Asclepio: dio della medicina, origine e simbolismo

Asclepio, il figlio del dio Apollo

Chi è Asclepio? Perché è chiamato il “dio della medicina”? In questo articolo scoprirete le origini di questa particolare divinità e anche interessanti aneddoti legati al mondo reale e all’universo nerd.

Asclepio: il dio della medicina e le sue origini mitologiche

La figura mitologica di Asclepio, anche noto come Esculapio in lingua latina, è forse poco conosciuta al grande pubblico ma non per questo di minore rilevanza nel grande Pantheon degli dèi greci. Secondo il mito di Pindaro egli nacque da Apollo, dio della musica e della profezia, nonché auriga del carro del Sole, e Coronide, principessa dei Lapiti. Facendo invece riferimento alla versione del mito di Esiodo, Asclepio avrebbe avuto i natali da Apollo e la principessa di Messene Arsinoe.

Il mito di Asclepio: la nascita e le doti di guaritore

Discordanze di origini a parte, la storia di questo personaggio è legata inscindibilmente alla professione medica, tanto che ad oggi il simbolo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riporta proprio il celebre bastone di Asclepio, spesso tuttavia confuso con il caduceo di Ermes, raffigurato sullo stemma dell’ordine dei farmacisti. Si narrava, infatti, che tale bastone avesse straordinari poteri terapeutici, capaci persino di curare qualsiasi malattia. Ma da dove deriverebbe questa connessione? Qual è la storia di Asclepio dio della medicina?

La punizione di Zeus e la trasformazione in divinità minore

Stando alle parole di Pindaro, Asclepio ottenne le proprie capacità magiche dopo essere stato colpito da un dardo di Artemide ad un fianco nel grembo della madre Coronide, punita con la morte per essere stata sedotta da Ischi e aver tradito Apollo. La dea della saggezza Atena fece sì che dalle vene di un suo fianco sgorgasse sangue velenoso come quello di Medusa la Gorgone, mentre dall’altro liquido ematico in grado di guarire i malati e far risorgere i morti. In gioventù, Asclepio maturò nella propria arte di guaritore sotto lo “zoccolo” protettivo di Chirone, il centauro che fece da mentore anche ad altri eroi e semidei come Achille, Giasone ed Ercole. Abilità simili a quelle di un negromante avrebbero di sicuro portato scompiglio nell’Oltretomba governato da Ade e incrinato il rapporto di reverenza e timore degli esseri umani nei confronti delle divinità, quindi Zeus fulminò il giovane per evitare che l’immortalità potesse divenire caratteristica ad appannaggio di chiunque. Ciò scatenò l’ira di Apollo ed egli uccise i Ciclopi deputati alla forgiatura delle folgori di Zeus. Il re degli dèi decretò il termine di questa faida famigliare rendendo Asclepio un dio minore all’interno della costellazione di Ofiuco. Fra i figli di Asclepio, già Omero nomina già nella sua Iliade Macaone, che morì durante la guerra di Troia, e Podalirio, mentre fra le figlie femmine vi è di sicuro la celeberrima Panacea, il cui nome è sinonimo in italiano per cura universale.

Asclepio e il serpente: simbolismo e curiosità

Insieme al già citato bastone, al dio della medicina è associato il serpente, che attraverso il processo di muta della pelle, è simbolo di eterna rinascita, cambiamento e fertilità. Alcune versioni del mito affermano che fu appunto un serpente a conferire ad Asclepio la saggezza e a sussurrargli la conoscenza segreta dei medicamenti, per ripagarlo di averlo aiutato e soccorso. A proposito di tale leggenda, nella zona mediterranea è diffuso un colubro non velenoso noto come “serpente di Esculapio” o saettone (nome scientifico Zamenis longissimus).

Nella cultura di massa: dal mito al videogioco

Si sa, personaggi di mitologie come quella egizia, greca e romana, ugualmente ai protagonisti di epopee e cicli cavallereschi spesso entrano a far parte dell’immaginario collettivo non solo grazie alle storie originarie, ma anche attraverso reinterpretazioni di esse in chiave moderna o comparse in media di ogni tipo.

Il dio Asclepio compare come personaggio giocabile appartenente alla classe caster all’interno del RPG (role-playing game) a turni per dispositivi mobili di produzione giapponese Fate/Grand Order. Asclepio fa la sua prima apparizione nel capitolo (nel gioco chiamati singularity) di Yuga Kshetra e le sue abilità attivabili in fase di partita richiamano perfettamente i poteri salvifici attribuitigli dalle leggende.

Che cos’è il bastone di Asclepio?

Il bastone di Asclepio è un simbolo presente nella mitologia greca che rappresenta il dio della medicina, Asclepio. Il bastone è stato spesso rappresentato come un bastone con un serpente avvolto intorno, simbolo di guarigione e rinnovamento.

Asclepio era un dio molto importante per i greci, ed era considerato il patrono della medicina. Era venerato come guaritore e come protettore della salute, e i suoi santuari erano spesso frequentati da coloro che cercavano guarigione o sollievo dai loro mali. Il bastone di Asclepio è diventato un simbolo di questa divinità e della sua capacità di guarire.

Oggi, il bastone di Asclepio è ancora usato come simbolo della professione medica, e spesso viene rappresentato sui loghi di ospedali, cliniche e associazioni mediche. Il bastone di Asclepio è anche uno dei simboli delle Crociate Rosse, che rappresenta la loro missione di prestare soccorso ai feriti e agli ammalati.

Immagine in evidenza: wikipedia.org

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A proposito di Sara Napolitano

Ciao! Sono Sara, studentessa iscritta al terzo anno del corso di laurea Lingue e Culture Comparate presso l'università "L'Orientale" di Napoli. Studio inglese e giapponese (strizzando un po' di più l'occhio all'estremo Est del mondo). Le mie passioni ruotano attorno ad anime, manga, libri, musica, sport, ma anche natura e animali! Da sempre un'irriducibile curiosa.

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2 Comments on “Asclepio: dio della medicina, origine e simbolismo”

  1. Articolo molto interessante non solo per l’erudita ricostruzione dell’origine del dio, ma soprattutto per i riferimenti alla cultura di massa, segno di come il mito possa fondersi e

  2. Articolo molto interessante non solo per l’erudita ricostruzione dell’origine del dio, ma soprattutto per i riferimenti alla cultura di massa, segno di come il mito greco possa trasmigrare in altri linguaggi che lo rendono attuale e moderno.

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