Scienza e medicina dei Saraceni: una prospettiva storica

scienza e medicina dei Saraceni

La scienza e la medicina dei Saraceni, frutto di studio, conoscenze e applicazione, nel corso dei secoli ha portato grandi innovazioni, visibili ancora oggi.

Con Saraceni, intendiamo i musulmani, questo però a partire dal periodo medievale cristiano, fino a quel momento i Saraceni erano semplicemente gli abitanti al confine con la Penisola Arabica, nel territorio della attuale Siria.

La scienza e la medicina dei Saraceni

Non possiamo non fare riferimento alle popolazioni arabe, la storia della medicina è infatti legata a questi, tanto è vero che la lingua araba era la lingua scientifica dell’umanità in quel momento.
Dall’XI al XIII secolo l’Europa apprese le conoscenze dalla cultura islamica, soprattutto nei campi della tecnologia, scienza, agricoltura, arte, medicina e architettura.
Per quanto riguarda la scienza, gli arabi hanno dato importanti contributi nella conoscenza scientifica in diverse aree, tra cui matematica, astronomia, medicina, chimica, filosofia e ingegneria.
Durante l’età d’oro islamica (VIII-XIII secolo), gli studiosi arabi hanno tradotto in arabo molti testi scientifici e filosofici greci, persiani e indiani, preservandoli e arricchendoli con i loro commenti e le loro osservazioni, che hanno poi influenzato la scienza europea rinascimentale. Inoltre, hanno sviluppato nuove idee e concetti, come l’algebra, il sistema di numerazione indiano e il sistema di numerazione posizionale che ha reso possibili calcoli avanzati, la trigonometria, la teoria delle equazioni, la cartografia, i metodi di osservazione astronomica e la teoria dei fluidi, l’introduzione del metodo scientifico sperimentale da parte del filosofo arabo Alhazen, che ha aperto la strada alla scienza moderna, ecc…
La medicina musulmana, invece, ha dato importanti contributi alla medicina moderna in diverse aree, i medici musulmani dell’età d’oro islamica hanno fatto importanti scoperte nel campo dell’anatomia, della fisiologia e della farmacologia. Sono stati i primi a sviluppare tecniche di chirurgia avanzata, come l’uso di anestesia e la cauterizzazione delle ferite per evitare le infezioni.
Hanno sviluppato importanti tecniche e strumenti medici, come l’igiene e l’antisettico, che ha portato a una maggiore consapevolezza dell’importanza del lavaggio delle mani e delle superfici per prevenire la diffusione delle malattie. Inoltre, la medicina musulmana ha anche fatto importanti scoperte nel campo della oftalmologia, come la diagnosi e il trattamento della cataratta e la comprensione dell’anatomia dell’occhio.

La nascita ufficiale della medicina araba è considerata a Baghdad, in quella che è chiamata Bayt-al-Hikmah, ovvero la Casa della Saggezza, nell’VIII secolo, dove i medici arabi hanno lavorato alla sintetizzazione e alla traduzione delle conoscenze mediche romane e greche, ovviamente in arabo. Parliamo di ‘nascita ufficiale’ perché in realtà la medicina araba ha radici molto più remote che risalgono all’antico Egitto, però il suo apice si ha appunto tra l’VIII e il XIII secolo, secoli in cui i medici arabi hanno sviluppato molte conoscenze e tecniche mediche avanzate.

In sintesi, la medicina musulmana ha svolto un ruolo significativo nella formazione della medicina moderna e ha contribuito all’avanzamento della scienza medica in molte aree, ma sono stati dati anche contributi significativi nella conoscenza scientifica, preservando e arricchendo la conoscenza scientifica dell’antichità e sviluppando nuovi concetti e tecniche che hanno portato a importanti scoperte e innovazioni scientifiche.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Elisabetta Giordano

Sono Elisabetta Giordano, ho 23 anni e vivo a Napoli da 4 anni. Originariamente sono del capoluogo di regione più alto d’Italia, Potenza, in Basilicata. Studio Arabo e Spagnolo presso l’università degli studi di Napoli “L’Orientale” e lavoro presso un bar. Scrivo di qualsiasi cosa da quando sono bambina, diciamo che è una mia passione.

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