La calligrafia araba è una delle più importanti espressioni artistiche della cultura islamica. Molto più di una semplice scrittura, essa è considerata un’arte sacra, il veicolo visivo della parola divina rivelata nel Corano. Nata per trascrivere le sacre scritture, si è evoluta in una forma d’arte di straordinaria bellezza e complessità, tanto da essere iscritta nel 2021 nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
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Origini e il legame con la religione
La diffusione della calligrafia araba iniziò dopo la morte di Maometto (632 d.C.), con la necessità di trascrivere i frammenti del Corano. La sua importanza crebbe esponenzialmente a causa del principio di aniconismo nell’arte sacra islamica, ovvero la riluttanza a rappresentare esseri viventi. In assenza di icone, la parola scritta di Allah divenne essa stessa l’immagine del divino, e la calligrafia il modo per renderla visivamente sublime.
I 5 principali stili della calligrafia araba
L’alfabeto arabo, composto da 28 lettere che si scrivono da destra a sinistra, ha dato vita a decine di stili nel corso dei secoli. Ognuno possiede regole precise e un carattere distintivo.
Stile Calligrafico | Caratteristiche e utilizzo |
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Cufico (Kufi) | Il più antico stile, caratterizzato da tratti angolari e rigidi. Usato per le prime copie del Corano e per le iscrizioni monumentali. |
Naskh | Uno stile corsivo, chiaro e leggibile, sviluppato per rendere la scrittura più rapida. È lo stile più usato oggi per la stampa di libri, giornali e del Corano. |
Thuluth | Uno stile maestoso e monumentale, con ampie curve e lettere allungate. Utilizzato principalmente per i titoli e le decorazioni architettoniche nelle moschee. |
Nasta’liq | Uno stile persiano estremamente elegante e fluido, con un caratteristico andamento discendente. Usato per la poesia e la letteratura. |
Diwani | Sviluppato alla corte ottomana, è uno stile molto decorativo e complesso, con le lettere intrecciate tra loro. Usato per documenti ufficiali e cerimoniali. |
Gli strumenti del calligrafo: il qalam
Lo strumento tradizionale per la calligrafia araba è il qalam, una penna ricavata da una canna essiccata, la cui punta viene tagliata con una precisa angolazione a seconda dello stile che si desidera eseguire. Il calligrafo deve padroneggiare non solo la forma delle lettere, ma anche la gestione dello spazio e l’armonia della composizione per creare un’opera elegante ed equilibrata.
Oltre la scrittura: la calligrafia come arte visiva
La calligrafia araba trascende la semplice comunicazione scritta per diventare una forma di rappresentazione visiva. Le lettere possono essere disposte per creare forme e immagini (calligrammi). Inoltre, è un elemento decorativo fondamentale nell’architettura islamica: nelle moschee, i versetti del Corano sono spesso rappresentati in elaborate composizioni calligrafiche note come arabeschi.
Come praticato dai poeti persiani, che paragonavano le lettere dell’alfabeto ai tratti del volto della persona amata, la calligrafia araba è un pilastro della cultura islamica, un filo che unisce la sfera spirituale, letteraria e artistica.
Articolo aggiornato il: 30/08/2025
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