Avicenna: filosofia e scienza nel medioevo

Avicenna: filosofia e scienza nel medioevo

Avicenna, così conosciuto in occidente, ma in origine Ibn Sīnā, è stato un filosofo e medico musulmano di stirpe iranica il quale si è occupato di medicina e ne ha scritto molte opere al riguardo: ad esempio Il libro della guarigione e Il canone della medicina risalente al decimo secolo. Veniva considerato un bambino prodigio, aveva imparato il Corano all’età di dieci anni e avendo molta facilità nella memorizzazione riuscendo così a divenire medico a soli diciotto anni presso la corte del sovrano Nûh ibn Mansur.
Le sue opere furono la causa che concesse ad Avicenna non solo la notorietà nelle culture orientali, ma fu anche alla base delle fonti mediche di quei secoli.
Con il canone della medicina o anche Qānūn, dal greco “legge”, ha fissato gli standard per la medicina europea e inizia a rappresentare l’opera principale scritta in Oriente su tale argomento. Il canone della medicina è ben noto per la descrizione dei sintomi assieme alla classificazione di malattie e delle cause che le comportano; pone allo stesso modo le basi per la farmacologia, assieme a scritti anatomici i quali prevedevano una visione ben più esperta per il tempo in cui tale opera fu scritta.

In Occidente, studiando la figura di Avicenna, hanno spesso esplicato l’essere laico del filosofo stesso; anche se egli aveva come riferimento l’Islam, si estendeva fino a delle conoscenze più criptiche e schematiche come la precedentemente citata medicina, la scienza e la matematica.
Il filosofo Avicenna afferma che la medicina è la scienza dalla quale impariamo maggiormente poiché abbiamo un’esperienza concreta se il corpo è in salute o meno.

Le opere filosofiche del filosofo Avicenna si possono suddividere in enciclopedie, comprendenti svariati argomenti quali possono essere la geometria, l’astronomia, le scienze naturali e persino quelle musicali. Naturalmente, in antichità, i filosofi si ponevano come quesito quello della scissione tra Anima e corpo, ed è di fatto questo che porta alla dualità di una figura come Avicenna. Egli affermava che l’anima è sostanza spirituale ed individuale, che grazie all’intelletto riesce ad imprimere eventi e spiegarne la causa.
Le influenze del Neoplatonismo e dell’aristotelismo sono ben evidenti nella filosofia di Avicenna, i quali li riprende e ne fa la base della sua teoria, di fatto Aristotele rappresenta per il filosofo la massima autorità filosofica dell’antichità, mentre il neoplatonismo va a riempire i buchi presenti nella teoria di Aristotele.
La metafisica per Avicenna è la rappresentazione di una duplice scienza: fondamentale per il sapere ed è allo stesso modo la disciplina che può trattare l’argomento di Dio.

Avicenna si può anche definire come il padre della medicina corrente, avendo fornito delle basi solide per la confutazione di perizie mediche ed esempi utili a ricondurre alla loro causa. Ma allo stesso tempo è stato un collegamento utile con gli scritti dell’antica Grecia, riprendendo non solo la medicina ma allo stesso modo la filosofia aristotelica.

Fonte immagine: Wikipedia

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