Bambini al museo, come rendere interattiva la visita

Bambini al museo, come rendere interattiva la visita

Sarà capitato, soprattutto ai neo genitori, di dover fare delle rinunce importanti durante i viaggi, come ad esempio la visita ad un museo, per paura che i loro figli possano annoiarsi oppure disturbare gli altri visitatori. Tuttavia sarebbe molto importante, soprattutto in tenera età, far sì che i propri figli possano approcciarsi a questo ambiente, per poterne comprendere l’importanza degli oggetti esposti e custoditi ma soprattutto iniziare ad educarli all’arte, sviluppando in loro una sensibilità artistica e una attenzione alla cultura che non tutti i bimbi posseggono. Tuttavia, risulta spesso difficile far appassionare un bambino piccolo a determinati argomenti o temi se si utilizza lo stesso approccio che si utilizzerebbe con una persona adulta, ecco dunque alcuni consigli per rendere interattiva l’esperienza dei vostri bambini al museo.

Bambini al museo, come rendere interattiva la visita

Per poter rendere l’esperienza al museo per voi e per i vostri bambini piacevole, sarebbe bene recarsi al museo scelto durante la prima mattinata, poiché i bambini hanno riposato per tutta la notte e saranno ben disposti ad osservare l’ambiente circostante senza incombere in capricci dettati dalla stanchezza; sarebbe inoltre bene spiegare ai bambini prima di entrare nel museo quali sono le regole di quel luogo, ad esempio non urlare, non correre e non toccare gli oggetti esposti, per evitare spiacevoli incidenti. Munirsi sempre di cibo o bevande in modo tale da soddisfare i bisogni del pargolo, ma soprattutto cercare di coinvolgerlo il più possibile nell’esperienza, cercando di renderla quasi un gioco! Inoltre tanto più si porta un bambino al museo tanto più lui familiarizzerà con il luogo, dunque se una famiglia ha la possibilità di rendere questa attività un qualcosa da fare ad esempio una volta a settimana ben venga! Per iniziare vi sono molti musei in Italia a prova di bambino, come ad esempio la “Città della scienza” a Napoli oppure il “Museo tattile Omero” ad Ancona.

Nel caso della Città della scienza il bambino è stimolato e invogliato a comprendere e ad ascoltare dall’ambiente circostante: tante sono infatti al suo interno le strutture a prova di bambino, che gli consentono di toccare con mano gli eventi naturali, quali terremoto (vi è una stanza apposita dove viene simulato), l’erosione o l’eruzione vulcanica. Uno dei primi consigli sarebbe dunque portare, almeno per le prime volte, i bambini all’interno di un museo fatto su misura per loro, in modo tale che possano abituarsi all’ambiente. Qualora invece si decidesse di visitare un museo a prova di famiglia si potrebbero invece utilizzare altri stratagemmi:

  • Rendere la visita un gioco: a seconda di quello che si visita, si potrebbe ad esempio trasformare la storia di un oggetto in una vera e propria favola per bambini, in modo tale da non distorcere la realtà dei fatti, ma far sì che l’attenzione del bambino rimanga vigile per tutta la visita; ad esempio un dipinto raffigurante una principessa potrebbe diventare un ottimo spunto per raccontare al vostro bambino di quella volta in cui quella principessa è stata salvata dalle grinfie di un cattivone grazie all’aiuto del principe!
  • Caccia al tesoro o indovinelli: durante la visione dei reperti esposti si potrebbe aguzzare l’ingegno dei bambini e mantenerli attenti tramite dei piccoli giochi; ad esempio gli si può chiedere se sono capaci di scorgere un piccolo dettaglio (ad esempio un cavallo) all’interno di un dipinto oppure di riuscire a trovare nella sala un oggetto in particolare.
  • Disegni e colori: si può anche ricorrere all’aiuto dei più grandi amici dei bambini, i colori! Si possono pre- stampare da casa, ad esempio, delle immagini dei quadri che si sta andando a visitare e invitare i propri bambini a ricopiarne il contenuto o colorarlo, in modo tale che esso possa già abituarsi all’idea del museo.
  • Intelligenza artificiale: da molti criticata perché limita l’attenzione e la fantasia del bambino, ma se usata nel modo giusto può essere una valida alleata! Si potrebbe ad esempio creare un piccolo video con alcuni dei quadri o degli oggetti che si trovano all’interno del museo scelto e lasciare che una piccola mascotte interattiva spieghi al bambino ciò che sta osservando.

Immagine di copertina da galleria privata.

A proposito di Giada Bonizio

Sono una studentessa dell'Università degli studi di Napoli "l'Orientale", amo leggere, la musica e l'arte.

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