Chernobyl oggi: vita, radiazioni e visite nella zona di alienazione

Veduta dall'alto della città di Chernobyl oggi

Il disastro nucleare di Chernobyl del 26 aprile 1986 è stato uno degli incidenti più gravi della storia, con danni notevoli non solo alle zone limitrofe alla centrale, ma anche a gran parte dell’Europa. La nube radioattiva generata dall’esplosione del reattore numero 4 si estese, nelle due settimane successive, fino a raggiungere il Mediterraneo, lasciando un’eredità di contaminazione e paura.

Chernobyl e Pripyat: le due città nella zona di alienazione

Spesso si fa confusione, ma la centrale nucleare non si trovava nella città di Chernobyl, bensì vicino a Pripyat. Quest’ultima era una “città atomica” modello, costruita appositamente per ospitare i lavoratori della centrale e le loro famiglie. Oggi è completamente disabitata e cristallizzata nel tempo, un simbolo della catastrofe. Entrambe le città si trovano all’interno della Zona di Alienazione, un’area di circa 2.600 km² interdetta al pubblico.

Città Caratteristiche e stato attuale
Pripyat A 3 km dal reattore. Città fantasma completamente evacuata e disabitata. Meta principale del turismo nella zona.
Chernobyl A 15 km dal reattore. Parzialmente abitata da lavoratori della zona e da un piccolo numero di “samosely” (auto-reinsediati).

Com’è la vita a Chernobyl oggi?

Molti si chiedono se Chernobyl sia abitata. La risposta è complessa. Se Pripyat è una città fantasma, nella città di Chernobyl e in alcuni villaggi circostanti vive una piccola comunità. Si tratta principalmente di persone anziane (i cosiddetti samosely) che hanno scelto volontariamente di tornare nelle loro case dopo l’evacuazione, sfidando i divieti. Il loro numero è esiguo, stimato in poche centinaia. A questi si aggiungono i lavoratori impiegati nella gestione della Zona e nel monitoraggio della centrale, che risiedono lì per turni. Per i giovani, la zona non offre futuro.

Un aspetto sorprendente è la rinascita della fauna. In assenza dell’uomo, la natura si è riappropriata del territorio. Lupi, orsi, alci e persino i rari cavalli di Przewalski popolano le foreste della Zona, rendendola una sorta di riserva naturale involontaria, come documentato da numerose ricerche scientifiche.

Livelli di radiazione e sicurezza attuale

Il reattore 4 è ora coperto dal New Safe Confinement (NSC), un’imponente struttura ad arco in acciaio completata nel 2016 per sigillare in modo sicuro i resti del vecchio “sarcofago” e prevenire ulteriori rilasci radioattivi. Nonostante questo, le radiazioni persistono. I livelli non sono uniformi: si passa da valori quasi normali in alcune aree a “hotspot” estremamente pericolosi, come la famosa Foresta Rossa. Per questo l’accesso alla Zona è strettamente controllato e richiede permessi speciali.

Quali sono, invece, i problemi che troviamo lì oggi?

A differenza di Hiroshima e Nagasaki, che oggi sono metropoli fiorenti, Chernobyl e le zone limitrofe non possono tornare a una normalità completa a causa della contaminazione da isotopi radioattivi a lunga vita. La problematica principale resta legata alle alte radiazioni del territorio. Le vittime del disastro non sono solo quelle morte nell’esplosione, ma anche le migliaia di persone che negli anni hanno sviluppato patologie gravi. Molto frequenti sono stati i tumori alla tiroide, soprattutto nei bambini, ma anche leucemie e altre forme tumorali. A questi si aggiungono problemi di salute mentale come stress post-traumatico e ansia, subentrati dopo l’evento catastrofico e l’evacuazione.

Visitare Chernobyl: il turismo prima del conflitto

La curiosità di vedere con i propri occhi luoghi come Pripyat ha alimentato un turismo specifico. Prima del 2022, era possibile visitare la Zona di Alienazione.

AVVERTENZA IMPORTANTE: A causa del conflitto in corso in Ucraina, dal 24 febbraio 2022 tutte le visite turistiche alla Zona di Alienazione di Chernobyl sono state sospese a tempo indeterminato. La zona è stata teatro di operazioni militari ed è attualmente inaccessibile per motivi di sicurezza.

Le informazioni che seguono si riferiscono alla situazione precedente al conflitto. Le visite erano possibili solo tramite tour operator autorizzati con partenza da Kyiv. I tour, di uno o più giorni, seguivano percorsi prestabiliti e sicuri, con guide esperte munite di dosimetri Geiger per monitorare costantemente i livelli di radiazione. Le regole erano ferree: divieto di toccare oggetti, di sedersi per terra e obbligo di indossare abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi. I costi si aggiravano indicativamente tra i 100 e i 150 euro per una gita di un giorno.

La serie HBO e l’impatto culturale

Nel 2019, la mini-serie Chernobyl, prodotta da HBO in 5 episodi, ha riacceso l’interesse mondiale sulla vicenda. La serie, molto acclamata per il suo rigore storico e la sua potenza drammatica, racconta gli eventi della notte del 26 aprile 1986 e le terribili conseguenze umane e politiche del disastro, contribuendo a un notevole aumento del turismo nella zona prima della sua chiusura.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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