteralmente “ciò che genera il divino dentro”. Queste sostanze erano considerate sacre, strumenti per entrare in contatto con il divino, per ottenere visioni o per curare malattie del corpo e dello spirito. Gli sciamani, figure centrali in molte società tradizionali, erano i custodi di questo sapere e guidavano le cerimonie. L’uso di queste sostanze era quindi strettamente regolamentato e inserito in un contesto rituale ben definito, ben lontano dall’uso ricreativo che caratterizza le società moderne.
Le droghe naturali più diffuse: peyote, ayahuasca e charas
Tra le droghe naturali più famose e utilizzate troviamo il peyote, l’ayahuasca e il charas. Ognuna di queste sostanze ha una storia unica e un particolare significato culturale e spirituale.
Peyote: il cactus allucinogeno del Messico
Il Peyote (Lophophora williamsii) è un piccolo cactus che cresce in Messico, noto per le sue potenti proprietà allucinogene. La sua grande diffusione avvenne con gli Aztechi, che lo utilizzavano come peyotl o pane degli dei nelle loro cerimonie. Il suo principio attivo psichedelico è la mescalina, un alcaloide contenuto nelle piccole escrescenze del cactus chiamate botones. Tradizionalmente, queste parti vengono consumate fresche o essiccate tramite masticazione, nonostante il sapore molto amaro.
Le prime notizie di questa pianta arrivano dagli spagnoli nel XVI secolo. Il sovrano Filippo II inviò il medico reale Francisco Hernàndez a studiarne le proprietà, classificandolo come pianta medicamentosa. Nonostante i tentativi dei colonizzatori di proibirne l’uso rituale, le cerimonie del Peyotl sono sopravvissute fino ai giorni nostri.
Ayahuasca: il decotto sacro dell’Amazzonia
L’Ayahuasca è un decotto psichedelico e curativo prodotto con piante sacre e utilizzato da almeno 2500 anni tra le popolazioni indigene dell’Amazzonia. Il termine, di origine quechua, significa “liana dei morti” o “corda che collega il mondo dei vivi con quello degli spiriti”. La bevanda si ottiene dalla cottura della liana Banisteriopsis caapi insieme alle foglie dell’arbusto Psychotria viridis. Questa combinazione permette al principio attivo allucinogeno, il DMT (Dimetiltriptamina), di essere attivo per via orale. L’ayahuasca è considerata una pianta maestra, uno strumento per accedere a una conoscenza superiore e per la guarigione di disturbi psicologici e spirituali.
Charas: l’hashish pregiato dell’Himalaya
Il Charas è un estratto della cannabis, un tipo di hashish particolarmente pregiato, originario delle regioni dell’Himalaya (India, Pakistan, Nepal). Ciò che lo rende unico è il metodo di produzione: la resina, ricca del principio attivo THC (Tetraidrocannabinolo), viene estratta a mano sfregando le infiorescenze fresche, ancora vive sulla pianta. La storia del charas è millenaria e, come le altre sostanze citate, ha un forte legame con la spiritualità. La divinità induista Shiva è spesso rappresentata nell’atto di fumare un chillum, una speciale pipa tradizionalmente usata per il consumo di charas durante alcuni riti religiosi.
Le tre droghe naturali in sintesi
Sostanza | Caratteristiche principali e uso |
---|---|
Peyote | Cactus del Messico il cui principio attivo è la mescalina. Usato in cerimonie religiose per ottenere visioni. |
Ayahuasca | Decotto amazzonico il cui principio attivo è il DMT. Bevuto in rituali sciamanici per la guarigione spirituale. |
Charas | Resina di cannabis himalayana il cui principio attivo è il THC. Fumato in contesti spirituali e per uso ricreativo. |
Droghe naturali e droghe sintetiche: differenze e pericoli
È fondamentale distinguere le droghe naturali dalle droghe sintetiche. Mentre le prime derivano da piante e contengono una miscela complessa di composti chimici, le seconde sono create in laboratorio (es. LSD, MDMA) e sono spesso costituite da un singolo principio attivo altamente concentrato. Questo può provocare effetti molto intensi, imprevedibili e pericolosi, anche perché la loro composizione può variare e contenere sostanze tossiche non dichiarate.
Rischi per la salute e status legale in Italia
L’attributo “naturale” non deve essere confuso con “sicuro”. L’assunzione di potenti sostanze psicoattive comporta sempre rischi per la salute. Gli effetti allucinogeni di peyote e ayahuasca possono innescare reazioni psicologiche avverse, come attacchi di panico e ansia, o slatentizzare disturbi psicotici in soggetti predisposti. Per quanto riguarda lo status legale, i principi attivi di queste sostanze (Mescalina, DMT, THC) sono inseriti nelle tabelle delle sostanze stupefacenti. Secondo il Testo Unico sugli Stupefacenti (D.P.R. 309/1990), la detenzione, coltivazione e cessione di piante o derivati contenenti tali principi sono illegali e penalmente perseguibili. Per informazioni e supporto, è possibile consultare le risorse del Dipartimento per le Politiche Antidroga.
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 24/09/2025