Teologia islamica: principali eventi ed esponenti

Teologia islamica: principali eventi ed esponenti

Il termine kalām viene dall’arabo e significa letteralmente “parola”, “discorso”; e nel campo della teologia islamica, attraverso l’espressione ʿilm al-kalām, facciamo riferimento alla scienza della parola (o del discorso) di Dio. L’origine di questa parola ci fa capire che, inizialmente, le discussioni sulle questioni filosofiche, le risposte date alle domande riguardanti la religione islamica e i temi cruciali sulla fede, erano in forma orale

La teologia islamica risale alla metà del VII secolo nella Siria omayyade; ma fu solo dopo l’anno 750, sotto il dominio della dinastia abbaside, che raggiunge il pieno del suo sviluppo. Tale scienza speculativa si diffuse a partire dalla Rivelazione, tramite il profeta Muhammad, e dai conseguenti studi esegetici del Corano, testo sacro dell’Islām e fonte assoluta del messaggio divino, nonché portatore, appunto, della parola di Dio. Coloro che si occupano del kalām, sono detti mutakallimun, cioè “coloro che parlano”.

Teologia islamica: principali eventi ed esponenti

Storia e sviluppo

La teologia islamica, insieme alla nascita della filosofia e della giurisprudenza islamica, ha contribuito notevolmente all’evoluzione della fede islamica in numerosi modi.  E’ importante, infatti, ricordare che la teologia islamica e la filosofia durante il periodo medievale si sono sovrapposte e talvolta scontrate.

La diffusione della teologia islamica è dovuta ai teologi musulmani medievali che andavano nelle corti dei califfi e dei sultani discutendo sui principali concetti teologici e scrivendo trattati che sono stati usati, in seguito, per porre le basi definitive della fede islamica. In particolar modo, essi frequentavano spesso le corti di Damasco e Baghdad.

Le principali questioni di cui si occupava la teologia islamica riguardavano la natura di Dio, il tema del libero arbitrio e la predestinazione. Queste questioni venivano affrontate poiché, all’inizio, erano temi che preoccupavano i pensatori ebrei, cristiani, manichei e zoroastriani, ma ad un certo punto anche i pensatori musulmani sentirono la necessità di esprimere la loro opinione, sia per difendere la loro religione dalle critiche, di cui erano spesso il centro, ma anche per dare in modo chiaro delle risposte alle questioni teologiche. Fu in questo modo che la teologia islamica si configurò attraverso dispute interne alla comunità musulmana, ed esterne, con altre religioni.

Al-Ghazālī

Il più importante e rappresentativo esponente della teologia islamica fu Al-Ghazālī (1058-1111); egli definì il kalām “la conoscenza che ha per oggetto Dio e che si fonda sugli insegnamenti di Muḥammad”. Egli è un luminare in questo campo per i suoi importanti scritti, ossia il Libro sulla moderazione della credenza e La vivificazione delle scienze della religione; attraverso tali documenti, Al-Ghazālī argomentò e criticò alcune nozioni filosofiche, in particolar modo tre: l’affermazione dell’eternità del mondo, l’idea che Dio conosca la verità assoluta, e l’immortalità dell’anima (negando quindi la resurrezione dei corpi).

Giovanni Damasceno

Giovanni Damasceno prestò per molto tempo servizio alla corte omayyade a Damasco; in questo periodo, scrisse un’opera intitolata Controversia tra un cristiano e un saraceno in cui esponeva quali sarebbero potuti essere i temi di conversazione tra un cristiano e un musulmano, e suggeriva ai musulmani come rispondere in modo corretto.

L’origine della teologia islamica è dovuta a 3 gruppi teologici:

  • qadariti: essi sostenevano che tutta l’umanità era dotata di libero arbitrio;
  • giabariti: essi si opponevano ai primi e sostenevano che le persone non avevano nessuna possibilità di scelta;
  • mu’taziliti: essi sostenevano che era Dio che permetteva il libero arbitrio;

I mu’taziliti rappresentano la prima vera scuola di teologia islamica, ma durarono molto poco. Il fondatore della scuola mu’tazilita è  Wāṣil b. ʿAṭā.

Il vero fondatore, a cui si attribuisce la nascita della teologia islamica fu Abū al-Ḥasan ʿAlī ibn Ismāʿīl al-Ashʿarī, fondatore della scuola dell’ Ash’aria. Anch’essa gioca un ruolo importante nell’origine della teologia islamica. Al-Ashʿarī inizialmente era un sostenitore dei mu’taziliti ma poi decise di discostarsi e passò dal lato dei tradizionalisti sunniti. Egli sosteneva che, per quanto riguarda il libero arbitrio, è Dio che stabilisce le azioni umane ma sono gli esseri umani ad assumere la responsabilità di quest’ultime.

Tra il mu’tazilismo e l’ash’arismo vi sono alcune differenze, ma possiamo affermare una base coesistente, fondata su alcuni principi cardini della teologia islamica: l’unicità di Dio (tawhīd), la giustizia divina, l’adempimento di Dio ai fedeli di ogni promessa e di ogni minaccia a chi disobbedisce, lo stato intermedio del peccatore, l’obbligo, per l’uomo, di ordinare il bene e di evitare il male.

Dunque, non bisogna pensare, però, che la teologia islamica del kalām sia chiusa e contro eventuali confronti, anzi, è una scienza aperta, che ha sempre accolto confronti (soprattutto con le altre due religioni bibliche monoteiste, il cristianesimo e l’ebraismo), portando a numerosi influssi con altre culture. Inoltre, è la base della comprensione del fondamento dell’umanità.

Leggi anche:

Gli angeli nell’Islam: che ruolo hanno?

L’influenza araba-romana in Spagna: tra arte e storia

Calligrafia araba: una forma d’arte divina

L’arte saracena: influenza islamica nell’arte medievale

Abbigliamento islamico femminile: tradizioni e usanze

Fonte immagine in evidenza: Pixabay.

A proposito di Cardone Alessia

Vedi tutti gli articoli di Cardone Alessia

Commenta