Spettri di Hiroshima: cosa sono?

Spettri di Hiroshima: cosa sono?

Quando si parla di spettri di Hiroshima si sta facendo riferimento a una metafora concettuale che comprende tutti i postumi dell’esplosione della bomba nucleare lanciata sul paese il 6 agosto del 1945.

Senza dubbio questa esplosione ha lasciato delle tracce indelebili nella storia mondiale, non solo giapponese. Ma questi spettri si riferiscono anche a delle importanti implicazioni circa diverse categorie, partendo da quella storica fino ad arrivare a quella psicologica; implicazioni che sono presenti tutt’oggi.

Ma come si arriva a parlare degli spettri di Hiroshima?

L’evento principale 

Partiamo dall’inizio: il 6 agosto 1945 la città giapponese viene scossa da uno degli eventi più brutali di sempre che avrebbe cambiato per sempre la percezione non solo del Giappone, ma anche della vita all’interno del Paese. Lo sgancio della bomba atomica, denominata Little Boy avvenne sotto comando del bombardiere Enola Gay: l’esplosione della bomba nucleare distrusse gran parte della città e uccise istantaneamente moltissime persone, tra le 90.000 e 140.000. La decisione di sganciare questi spaventosi ordigni sulle città giapponesi (Hiroshima e Nagasaki) ha dei motivi precisi: gli Stati Uniti volevano accelerare la resa giapponese, che ricordiamo era entrata nel conflitto mondiale accanto a Italia e Germania con il cosiddetto asse Roma-Berlino-Tokyo; si voleva anche dimostrare la superiorità militare e tecnologica degli Stati Uniti, poiché si credeva che con l’uso di quest’arma, i medesimi avrebbero occupato una posizione più importante nel mondo. Inoltre, una delle principali giustificazioni dello sgancio della bomba atomica fu la convinzione da parte degli americani di voler evitare più vittime umane possibili: una giustificazione abbastanza paradossale e ipocrita se consideriamo gli effetti scatenati dalla bomba.

La nascita degli spettri di Hiroshima

Oltre ad aver causato la morte istantanea di migliaia e migliaia di persone, l’esplosione della bomba nucleare a Hiroshima ha causato anche effetti a lungo termine quali malattie, cancro e deformità genetiche che si sono poi protratti anche nelle generazioni successive.

I sopravvissuti dell’esplosione nucleare vengono identificati col termine Hibakusha: queste persone hanno testimoniato gli orrori dell’esplosione e delle sue conseguenze; oltre il danno anche la beffa, poiché questi Hibakusha non potevano neanche condurre una vita normale nella società, in quanto erano isolati da quest’ultima, probabilmente a causa dei sensi di colpa.

Questi impatti a lungo termine sono parte integrante degli spettri di Hiroshima, i quali trovano una manifestazione fisica nelle cosiddette ombre atomiche, ovvero quando l’intensa luce dell’esplosione bruciò le superfici esposte, lasciando “ombre” permanenti sul terreno laddove oggetti e persone erano coperti da altri, bloccando quindi la luce. Queste ombre di contorni umani sono rimaste come segni tangibili dell’evento e il modo in cui state lasciate è stato oggetto di dibattito tra gli studiosi: l’anziana guida del museo di Hiroshima, Yoshinori Oobayashi, nelle visite guidate dichiarava che al momento dell’esplosione le persone sono scomparse lasciando dietro di sé solo ombre. Questa interpretazione è stata sfatata da parte di altri studiosi, tra cui Minako Otani e Masaharu Hoshi, i quali ritengono che è impossibile che un corpo sparisca del tutto senza lasciare traccia, e che al momento dell’esplosione le persone più vicine all’impatto siano state completamente carbonizzate e la loro cenere spazzata via con l’impatto dell’esplosione, lasciando dietro di sé queste ombre.

Fonte Immagine in evidenza: Wikipedia

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