Manzo di Kōbe: cos’è e dove mangiarlo

Manzo di Kōbe: la carne giapponese più pregiata al mondo

Il manzo di Kōbe è la carne giapponese più rinomata al mondo, una vera e propria eccellenza culinaria del Giappone. Il nome Kōbe si riferisce a una città portuale situata nell’isola di Honshū, capoluogo della prefettura di Hyōgo. Per comprendere appieno questa specialità, è necessario fare chiarezza su un termine spesso usato in modo intercambiabile: Wagyū.

La differenza tra kōbe e wagyū

La parola Wagyū significa letteralmente “manzo giapponese” (和 wa, Giappone; 牛 gyū, manzo) e si riferisce a quattro razze bovine autoctone: Kuroge, Akage, Mukaku e Tankaku. Il manzo di Kōbe, invece, non è una razza a sé, ma una certificazione di eccellenza per una specifica tipologia di Wagyū. In sintesi: tutto il manzo di Kōbe è Wagyū, ma non tutto il Wagyū è manzo di Kōbe. Quest’ultimo deve provenire esclusivamente da bovini di pura linea di sangue Tajima, appartenenti alla razza Kuroge, nati, allevati e macellati nella prefettura di Hyōgo secondo un rigidissimo disciplinare.

Caratteristica Manzo di kōbe certificato
Origine geografica Esclusivamente prefettura di hyōgo, giappone
Razza bovina Pura linea di sangue tajima (della razza kuroge)
Grado di marezzatura (bms) Livello 6 o superiore (su una scala di 12)
Certificazione Timbro ufficiale “nojigiku” e rigido disciplinare

Le origini del consumo di carne in giappone

I bovini furono introdotti in Giappone intorno al II secolo d.C. per essere impiegati come animali da lavoro nella coltivazione del riso. Per secoli, il consumo di carne di animali a quattro zampe fu vietato per motivi religiosi e culturali, legati al buddismo e allo shintoismo. Questa restrizione terminò solo nel 1868, con la Restaurazione Meiji. L’apertura dei porti commerciali agli stranieri e la modernizzazione del paese favorirono un lento cambiamento nelle abitudini alimentari, introducendo il consumo di carne nella dieta giapponese.

I 6 requisiti per la certificazione del manzo di kōbe

Non tutta la carne di bovini Tajima può fregiarsi del nome “Kōbe”. Secondo il disciplinare ufficiale della Kobe Beef Marketing & Distribution Promotion Association, devono essere soddisfatti sei requisiti obbligatori:

  • L’animale deve essere una scottona (femmina che non ha ancora partorito), un manzo o un bue.
  • Deve appartenere alla razza bovina Tajima ed essere nato nella prefettura di Hyōgo.
  • L’allevatore deve essere un membro certificato dell’associazione ufficiale.
  • La macellazione deve avvenire in uno dei mattatoi autorizzati a Kobe, Nishinomiya, Sanda, Kakogawa o Himeji.
  • Il peso lordo della carcassa deve essere di 499,9 kg o inferiore.
  • Il rapporto di marezzatura (BMS – Beef Marbling Standard) deve essere di 6º livello o superiore su una scala di 12.

Solo dopo aver superato questi controlli, la carne riceve il timbro a forma di crisantemo chiamato Nojigiku, il fiore simbolo della prefettura, che ne garantisce l’autenticità.

Perché il manzo di kōbe è così pregiato e costoso?

Il costo elevato del manzo di Kōbe, che può superare diverse centinaia di euro al chilogrammo, deriva da un disciplinare di produzione estremamente rigido e da una disponibilità limitata. Le sue caratteristiche uniche dipendono da una genetica selezionata e da un’alimentazione controllata, che favoriscono lo sviluppo di una marezzatura eccezionale. Questo grasso, ricco di acidi grassi monoinsaturi, ha un punto di fusione molto basso, sciogliendosi già a temperatura corporea. Ciò conferisce alla carne una tenerezza ineguagliabile e un sapore ricco di umami. Riguardo alle leggende, non ci sono prove che i bovini bevano birra o ascoltino musica classica. Vengono però spazzolati e massaggiati per garantire il loro benessere e mantenere il pelo pulito.

Come si cucina il manzo di kōbe?

Per preservarne le qualità uniche, il manzo di Kōbe richiede metodi di cottura semplici e rapidi. I più tradizionali, secondo il Ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca giapponese, sono:

  • Teppanyaki: cottura su una piastra rovente, che sigilla i succhi e caramellizza la superficie.
  • Shabu-shabu: fettine sottilissime immerse per pochi secondi in un brodo bollente.
  • Sukiyaki: cotto lentamente in una pentola con salsa di soia, zucchero e mirin.

Dove mangiare il manzo di kōbe

In italia

Mangiare autentico manzo di Kōbe in Italia è possibile, ma solo in ristoranti certificati che importano la carne originale. A Milano, “Iyo” (Via Piero della Francesca 74) è un punto di riferimento per il wagyū di alta qualità. A Roma, “Hamasei” (Via della Mercede 35/36) è rinomato per i suoi piatti teppanyaki. A Firenze, “Koko” (Via delle Oche 27R) offre preparazioni fusion che esaltano il sapore della carne. Infine, a Verona, “Nirvana Ristorante” (Via Ponte Pietra 11) propone un’esperienza esclusiva con piatti a base di wagyū.

In giappone

Per un’esperienza totalmente autentica, il Giappone è la meta ideale. A Kōbe, il ristorante “Wakkoqu” (1 Chome-1-9 Ninomiya, Chuo Ward) trasforma la preparazione in un’arte. A Tokyo, “Gyu-An” (5 Chome-5-11 Ginza, Chuo City) è celebre per lo stile teppanyaki, con la cottura eseguita davanti ai clienti. A Kyoto, “Steak House Pound Kyoto” (Urbain Kyoto Shijo Omiya B1F, 6 Mibubojocho) offre un’esperienza immersiva con salse uniche che accompagnano la carne.

Fonte immagine dell’articolo Manzo di Kōbe: la carne giapponese più pregiata al mondo: Pixabay


Articolo aggiornato il: 03/10/2025

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