Cosa vuoi fare da grande? Molto spesso nell’età infantile viene posta questa domanda. E in molti, da bambini, avranno sicuramente risposto con i lavori più disparati, dal fare l’astronauta, al presidente, al pizzaiolo o semplicemente non lavorare.
Almeno da bambini, si pensa che vivere senza lavorare è possibile, è tutto così semplice e quel ruminare di pensieri e responsabilità è ancora lontano.
Seppur è un interrogativo all’apparenza banale, è bene capire cosa si può celare dietro alle infinte possibili risposte. “Cosa vuoi fare da grande” è una di quelle domande che non per forza si rivolge ai bambini, bensì può essere una riflessione che si può fare a qualsiasi età, a qualsiasi punto della propria vita, per capire se la strada intrapresa è quella che fa per noi, oppure per iniziarne una diversa. Focalizzarsi sul proprio presente e futuro a volte può essere complicato e dover scegliere una strada, magari pensando “sarà quella giusta?”, pone un ostacolo al proprio cammino ancora prima di iniziare.
Nel corso del tempo, filosofi e pensatori di ogni epoca hanno dato una propria risposta sul come trovare la propria strada, su cosa basarci e dove indirizzare la propria concentrazione, in modo da arrivare ad una propria consapevolezza, per trovare una possibile risposta alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”.
Rispondere alla domanda “che cosa vuoi fare da grande”: che approccio pensi faccia per te?
Tra i filosofi dell’antica Grecia che si sono posti il problema di come essere felici, si deve menzionare Socrate e la dottrina dell’eudemonismo (da non confondere con edonismo, che indica il piacere immediato).
Eudemonìa, in greco, si traduce con “felicità”. Il termine, in origine, indicava la presenza di uno spirito guida, di un elemento divino che secondo Socrate era in ogni essere umano.
Questo spirito, tradotto con dáimōn, guidava le persone nelle proprie scelte.
La felicità, per Socrate, non era accostabile al possedere oggetti o non si doveva ricercar all’esterno di sé, bensì la sua provenienza si deve al proprio interno, nella propria anima.
Le virtù, i desideri, la propria strada secondo Socrate sono già dentro di noi e vanno solo scoperti. Purtroppo, il nostro dáimōn interiore viene poco ascoltato, e a volte, i primi ad accorgersi delle nostre peculiarità, sono le persone che ci circondano.
È un richiamo all’ascolto attivo di sé e di chi ci ama, che quindi, ci può guidare nel trovare la risposta alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”.
Anche in Oriente hanno cercato di offrire riflessioni alla domanda “che cosa vuoi fare da grande” . In Giappone, esiste un termine che indica la “la ragion d’esistere”, cioè ikigai. Questa filosofia di pensiero si concentra su come capire qual è lo scopo che rende la vita degna di essere vissuta, cosa rende il nostro risveglio più lieto.
Tutti hanno il proprio ikigai, ma trovarlo richiede una grande ricerca interiore, un grande sforzo e il percorso può essere tortuoso.
Per orientarsi nella ricerca sul “cosa vuoi fare da grande” ci sono 4 domande da porsi:
Cosa mi piace fare?
Cosa so fare?
Cosa cerca il mondo del lavoro?
Per cosa potrebbero pagarmi?
Rispondendo e unendo le risposte, ciò che ne viene fuori è un nuovo modo per vivere più consapevolmente la propria vita, e quindi il proprio ikigai.
Ci sono casi in cui, un solo scopo nella vita non basta, in cui una persona non deve per forza scegliere un’unica strada e perseguirla; non si deve avere obbligatoriamente un’unica vocazione.
Secondo il pensiero di Emilie Wapnick sulla multipotenzialità, una persona può avere un numero vario di interessi e passioni, che nel corso del tempo può unire creando delle relazioni interne.
Per Emilie, la risposta alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” le creava una sorta di ansia, perché non riusciva a incanalare la propria vita in un unico lavoro o passione.
La scoperta di poter scegliere di avere più strade da prendere e di poterle cambiare in ogni momento rende una persona multipotenziale innovativa e flessibile in ogni ambito che intraprende.
E tu, come risponderesti alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?”
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